Madonna con Bambino, San Francesco d'Assisi e Santa Caterina

dipinto,

Raffigura al centro la Madonna in trono con Gesù Bambino in braccio; a sinistra San Francesco d'Assisi, a destra Santa Margherita

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Liguro-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In occasione del restauro del 1959 il dipinto venne trasportato in parrocchiale (L. Marzano, La storia della chiesa parrocchiale di Andezeno, s.d. ma 1923); non appartiene originariamente alla chiesa, ma in origine era collocato in una cappella campestre dedicata alla Madonna. Nel circondario se ne contano due con tale dedicazione: S. Maria in Andio e S. Maria de Vineis. Nella visita pastorale del vescovo Peruzzi non sono elencate cappelle campestri, mentre nel 1671 Beggiamo ne cita una sola dedicata alla Madonna, ove "icona B.M.V. erigitur" (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Beggiamo, 1671, vol. 7.1.18, f. 68v). Una cappella campestre dedicata a S. Maria de Vineis è definita "antiquissima" dal rorengo di Rorà nel 1774 che tuttavia non menziona alcun quadro (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Rorengo di Rorà, 1774, vol. 7.1.48, f. 201v-202). L'abate Villa (Andezeno, Archivio Comunale, Memorie storiche di Andezeno (1668 ca.), ff. 278-279) nomina una cappella dedicata a S. Maria in Andio il cui curato Matteo Baima, già nel 1597, raccoglie fondi per la sua ricostruzione. Per la provata antichità questa cappella, iniziata nel 1604, sembra la più plausibile come sede originaria della tela. Il dipinto, pur nella stesura rozza e provinciale, ripropone nella classicità del trono della Madonna e nella controllata preghiera del santo un ideale di classica compostezza, il cui modello sembra da ricercarsi all'interno della produzione genovese esemplata sulle tipologie elaborate da Perin del Vaga nel quarto decennio del XVI secolo (P. Rotondi Terminiello in Raffaello e la cultura raffaellesca in Liguria, pp. 59-67). Il dipinto si propone come esempio di declinazione della produzione della cultura figurativa del Piemonte meridionale a stretto contatto con la pittura ligure, Il referente più vicino è la tavola della pinacoteca di Alessandria raffigurante la MAdonna e Santi attribuita da Romano al Maestro della Madonna di S. Desiderio presso BAvari, con una datazione prossima al 1552 (G. Romano, Restauri in Piemonte. Musei del Piemonte, opere d'arte restaurate, Torino 1978, p.21; G. Romano, scheda 6, in G. Romano - C. E. Spantigati (a cura di), Il museo e la pinacoteca di Alessandria, Alessandria 1986, p. 106), "che mostra un apiù convinta adesione al nuovo partito raffaellesco impostosi a Genova nel corso del quarto decennio del Cinquecento". L'acquisizione di tali novità provenienti dalla costa ligure è, nella tavola di Andezeno, più tarda, mediata da esempi provenienti dall'alessandrino. Rappresenta tuttavia, pur nella stesura schematica e popolaresca, un inconsueto esempio di alternativa alla produzione di corte che fu sempre modello per quella locale. Tale novità non dovrebbe del tutto stupire se si ricordano altri segnali in loco di relazione con l'entroterra ligure, quali la devozione a San Bovo, radicata ancora in anni prossimi al Seicento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055824
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI Sul cartiglio retto dal Bambino - EGO SUM LUX MUNDI - corsivo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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