Pianta a sezione poligonale e prospetto a due ordini suddivisi da una cornice modanata. Tabernacolo delimitato da due lesene e poggiante su zoccolo modanato con cornice superiore aggettante. Ordine inferiore con due coppie di nicchie laterali e formella centrale compartiti da colonne tortili a tutto tondo su plinto; trabeazione modanata. Ordine superiore delimitato da due ampie volute laterali. Prospetto con tre nicchie e coppia di colonne centrali. Fastigio formato da cartella mistilinea contenente un calice intagliato a rilievo, alla sommità statua scolpita a tutto tondo. Ai lati dell'altare i passaggi per il coro sono ornati di stipiti intagliati e scolpiti recanti alla sommità busti di santi. Decorazione a figure di santi, testine angeliche, volute, elementi fitomorfi, festoni

  • OGGETTO ciborio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Bagnolo Piemonte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'archivio parrocchiale non è stata rinvenuta alcuna notizia storica riguardante l'opera presa in esame. Tuttavia, in base all'iscrizione della mostra d'altare della Madonna del Carmelo, recante l'anno di fondazione della compagnia omonima (1687), è possibile collocare intorno a quella data anche l'esecuzione dell'altare. Infatti tra queste due opere e la mostra che accoglie la Madonna del Rosario, si riscontrano evidenti affinità stilistiche. Per impostazione il ciborio può essere messo in relazione con numerosi esempi presenti nel cuneese, nel saluzzese, nelle valli di Susa, di Sesia e nella Val d'Aosta (si propone un confronto con il tabernacolo monumentale detto di Gesù Salvatore nella chiesa di San Giovanni a Saluzzo, per cui si veda Gabrielli N., Arte nell'antico Marchesato di Saluzzo, Torino 1974). Le modalità stilistiche e tecniche (soprattutto la tipologia delle figure scolpite) rimandano alle botteghe biellesi attive nella seconda metà del secolo XVII, in particolare per la sapienza dell'intaglio si riscontrano affinità con l'altare dell'Incoronazione di Maria (1628-84) nella chiesa della SS.ma Trinità a Biella, opera di Giovanni Vaglio (cfr. Romano G., Resistenze locali..., in Idem (a cura di), Figure del barocco in Piemonte, Torino 1988; Artisti del legno. La scultura in Val Sesia dal XV al XVIII secolo, Borgosesia 1985). Il tabernacolo ligneo è un'aggiunta posteriore, ascrivibile alla seconda metà dell'Ottocento per la ripresa dei motivi barocchi. Nel 1924 in seguito ai restauri della chiesa promossi dall'allora Soprintendenza ai Monumenti, il ciborio venne sistemato sopra un altare marmoreo di probabile produzione industriale. Tra il 1985-90 l'architetto Aimaro Isola di Torino, con l'autorizzazione degli Uffici di Tutela, ha sostituito l'altare precedente con una struttura composta da elementi lignei verticali (cfr. Arnaudo G., in "Bollettino Parriocchiale", n. 3, marzo 1989). L'altare era probabilmente in origine dedicato al Salvatore (Cristo Risorto), come farebbe supporre la statua sulla cupola (si veda la posa tipica del Cristo Risorto anche se manca il vessillo) cambiata poi nell'odierna dedicazione a San Giovanni Battista (cominicazione orale di Giuseppe Arnaudo, parroco in carica dal 1982)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100107991-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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