storie della passione di Cristo

calice,

Il bordo mistilineo del piede presenta una decorazione di foglioline. Sulle tre specchiature del piede sono riprodotti a sbalzo, su un fondo granulato, episodi della Passione di Cristo: la Preghiera nell'orto, la Flagellazione, la Coronazione di spine. A queste specchiature sono alternate altre di carattere ornamentale con volute, conchiglie e palmette variamente composte. Il fusto, dopo una strozzatura sfaccettata, reca un nodo a calice concluso da quattro volute fitomorfe in rilievo, collegate da una palmetta. Volute fitomorfe e palmette decorano il nodo, sul quale compaiono anche i Simboli della Passione. Conclude, in alto, un'altra voluta strozzature sfaccettata, con un giro di palmette. Il sottocoppa è costituito da una movimentata decorazione di volute fitomorfe, mensoline e palmette che incorniciano teste alate di puttino, sbalzate su un fondo granulato. Il calice è conservato in una custodia di pelle con motivo ornamentale impresso in oro

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ granulatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto riguarda i calici vi sono citazioni inventariali a partire dal 1617, però non sempre con indicazioni che permettono di individuare gli oggetti. Nell'Inventario del 1617 compaiono 5 calici, tutti di ottone dorato (A.P.B., 1617, ff. 15 v e 16r). In quello del 1698 sono citati 4 calici d'argento, di cui "uno lavorato a rilievo (...) e altro lavorato a mezzo rilievo" (A.S.D.NO, 1698, f. 13r). Nel 1758 i calici d'argento sono diventati 6: restano i due a rilievo e a mezzo rilievo, e se ne aggiungono altri due (A.M.B., 1758, ff. 37-39). Aunenteranno ancora nell'Ottocento:"Calici 8 d'argento colle loro patene indorati, 5 cesellati e tre lisci" (A.S.D.NO., 1866, p. 11). All'inizio del nostro secolo i calici sono 7, fra cui "un calice capitolare festivo d'argento" e "un capitolare di tutto argento" (A.S.D.NO., 1907, pp. 1, 6). Da una fonte manoscritta Ottocentesca, si apprende che nell'inventario del 1655 ora perduto, era un calice d'argento, e che con l'erezione della parrocchiale in collegiata (1680) si provvide ad aumentare le suppellettili della sacrestia riuscendo "a fornir la sacrestia di tutti i calici d'argento" (A.P.B., s.d., ff. 3r-4r.). LA struttura del calice, del piede e del nodo in particolare, l'andamento mosso della decorazione, che insieme al trattamento delle superfici a sbalzo determina una continua vibrazione luministica, suggeriscono una datazione dell'oggetto al XVIII secolo. Tra il 1712 e il 1714 il Libro di contabilità della parrocchiale registra due pagamenti per la fattura di un calice d'argento (A.P.B., 1680-1717, ff. 111, 114). Questa commissione s'inquadra probabilemnte nella fase di incremento della suppellettile dell aparrocchiale successiva all'erezione in collegiata (1680); tuttavia la data mi sembra un po' precoce per un oggetto che appare già influenzato dai modi e dal gusto rococò. Va ricordato che nella seconda metà del Settecento c'è un'altra fase di arricchimento dell'arredo e delle suppellettili, avviata anche in seguito allo stimolo esercitato dalle Visite Pastorali del vescovo Balbis Bertone (1758 e 1783). L'oggetto qui schedato potrebbe essere uno dei 5 calici d'argento cesellati citati nell'Inventario del 1866 (op. cit.), di cui sarebbe l'unico rimasto insieme a quello dlla scheda SBAS TO NCTN 01/00039369)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039370-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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