sciabola, opera isolata - manifattura turca (?) (sec. XVIII)

sciabola, 1700-1799

Lama in acciaio curva, a un taglio e scanalature mediane. Elsa con anima in acciaio rivestita ai due lati da placchette in osso fissate con due chiodini; lamina di rame; pomo ricurvo (forse era una testina d'aquila). Scudetto cuspidato con bracci terminati da bulbi con capitello. Fodero in legno rivestito di velluto di seta unito tagliato

  • OGGETTO sciabola
  • MATERIA E TECNICA acciaio/ fusione
    acciaio; incisione
    osso, intaglio
    rame/ laminazione
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Turca
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Arma di tipologia shamshir (sciabola), arma bianca a lama curva, solo da taglio, tipicamente ottomana, estesa in tutto l'impero e molto adatta al combattimento a cavallo, diffusa tra i Turchi, le popolazioni balcaniche, i Mongoli, i Magiari, i Bulgari, estesasi poi a popoli di origini e culture diverse, come i Rumeni e i Greci. Elsa a scudetto cuspidato per centrare la lama nel fodero. Si veda per confronto una sciabola di area balcanica con lama turca ed elsa con fornimento a testa d'aquila, riferibile al XVIII secolo, conservata all'Armeria Reale di Torino: Dondi G. L'impero ottomano: Balcani, Carpazi, Anatolia, in Venturoli P. (a cura di), Ferro, oro, pietre preziose.. Le armi orientali dell'Armeria Reale di Torino, catalogo della mostra, Torino 2001, pp. 73-77 e scheda 3, pp. 78-79. Nell'inverno 1988 l'arma è stata rimossa dal pannello con trofeo d'armi, ed è stato operato un intervento di manutenzione di emergenza per fermare il degrado con protettivo rimovibile in ragia minerale. Al momento della schedatura di revisione (2002) l'arma si trova nel medesimo deposito, distaccata dal supporto ed avvolta in carta velina, ed il pannello, che non è stato riutilizzato, versa in pessimo stato di conservazione. Le armi provenienti dall’Impero Ottomano, conservate presso il Castello di Racconigi, sono parte dei doni inviati dal Sultano Abdul-Hamid II a re Vittorio Emanuele III nell’agosto del 1904. La missione diplomatica consegnò complessivamente ventidue quintali tra fucili, archibusi, artiglierie, spade, asce, lance, revolver, armature, corazze, maglie d’acciaio, elmi in metallo e in stoffa. Esse vennero presentate al sovrano italiano disposte in vetrine foderate in velluto cremisi in una sala attigua a quella del biliardo del Castello di Racconigi. (v. La Missione turca dal Re. I doni del Sultano, Corriere della Sera, 22/08/1904, p. 1; David G. Alexander, Islamic Arms and Armor in the Metropolitan Museum of Art, Metropolitan Museum of Art, New York 2015)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046324
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7048/18
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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