servizio di cartagloria, insieme - bottega milanese (fine sec. XVIII)

servizio di cartagloria,

Il servizio è composto da una cartagloria centrale e due laterali inserite in una ricca cornice architettonica. La cornice architettonica presenta due pilastrini ornati da un motivo ad intreccio con rosette e volute angolari, decorate da una foglia d'acanto e da un festone di foglioline. Quest'ultimo motivo si ripete sulla cornice rettangolare della cartella, al cui interno una fila di perle orna l'apertura ovale; ai quattro angoli due palmette con un fiore stilizzato. Il coronamento è composto da una lunetta decorata da un motivo di fiori stilizzati, volute e un mazzo di spighe legate da un nastro annodato; la lunetta è sormontata da una serie di mensoline modanate, sulle quali si inseriscono una fila di perle e una di fogliolette lanceolate; in alto una conchiglia fra due ghirlande di rose completa il coronamento. Lo zoccolo presenta una fila di ovoli e una serie di modanature; in basso al centro, c'è un motivo ornamentale composto da due volute con foglie d'acanto che trattengono un frutto; una delle cartegloria del servizio ha perduto questo elemento. Anche i due piedini sono decorati da foglie d'acanto con un fiorellino stilizzato

  • OGGETTO servizio di cartagloria
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    rame/ argentatura
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio è quasi sicuramente da identificare con le "tavolette per la mensa coi cristalli" (Memorie, s.d., f. 12v.) fatte eseguire in rame argentato, insieme ad altri oggetti d'arredo liturgico, in sostituzione degli argenti consegnati alla Zecca di Torino nel 1794, a causa di un regio editto dell'anno precedente. Fra gli argenti inviati a Torino compaiono infatti anche le tre "tavolette" d'argento fatte eseguire dal prevosto Nicolò Curti (1717-1752) e poi donate alla parrocchia dal nipote, anch'egli prevosto (1752-1796) (Memorie, s.d., f.11r.). Le memorie manoscritte che si conservano nell'Archivio parrocchiale, risalenti alla prima metà dell'800, ricordano che si provvide immediatamente a ricostituire l'apparato per l'altare maggiore con oggetti non più d'argento, ma di rame argentato "a dieci foglie", commissionati a Milano ed eseguiti entro l'anno. Purtroppo non viene menzionata la bottega a cui si rivolsero i fabbricieri di S. Bartolomeo; si hanno però, nel Libro di contabilità relativo al periodo 1761-1800, due note di pagamento in data 12 febbraio e 9 marzo 1796 rispettivamente al signor G. B. Mottani e al signor Medici di Milano per l'esecuzione di varie opere in rame argentato; potrebbe trattarsi degli oggetti commissionati in sostituzione di quelli inviati alla Zecca, che forse la parrocchia riuscì a pagare solo agli inizi del 1796, ma non si hanno dati più precisi. La nuova serie di cartagloria appartiene quindi allo scorcio del'700 e rivela già l'affermarsi del nuovo gusto neoclassico nel rigore delle linee, nell'angolosità delle volute, nella sobria decorazione che propone elementi di carattere architettonico, secondo una tipologia diffusa per questi oggetti. All'interno si conservano le stampe, probabilmente anteriori all'esecuzione delle cartegloria: quella centrale comprende, da sinistra, il Gloria, la formula per la consacrazione e il Credo; quelle laterali presentano il testo del Lavabo e l'inizio del Vangelo secondo Giovanni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046517
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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