calice,
Base liscia con tesa piatta; nodo a vasetto a seszione circolare; sottocoppa liscio. Coppa leggermente svasata che si inserisce nel sottocoppa, a sua volta avvitato al fusto. Sostanzialmente privo di decorazioni, fatta eccezione per le modanature rilevate
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ fusione
- AMBITO CULTURALE Bottega Torinese
- LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice appartiene alla versione, molto diffusa, del calice cosiddetto giornaliero (Ostrw, Argenti comaschi, Milano, p. 27). Il marchio corrisponde a quello di Giuseppe Pietro Rasetti (A. Bargoni, Mastri Orafi e Argentieri in Piemonte, Torino 1976, p. 7, tav. I, n. 8), figlio di Paolo Giovanni che succede al padre con regie patenti l'anno 1730, come controassaggiatore. Muore nel 1734 (Ibidem, pp. 25, 210). Non è stato possibile identificare il punzone con il cervo coronato. Stilisticamente è molto vicino al calice ora nella certosa di Collegno, opera dell'argentiere G.V. con punzone dell'assaggiatore Carlo Giovanni Rasetto (1716-1730. Si veda M. Di Macco, Collegno, appunti per la catalogazione, in Collegno, proposte e documenti, supplemento a Collegno, giugno-luglio 1976, p.8) ove viene citato un altro calice analogo schedato nella parrocchiale di Salbertrand da G. Romano. La datazione dell'oggetto non può che essere intorno al 1730-1735. Esso costituisce uno dei rari arredi rimasti della vecchia parrocchiale. L'arredo della nuova chiesa è nelle descrizioni delle Visite Pastorali piuttosto ricco: "plura habentur facta vasa" osserva il Rorengo di Rorà nel 1774 (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Rorengo di Rorà, 1774, vol. 7.1.48, f. 183), ma nominando nello specifico solo pissidi
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055800
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0