angeli

ostensorio architettonico,

Il piede, dal profilo mistilineo, è leggermente sagomato da modanature. Sui lati vi sono due teste alate di puttini realizzate a fusione; sulla fronte e sul retro compare una specchiatura, fra due nastri di foglie sovrapposte, all'interno delle quali c'è un motivo con una doppia conchiglia. Il fusto presenta un nodo a pera rovesciata, ornato da foglioline, volute e cartocci che proseguono con varianti, dopo una strozzatura

  • OGGETTO ostensorio architettonico
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto riguarda gli ostensori vi sono citazioni fin dai primi inventari che si sono conservati nella parrocchiale. Nell'Inventario del 1617 si registra la presenza di "un tabernacolo ostensorio di rame indorato con il tondino et lunett d'argento" e di un altro "tabernacolo antico d'ottone" (A.P.B., 1617, f. 16r). Secondo una fonte Ottocentesca "colli avanzi delle spese delle 40 ore nelli anni 1617-1618 fu provveduto un ostensorio d'argento che importava L. 1390.13 (A.P.B., s.d., f. 3r). La stessa fonte aggiunge che nell'Inventario del 1655, ora perduto, era segnalata la presenza di "un ostensorio fatto a raggi con turibolo, e NAvicella, il tutto d'argento fino, e proprii della stessa Compagnia del S.mo Sacramento (A.P.B., s.d., f. 3 v). Nel 1698 compare un "ostensorio d'argento d'onza cento dieci in circa" e "un altro ostensorio in rame" /A.S.D.NO, 1698, f. 13r). Nel 1758 gli ostensori d'argento sono due "uno fatto a raggio quale è d'onze 11 incirca, e l'altro fatto a Castello d'onze..." (A.M.B., 1758, p. 37). La situazione è invariata nel 1866 ma l'estensore dell'Inventario aggiunge, a proposito dei due inventari d'argento, "...dei quali uno è voce, che sia stato comperato dalla predetta Confraternita del S.mo Sacramento" (A.S.D.NO, 1866, pp. 11-12). Fra gli Inventari della Confraternita, che con l'atto di fondazione (1546) era legata all'altar maggiore e tenuta a provvederne l'arredo e la manutenzione, quello del 1663 registra un ostensorio d'argento (A.P.B., 1663, f. 7r) e a partire dal 1677 sono citati due ostensori d'argento, uno a raggio e uno a tabernacolo o "a castello" come si trova in alcuni casi (A.P.B., 1677, f. 3r). Potrebbe trattarsi degli stessi che compaiono negli inventari della parrocchiale a partire dal 1698, di proprietà della Confraternita, ma in uso all'altare maggiore. Nell'Inventario della Confraternita del 1758 è registrato anche un altro ostensorio d'argento fatto a castello (A.P.B., 1758, f. 17r); nel 1774 gli ostensori però non sono più citati fra i beni della Confraternita, ed è possibile che si sian verificato un acquisto da parte della parrocchiale, che nel corso del Settecento si va rafforzando per prestigio e rendite, mentre la potente Confraternita si avvia alla decadenza. L'inventario del 1907 ragistra ormai la situazione attuale: "ostensorio d'argento all'ambrosiana (...), ostensorio solenne d'argento (...), ostensorio usuale di rame argentato" (A.S.D.NO, 1907, pp. 1, 4, 6). La documentazione disponibile conferma perciò la presenza, fin dai secoli passati, dei due tipi di ostensorio, a sole o architettonico, ma non è agevole identificare gli oggetti attualmente conservati con quelli degli Inventari, anche perchè non è chiaro se gli ostensori della parrocchiale sono gli stessi che compaiono negli Inventari della Confraternita del S.mo Sacramento. Un ostensorio del tipo a tempietto o a tabernacolo o a castello, a seconda della dicitura, compare negli Inventari della parrocchiale prima del 1758: "(...) l'altro ostensorio è fatto a castello" (A.P.B., 1758, p. 37); ma è gia presente tra le suppellettili della Confraternita del S.mo Sacramento, nel secolo precedente, come testimonia l'inventario dl 1677 (A.P.B., 1677, f. 3r). Tuttavia la sottigliezza dell'ornamentazione, la presenza di alcuni elementi decorativi come i nastri, le conchiglie, e certe linee guizzanti, nella struttura e negli elementi, suggeriscono una datazione all'interno del XVIII secolo, e potrebbe valere come termine ante quem il 1758, data dell'Inventario. Si può aggiungere che l'Inventario del 1866 lascia pensare ad un secondo ostensorio a castello appartenente alla Confraternita, che compare solo nell'inventario del 1758. Nell'Inventario della Confraternita del 1774 gli ostensori non sono più citati, e non si possono escludere passaggi di proprietà e acquisti da parte della parrocchiale. Benchè angioletti e puttini siano elementi ricorrenti della decorazione anche per questo tipo di oggetti, si può notare che i due angioletti-cariatide che reggono la corona possono essere ispirati agli angeli reggi-cero e cariatidi dell'altare ligneo collocato al centro del presbiterio della parrocchiale nel 1680. Il punzone dell'argentiere che compare sulla fronte del piede non è stato identificato; non c'è corrispondenza con i marchi finora pubblicati nei repertori per gli argentieri piemontesi e per quelli lombardi. E' probabile comunque che la provenienza sia lombarda, data la consuetudine della parrocchiale borgomanense di commissionare e acquistare gli oggetti d'argenteria presso le botteghe milanesi
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039372
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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