battesimo di Cristo

dipinto, 1663 - 1674

La tavola raffigura il Battista a destra, in piedi su un ciglio erboso, coperto da una pelle di animale e da un manto violaceo che, dalla spalla destra, scende quasi ai piedi drappeggiandosi in vita dove è trattenuto dal braccio sinistro disteso. Nella mano sinistra tiene la lunga e sottile asta della croce e nella destra una ciotola con acqua. Il viso è di profilo, volto a sinistra, con lunghi capelli e sottile aureola in capo. Sopra la ciotola, una colomba bianca raffigurata in posizione frontale ad ali spiegate e con una raggiera, aleggia sul Cristo che ha i piedi immersi in un piccolo corso d'acqua, le mani giunte ed i fianchi cinti da un bianco perizoma annodato davanti. Il capo, leggermente chinato verso il Battista, ha attorno tre piccoli gruppi di raggi. A sinistra due figure angeliche in piedi reggono le vesti del Cristo sullo sfondo di un dosso marrone scuro sul quale si ergono tre alberi che sembrano pioppi. L'acqua ed il cielo di fondo sono di colore grigio chiaro uniforme, gli incarnati grigio-rosati: i colori reali sono solo intuibili essendosi in gran parte deteriorati. La cornice è larga, composta da 4 pezzi di legno rettangolari incastrati a coda di rondine sul retro e con giunti a 45 gradi. E'simmetricamente decorata da motivi (Continua al campo OSSERVAZIONI)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' descritto per la prima volta fra gli oggetti del battistero in un minuzioso inventario redatto fra il 1846 e il 1849 come"...un quadro piccolo con cornice di legno dorata a fiori del Batt. di Cristo" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'Arciprete Don A. Stella, 1846/49, Carte sciolte). Se si esclude l'ipotesi di un dono, sia per il soggetto più funzionale alla liturgia che di tipo devozionale, sia per la mancanza di qualunque riferimento sull'oggetto (contrariamente all'abitudine invalsa per tutte le donazioni di arredi alla chiesa) non resta che orientarsi sulle vicende dei trasferimenti del fonte battesimale per individuare il momento in cui potrebbe essere nata l'esigenza di un tale dipinto. Almeno fino al 1617, trovandosi il fonte nella chiesa di S. Maria delle Grazie, proprio in adiacenza al grande affresco del Battesimo, non era necessario. Trasferito il fonte nell'Oratorio di S. Graziano fra il 1617 e il 1628, dove non esisteva alcuna immagine del Battesimo certamente fino al 1663, fu in seguito ad un ordine del Vescovo G. M. Odescalchi conseguente alla sua visita pastorale di quell'anno che può essere sorta l'esigenza del quadro. Egli infatti ordinò di dipingere sul muro l'immagine del Battista a S. Graziano, dove era temporaneamente collocato il Battistero, o "...di provedere d'un quadro con l'effige di S. Gio. Batta che battezza N.S." (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita Pastorale, Odescalchi, 1663, tomo 179). E' questo l'unico accenno ad un quadro di tale soggetto che si accorda con i carattetri stilistici e di quello in oggetto e che non può essere stato realizzato, in tal caso, che negli anni tra il 1663 e il 1675 quando il fonte è nuovamente in S. Maria delle Grazie, collocato in una cappella apposita con un altro affresco del Battesimo (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita Pastorale, Meraviglia, 1675, tomo 186). Non comparendo in alcun inventario nè dell'antica nè della nuova parrocchiale fino al 1846/49, si può ritenere che sia stato dipinto per soddisfare l'ordine vescovile tenendo conto della provvisoria collocazione del fonte che consigliava più un quadro che un affresco; rimase poi probabilmente a S. Graziano, non essendovene necessità in S. Maria delle Grazie. L'esigenza di trasferirlo nella nuova parrocchiale può essere sorta solo con l'erezione del nuovo battistero avvenuta tra il 1783 e il 1789. La sua presenza è quindi probabile fin da questi anni, non essendovi altra immagine simile; ed una indiretta conferma la fornisce il Vescovo Morozzo in visita pastorale nel 1819 quando ordina di raffigurare "all'esterno" del Battistero l'immagine del Battista: l'ordine implicitamente potrebbe segnalare la presenza di un'immagine simile all'interno (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita Pastorale, Morozzo, 1819, tomo 372). Dopo l'ordine del Morozzo, negli anni intorno al 1822 fu realizzata la grande tela del Battesimo del Peretti. Il dipinto in oggetto è molto arcaicizzante e pare la copia di un modello che richiama la pittura umbra, in particolare Perugino ("Battesimo di Cristo", Vienna, Kunsthstorisches Museum) e, per altri aspetti, anche Gaudenzio Ferrari. Del riquadro del battesimo in S. Maria delle Grazie di Varallo conserva infatti parte dello schema compositivo. Si notano però rispetto ai modelli citati delle varianti e delle libere interpretazioni nelle pose, soprattutto nella rotazione del busto del Battista. Nel gusto decorativo della cornice si intravede un riferimento alle opere della bottega di Bartolomeo Schedone (Inventario trinese, Trino 1980, p. 102). Il cattivo stato di conservazione del dipinto, che non si giustificherebbe con una collocazione interna, offre invece un'ulteriore prova della sua provenienza dall'Oratorio di S. Graziano dove il Battistero era stato provvisoriamente ospitato in un vano coperto solo da tegole e non da volte e per il quale i Vescovi visitatori avevano segnalato stillicidi ed infiltrazioni d'acqua dal tetto già nel 1649 (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale, Tornielli, 1649, tomo 150)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042579
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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