matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria

dipinto, 1700 - 1749

Sulla destra è S. Caterina inginocchiata; veste l'abito da regina, ha il capo chino, la mano sinistra al petto e la destra tesa a ricevere l'anello divino. Di fronte a lei è la Madonna con il Bambino in braccio. In secondo piano, a destra, è San Giuseppe che osserva la scena; sulla sinistra sono invece degli angioletti che fanno capolino da una tenda. In basso a destra si vedono la spada e la ruota, simboli della santa

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Bagnolo Piemonte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non si sono reperiti dati d'archivio relativi a questa tela giunta nella chiesetta di San Grato attraverso un percorso al momento impossibile da ricostruire. Date le dimensioni piuttosto ridotte, è possibile che fosse in origine un oggetto di devozione privata. L'autore mostra un fare pittorico morbido e pastoso, attento alle zone d'ombra ed intriso di una vena malinconica. L'ispirazione sembra di matrice lombarda a cavallo tra Sei e Settecento e, in particolare, la pittura di Stefano Maria Legnani (assai noto in Piemonte per aver lavorato a Torino a più riprese a partire dal 1694). I legami si evidenziano per confronto con la giovane S. Anna della Natività della Vergine nella chiesa di San Massimo a Torino, dove compaiono anche gli angioletti con la tipica "bananina" legnaninesca; altro confronto prossimo alla tela di Bagnolo è la Santa Caterina da Siena che riceve la corona di spine oggi nella quadreria del duomo di Milano (1700 ca.): si vedano in particolare i volti delle due sante, la morbida linea del profilo, gli occhi e la bocca intrisi di misurata dolcezza. Il principale modello d'ispirazione sembra però essere il Matrimonio mistico di S. Caterina oggi a Brera che il Legnanino dipinse per l'amico dottore Giovanni Battista Borsa di Lodi nel 1695. La struttura compositiva si ripete identica nei due quadri, affini sono le figure femminili, i due S. Giuseppe ed il gusto per una pittura evanescente che contrasta con la luminosa chiarezza delle due donne, assolute dominatrici della scena. Bibliografia di confronto: F. Monetti - A. Cifani, Arte e artisti nel Piemonte del Seicento, Cavallermaggiore 1990; M. Bona Castellotti, La pittura lombarda nel Settecento, Milano 1990; Pinacoteca di Brera. Scuole lombarda, ligure e piemontese (1535-1796), Milano 1989, p. 245
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108032
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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