fonte battesimale, opera isolata - bottega piemontese (secondo quarto, primo quarto sec. XVII, sec. XIX)

fonte battesimale,

E'collocato in una nicchia ricavata in una delle pareti esterne del battistero ed in cui mal si adatta il ciborio che, nella parte alta, sormonta il vano della soprastante finestra. La vasca, di marmo dalle tonalità marrone-arancio con variegature bianche e grigie, è di forma ellittica, con modanature nel bordo, ed è sorretta da un fusto troncoconico rigonfio in basso che mediante modanature si appoggia ad un dado di base fissato ad un basamento rettangolare di pietra con bordi smussati. Il ciborio, completamente tinteggiato all'esterno con tonalità verde-azzurro, ha un volume composto da un prisma retto a 10 facce, sormontato da un tronco di piramide anch'esso a 10 facce che culmina con una sfera su cui si innesta una croce. Le facce del prisma sono formate da pannelli rettangolari uguali, riquadrati da cornici rettilinee applicate, posti su un basamento modanato che ripete, in aggetto, il perimetro del prisma così come la soprastante trabeazione che presenta sulla fascia centrale una decorazione a dentelli. Il ciborio è apribile verso l'esterno con ante nella parte frontale ed è munito di serratura. La copertura troncopiramidale si imposta su un poligono di base simile a quello del prisma, (Continua al campo OSSERVAZIONI)

  • OGGETTO fonte battesimale
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio
    marmo/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fonte battesimale fu certamente collocato nella sua sede attuale tra il 1783, data della consacrazione della chiesa, quando "...baptisterium nondum ercetum..." (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita Pastorale, Balbis Bertone, 1783, tomo 358) ed il 1789, quando "...il vaso battesimale è intero..." (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Inventario o sia stato della Par.le di Grignasco dell'anno 1789, Pitti, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali). La presenza del fonte in oggetto è affermata con più precisione nel 1819 quando il vescovo visitatore annota che nel battistero "...surgit vas lapideum, secundae formae, ciborio albo tecto conopeo..." (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita Pastorale, Morozzo, 1819, tomo 372). L'arciprete Stella a conferma dell'identificazione agginge altri particolari elencando fra gli oggetti del battistero, nel 1846/49, "...una vasca di marmo con piedistallo divisa in due recipienti, con coperchio di noce, e...colla palla, sopra cui havvi la croce in legno, tutta foderata internamente, esternamente con una camicia di tela con frangia ad uso tenda..." (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'Arciprete Don A. Stella, 1846/49, Carte sciolte). L'assenza di riferimenti sulla costruzione del fonte battesimale nei documenti d'archivio consultati circa le vicende costruttive della nuova parrocchiale del Vittone (Cfr. G. e P. Sitzia, Vittone a Grignasco, in Novarien, n. 12, 1982) e ricchi di informazioni sulle finestre ed arredi, induce a ritenere che la vasca non sia stata realizzata appositamente per la nuova chiesa, ma piuttosto trasferita dall'antica parrocchiale di S. Maria delle Grazie. Il suo trasporto, in questa ipotesi, deve essere avvenuto nei mesi appena successivi al luglio 1783, quando tutte le reliquie e arredi propri della parrocchiale furono trasferiti dall'antica alla nuova. Per ritrovare il momento in cui potrebbe essere stato costruito si sono seguite le vicende dei trasferimenti successivi del fonte, che, dopo essere stato certamente, con altra forma, nell'antichissima Pieve di S. Maria in Bovagliano, si trovò (già documentato nel 1569) in S. Maria delle Grazie fino al 1617; fu trasportato poi nell'Oratorio di S. Graziano fino a dopo il 1665 e riportato in S. Maria delle Grazie prima del 1675 dove rimase fino al definitivo trasporto nella nuova parrocchiale tra il 1783 e il 1789. Le descrizioni del fonte fatte dagli arcipreti e dai vascovi a partire dal primo atto di visita pastorale noto, per quanto sintetiche e generiche, offrono queste indicazioni: il fonte era stato "...erectum..."(1569), era "...idoneus..."(1590) anche se non dotato di tutti gli accessori prescritti ed era "...decens..." nel 1594. Giudicato "...indecens..." nel 1617, era ancora nelle stesse condizioni nel 1628 dopo il trasferimento a S. Graziano: era "...di Sarizzo, con il coperto di noce..." come afferma il Curato Vignolo nel suo inventario del 1617. Dopo il 1628 fu certamente modificato perchè viene descritto nel 1649 come "...vas marmoreum varii coloris ultimae formae, cum orbiculum excavatum, cum ciborio toloerabili..."; il ciborio fu giudicato "...apto..." nel 1663 ed il fonte, nel 1665, è "... di marmore macchiato, coperto di noce...". Sembra quindi questo il periodo di costruzione del fonte attuale o almeno della vasca marmorea. Le visite e gli inventari successivi confermano le caratteristiche della vasca citandola variamente come "...di marmo macchiato..." (1702), "...di marmo broccatello..."(1757), "...vas marmoreum..."(1763). (Tutte le date precedentemente citate si riferiscono ai seguenti documenti: Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visite Pastorali, Serbelloni, 1569- Speciano, 1590 - Bescapè, 1594 - Taverna, 1617 - Volpio, 1628 - Tornielli, 1649 - Odescalchi, 1633 - Meraviglia, 1675 - Balbis Bartone, 1763, 1783 - Morozzo, 1819: i tomi relativi alle visite sono nell'ordine i nn. 2,17,26,85,115,150,179,186,338,358,372; Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario, Marco Vignolo, 1617, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti Parrocchiali- Inventari: Gasparino 1665 - Tartagliotti, 1702 - Terrazzi, 1757 - Pitti, 1789 - Stella, 1846/49). Più difficile documentare la costruzione del ciborio, opera di un artigiano locale: i caratteri stilistici e costruttivi inducono a ritenerlo un prodotto ottocentesco, forse ad imitazione di un modello più antico. La sua prima descrizione identificabile con quello in oggetto è del 1819, ma non si spiega, in questo caso, il fatto che non si adatti bene alla nicchia prevista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042576
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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