Madonna della Salve. Madonna e San Giovanni Evangelista ai piedi della croce

statua, 1450 - ante 1489

Il simulacro è custodito nella cassa argentea. La Madonna indossa un abito rosso ed un manto azzurro che le copre capo e spalle; in ginocchio, il capo leggermente piegato all'indietro, il braccio destro abbandonato lungo il corpo, tiene la mano sinistra in quella di San giovanni Evangelista, che, alle sue spalle, la sorregge, anch'egli vestito di una tunica rossa e di un manto azzurro, con lunghe chiome ricadenti sulle spalle e sul petto

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ intaglio/ doratura
    legno di pioppo/ intaglio
  • MISURE Altezza: 124
    Larghezza: 75
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime notizie certe sul simulacro della Salve risalgono al 1489. Gli storici alessandrini riferiscono che il 24 aprile di quell'anno la statua della Vergine sudò prodigiosamente. Il fatto diede avvio alla speciale devozione di cui il gruppo scultoreo è ancor oggi oggetto: ogni sabato sera è la recita cantata della Salve Regine (donde l'appellativo "della Salve"); annualmente si celebra il ricordo dell'evento miracoloso con una processione, dapprima stabilita alla data precisa della ricorrenza, poi fissato alla domenica in Albis, infine definita alla quarta domenica di Pasqua, preceduta dall'ottavario. La suppostra provenienza dall'antica chiesa di Santa Maria di Castello, da più fonti affermata (la translazione in Cattedrale sarebbe avvenuta all'inizio del XIII secolo) è divenuta garanzia della particolare antichità del simulacro, ritenuto preesistente alla fondazione di Alessandria. Ma già nell'Ottocento era stata formulata qualche riserva in proposito: G. B. Rossi (1877) propone cautamente una datazione "quattrocentesca, cioè del XIV secolo". Recentemente C. Spantigati (1988) ha rinnovato i dubbi sulla particolare antichità del simulacro della Salve: "l'acconciatura della Vergine, il taglio del suo abito dalla cinta fortemente rialzata, il viso dal naso affilato, dalla bocca piccola e dal mento tondeggiante: tutto indirizzo nettamente verso sculture lombarde del secondo Quattrocento". Inoltre la copia in terracotta custodita in Santa Maria di Castello, che dovrebbe provare la reale provenienza del gruppo ligneo da detta chiesa, è ugualmente databile alla fine del XV secolo. In cattedrale la collocazione del simulacro subì frequenti mutamenti per trovare infine nel 1592 definita sistemazione sull'altare di San Perpetuo, nell'abside laterale sinistra; qui si riedificò una nuova più sfarzosa cappella tra il 1645 e il 1649. Demolita la Cattedrale antica per decreto napoleonico del 1803 e ricostruita la chiesa di San Marco, già dei Domenicani, quale nuova Cattedrale alla Madonna della Salve fu destinata la penultima cappella della navata destra entrando; con il rivoluzionario restauro della Cattedrale negli anni 1874 - 1879 su progetto di E. Arborio Mella nacque l'attuale cappella dalla fusione della precedente e dell'ultima già intitolata a San Pio V. Il gruppo ligneo della Salve deve il suo aspetto attuale al restauro realizzato tra il 16 maggio e il 9 giugno 1876 dallo scultore savonese Antonio Brilla a seguito dei danni provocati da un incendio (rifacimento delle mani, totale ridipintura, aggiunta degli occhi in pasta di vetro). Bibliografia specifica: GHILINI G., Annali di Alessandria. Ouero le cose accadute in essa citta nel suo, e circonuicino territorio dall'anno dell'origine sua sino al 1659 ... Con due tauole ... A compiacimento della Patria composti, e publicati da Girolamo Ghilini ..1666; BURGONTIO L., Institutiones historico dogmatico morales Pro clericis promovendis ad ordines minores, collectae a Laurentio abb. Burguntio, 1738; CHENNA G. A., Del Vescovato de' vescovi e delle chiese della città e diocesi d'Alessandria, II, 1786, pp. 33 - 36; ANSALDI F., Notizie storiche del miracoloso simulacro della B. V. della Salve venerata della Cattedrale di Alessandria, 1843; ROSSI G. B., Cenni storici-critici-illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione sino ai presenti restauri, 1877, pp. 16, 33 - 58, 223 - 227; Brevi memorie relative al venerando simulacro, 1879; GASPAROLO F., Scritti inediti di storia alessandrina, 1931; AMATO G., La Cattedrale di Alessandria: storia e descrizioni, 1985, pp. 22 - 24; SPANTIGATI C., La Cattedrale di Alessandria, 1988, pp. 106, 132 - 33, n. 19 - 23, tav. XIII; LANZIVECCHIA R., 1989. Bibliografia di confronto: GILARDONI, Locarno e il suo circolo: (Locarno, Solduno, Muralto e Orselina)1972, pp. 471 - 474; VENTUROLI, Studi sulla scultura lignea lombarda tra Quattro e Cinquecento, 2005
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055916
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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