angoliera, opera isolata di Bonzanigo Giuseppe Maria (maniera) (ultimo quarto sec. XVIII)

angoliera,

Cantonale a due gambe cilindriche scanalate poggianti su due piedini a fogliami intagliati e terminanti, in alto, con una fascia decorata ad intreccio. Il corpo del cantonale, di sezione triangolare con fronte bombato, posa su uno zoccolo frontale decorato con un motivo a rocchetto inquadrato in una cornice rettangolare a semplice listello piano, posto in corrispondenza di ciascuna gamba. Il campo centrale dello zoccolo è decorato con motivi a bande verticali posti a cornice di una rosetta centrale. L'unica anta del cantonale è inquadrata entro un telaio con bordura esterna a fogliette, a cornice di una fascia decorata da otto rosette (una per ogni angolo ed una per ogni lato, in posizione centrale) da cui si sviluppano, ai due lati, quattro fogliette in sequenza. L'anta rettangolare è incorniciata da una larga fascia perimetrale decorata, al centro di ogni lato, da un piccolo motivo a doppia campanula annodata: Continua al campo 'Osservazioni'

  • OGGETTO angoliera
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
    pastiglia/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Bonzanigo Giuseppe Maria (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Caravino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Accostabile alla produzione di bottega di Giuseppe Maria Bonzanigo (1745-1820). Su G. M. Bonzanigo si vedano C. Berlolotto - V. Villani (a cura di), 'Giuseppe Maria Bonzanigo: intaglio minuto e grande decorazione', Catalogo della mostra, Asti 1989; G. Ferraris, 'Giuseppe Maria Bonzanigo e la scultura decorativa in legno a Torino nel periodo neoclassico (1770-1830)', Torino 1991 e relative bibliografie di riferimento. L'utilizzo della decorazione in pastiglia avviene al momento del rinnovo dell'arredo del castello promosso da Carlo Francesco II e Tommaso Valperga abate di Caluso. Gli inventari del 1794 e del 1807 ne registrano la presenza in particolare nelle camere di rappresentanza o di ricevimento. I confronti stilistici, lontano riflesso della perizia bonzanighiana, conducono verso le decorazioni degli appartamenti dei Duchi d'Aosta in Palazzo Reale ma, in maniera più puntuale, verso quelle del Salotto Verde di Palazzo La Marmora a Biella Piazzo. E. Ballaira - S. Ghisotti, 'Il Castello di Masino negli inventari storici', in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", Torino 1994, p. 125. Il cantonale è registrato nel Salotto Rosso (in coppia con un altro, oggi non rintracciabile) nell'inventario del 1929: in proposito E. Ballaira - S. Ghisotti, 'Proposte per il riarredo storico del Castello di Masini', Torino 1997, dattiloscritto, p. 74
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100047900
  • NUMERO D'INVENTARIO SBAS TO 829
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI telaio, su etichetta adesiva - 829 - numeri arabi - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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