volto di Cristo
dipinto
1600 - 1649
La tela è fissata al telaio in legno; esternamente a questo un secondo telaio lo ispessisce per adattarlo alle dimensioni della cornice. Il volto di Cristo è raffigurato frontalmente, con barba, baffi e capelli castani fulvi. Si staglia con un incarnato roseo contro un fondo nero uniforme. In basso, l'iscrizione marrone su fondo nero
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è identificabile con un "altro picciolo quadro con cornice surdorata rapresentante la testa del Salvatore" così descritto nell'inventario dei beni dell'arciprete di Grignasco don Carlo Silano Tartagliotti, consegnati all'erede notaio Carlo Giuseppe Tartagliotti di Romagnano e redatto il 30/04/1756; era allora conservato nell'antica casa parrocchiale (oggi casa Baroli). E' probabile che l'erede abbia poi donato il dipinto alla chiesa in memoria del sacerdote. Nell'inventario dle 1846 compare infatti in sacrestia un quadeo "rappresentante il Nazzareno", al centro della parete Sud Ovest sopra l'armadio, che può essere identificato con quello in oggetto. E' una copia occidentale tratta da un'icona bizantina eseguita da un pittore di scuola novarese; lo stile naturalistico e l'uso del chiaroscuro lo collocano nella prima metà del XVII secolo, dopo le novità caravaggesche filtrate in Piemonte dall'opera di Tanzio da Varallo. L'iscrizione tradotta dice: "vera immagine di Nostro Signore Gesù Cristo mandata al Re Abagaro"; si tratta di Re Abgar V° di Edessa che regnò dal 4 a. C. al 7 d. C. e dal 13 d.C. al 50 d. C., il cui nome è legato ad una leggenda molto diffusa nelle chiese cristiane d'Oriente che parla di uno scambio di lettere fra il Re e Gesù Cristo concluso con una consegna dell'immagine del volto di Cristo al Re. Le lettere e l'immagine costituirono importanti reliqui al punto che il testo delle lettere si trova inciso sugli edifici per proteggerli ed è noto nella trascrizione di Evagrio Scolastico del 1554 (Historia Ecclesiastica). Il legame tra questa copia seicentesca e l'immagine originale può essere stato Monsignor Giovanni Sagliaschi di Grignasco che, prima della morte avvenuta nel 1599, fu nominato patriarca di Antiochia quando Edessa era una delle principali città del partiarcato. Il quadro poi può essere stato donato alla chiesa e valorizzato dall'arciprete Tartagliotti, di cui è nota la particolare devozione al Crosifisso. Bibliografia: N. Montemanno, Nuovo Dizionario Biblico, 1843
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100138794
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Davanti, in basso - VERA EFFIGIES S.N.I.C. AD REGEM ABAGARUM MISSA - corsivo - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0