Adorazione dei Magi
dipinto
post 1520 ca - ante 1520 ca
Cornice dorata del XIX secolo. La scena affollata presenta il variopinto corteo dei tre Magi intenti ad omaggiare il Bambino, seduto in grembo alla Vergine. Il fulcro dell'attenzione è sapientemente indirizzato verso il centro del dipinto, dove il re più anziano è colto nell'atto di baciare il piede del piccolo Gesù. Sulla destra in primo piano sono raffigurati la Vergine e san Giuseppe e, alle loro spalle, la mangiatoia. Sullo sfondo un paesaggio fluviale e montuoso, con numerosi elementi architettonici
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Luini, Bernardino (santagostino, A., 1671)
Magni, Cesare (berenson B., 1907)
Da Sesto, Cesare (borromeo, G. Iv, 1815-1885)
- LOCALIZZAZIONE Villa Borromeo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costantemente riferita a Bernardino Luini dall'antica guidistica milanese del sei e settecento, e dall'inventario Melzi del 1802, l'opera vide una più prudente assegnazione alla scuola di Leonardo al momento del suo passaggio alla famiglia Borromeo, nel 1830. L'attribuzione a Cesare da Sesto si deve per la prima volta a Giberto VI Borromeo, in occasione delle ricerche da lui effettuate sulla collezione di famiglia. Nell'ambito dei moderni studi a stampa, la storia critica dell'Adorazione dei Magi ha inizio con le osservazioni di Giovanni Morelli (1890, 1897), che ne ribadì l'autografia di Cesare da Sesto, collocandola agli esordi della sua vicenda artistica. La cronologia precoce all'interno del catalogo dell'artista venne sostenuta da numerosi studiosi, quali Reymond (1892), Liphart (1921) e Nicodemi (1932). L'attribuzione a Cesare da Sesto subì per la prima volta una messa in discussione a opera di Bernard Berenson, che all'inizio dei suoi "indici", spostò l'opera nel catalogo di Cesare Magni (1907, 1932, 1936, 1968); Wilhelm Suida, notando come nella tavola si mescolassero elementi umbri e lombardi, propose invece di accostarla al nucleo di opere da lui riunite sotto allo pseudonimo dello Pseudo Boltraffio, senza tuttavia inserire l'opera nel catalogo dell'anonimo pittore. L'opera è caratterizzata da un'articolata regia compositiva e si distingue per uno spiccato ecclettismo culturale: su un linguaggio evidentemente accordato sulle cadenze del leonardismo milanese, si insinuano numeorse suggestioni centroitaliane, inerenti non tanto il contesto fiorentino evocato da Giovanni Morelli, quanto piuttosto modelli perugineschi e raffaelleschi. Queste influenze sono riscontrabili in alcuni elementi costumistici dei personaggi nel corteo dei Magi, nell'elegante profilo della Vergine e nella figura del re Melchiorre. L'opera mostra precise consonanze con i modi di Cesare da Sesto in alcune caratterizzazioni tipologiche dei personaggi, come nel caso del personaggio seduto all'estrema sinistra, che rievoca la celebre invenzione dello Spinaro; ma anche in alcuni passaggi del trattamento pittorico, come le lumeggiature sulla veste rossa di san Giuseppe. Il ductus pittorico smaltato e luminoso dell'Adorazione dei Magi è inoltre accostabile al linguaggio e alla ricca tavolozza di Andrea Solario. Al momento non è possibile avanzare un'ipotesi univoca relativa all'autografia dell'Adorazione dei Magi, sebbene l'opera come già detto, sia perfettamente collocabile nel contesto della pittura milanese attorno al 1520. In occasione della mostra sulle opere della collezione Borromeo tenutasi al Museo Poldi Pezzoli nel 2006, Francesco Frangi ha proposto un sicuro termine post quem per la datazione: nello scorcio del paesaggio in secondo piano, lo studioso ha individuato infatti una precisa ripresa della dorsale collinare che si staglia a sinistra del corso d'acqua nella famosa xilografia di Albrecht Dürer il Mostro marino, generalmente datata attorno al 1498
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100106953
- NUMERO D'INVENTARIO 13
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
2015
- ISCRIZIONI sul retro, su targhetta - Pinacoteca Borromeo Monti n.13 - stampatello maiuscolo - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0