lampada pensile, coppia di Vedani Angelo Maria (prima metà sec. XIX)

lampada pensile, post 1829 - 1849

Ciascuna delle due lampade è sospesa mediante tre segmenti di catena dalla foggia elaborata e composita, che si dipartono dalla soprastante calottina decorata con un duplice giro di palmette e sono collegati per l'estremità inferiore ad altrettanti bracci fissati al corpo principale della lampada, i quali riproducono foglie d'acanto parzialmente arrotolate e curvate ad ansa, con un piccolo fiore all'interno del riccio. La superficie delle lampade presenta una semplice decorazione a sbalzo e cesello a fasce sovrapposte: una corona di foglie di palma orna la parte terminale a coppa, che si sviluppa inferiormente in un'appendice ovoidale a superficie liscia inclusa da un occhiello a cui è appeso un anello; al di sopra del motivo suddetto è un'alta fascia non lavorata; quindi, in corrispondenza del punto di massima espansione del corpo principale dell'oggetto, ricorre nuovamente un basso giro di palmette, sovrastato da una fascia in cui compare l'idea decorativa già rilevata nei bracci ansati, il motivo cioè a girali d'acanto e piccole corolle; una bassa fascetta con palmette in successione serrata è infine riproposta poco sopra. La lampada è coronata dalla coppetta destinata a contenere l'olio, ancora decorata da un duplice giro di palmette, (Continua nel campo OSSERVAZIONI)

  • OGGETTO lampada pensile
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Vedani Angelo Maria (notizie Dal 1829)
  • LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il punzone con l'Elefante contornato e le iniziali A. V. appartiene all'argentiere alessandrino Angelo Maria Vedani e fu depositato nel 1829. Un altro argentiere alessandrino, che aveva nome Giuseppe Vedani, punzonava con l'Elefante, naturalmente corredato dalle iniziali G. V. (deposito del 1824). Il simbolo dell'Elefante con la sigla S. C. contraddistingue infine la bottega alessandrina di Stefano Cardano, ammesso Maestro nel 1782, la cui attività fu proseguita dopo la morte, nel 1783, da Gio. delle Piane, lavorante nella bottega della vedova Antonia Cardano, con il medesimo punzone (A. Bargoni, Maestri Orafi e Argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 250, v-37 per Angelo Maria Vedani e v-36 per Giuseppe Vedani, p. 85 per Stefano Cardano e p. 104 per Gio. delle Piane). Il punzone di Angelo Maria Vedani è anche presente su alcuni fermagli di piviale custoditi presso la Cattedrale alessandrina. Lo stesso argentiere firma il 30 maggio 1839 una ricevuta per un turibolo e una navicella in rame argentato ed effettua negli stessi lavori di manutenzione ordinaria (il documento è emerso fra le carte dell'Archivio Storico del Comune di Alessandria, presso il locale Archivio di Stato, serie III, cat. 11, Culto, m. 2163). G. Amato (La Cattedrale di Alessandria. Storia e descrizione, Alessandria, 1986, pp. 23-24) afferma che le due lampade furono offerte dal sovrano Carlo Alberto nell'occasione della solenne imposizione della Corona Vaticana al simulacro della Beata Vergine della Salve fatta dal vescovo Dionigi Andrea Pasio il 28 maggio 1843 (il simulacro ligneo, custodito nella Cattedrale alessandrina, è oggetto di vivissima venerazione dal 1489, anno che lo vide al centro di eventi miracolosi: per un ragguaglio storico critico e la bibliografia relativa cfr. La Cattedrale di Alessandria, a cura di C. Spantigati, Alessandria, 1988, pp. 106-107). Le dettagliate descrizioni della cerimonia dell'incoronazione in F. Ansaldi, Notizie storiche del Miracoloso Simulacro della B. V. della Salve venerata nella Cattedrale di Alessandria, Alessandria, 1843, pp. 89--106; G. B. Rossi, Cenni storici critici illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione ai presenti restauri, Alessandria, 1877, pp. 42-50 non contengono alcun cenno in proposito; s'ignora pertanto donde Amato abbia tratto la notizia, che pare comunque degna di fede: l'assenza delle lampade dal dettagliatissimo Inventario delle Suppellettili spettanti al Rev.mo Capitolo della Chiesa Cattedrale d'Alessandria Fatto (...) li 15 Luglio 1840 (Archivio del Capitolo della Cattedrale-Alessandria, 1840) induce a ritenerle posteriori a tale anno, è inoltre più che plausibile lo scioglimento dell'abbreviazione riportata da ciascuna lampada (cfr.: Iscrizioni) proposto da Amato. Alla Madonna della Salve Carlo Alberto aveva donato nel 1837 un ternario in damasco gros de Tours rosso spolinato in oro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100107733
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI su tre placchette applicate a ciascuna lampada - C(arolus) C(arignanus) R(ex)/ D(edit) D(onavit) D(icavit)/ B(eatae M(ariae) V(irginis) - corsivo - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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