reliquiario a teca - a urna, opera isolata - bottega piemontese (fine, fine sec. XVII, sec. XIX)

reliquiario a teca a urna, 1690 - 1699

L'urna lignea di colorazione bruna in pianta e in alzato rettangolare poggia su uno zoccolo alto e modanato e culmina in una cornice d'imposta sormontata da una ringhierina a festoni in legno dorato. Il coperchio è a tetto a quattro falde troncate ed arricchite da un elemento decorativo simile ad un frontone, a volute laterali sostenenti elementi torniti e dorati e terminante in una serie di modanature sulla cui sommità spiccano due rami di palma con al centro una croce dai bracci trilobati. Le facciate sono a pannelli, ornate da cornicette sgorbiate, a giorno su quella principale, in legno liscio sulle rimanenti. Sulla principale lo zoccolo è adornato da due rosette ed al centro da un motivo ornamentale in argento sbalzato che si ripete tutt'intorno alla vetrina. La falda principale del coperchio è interamente occupata da una decorazione pure in argento sbalzato a grandi volute fitomorfe simmetricamente contrapposte racchiudenti una cornice ovale con al centro S. Agata raffigurata con il piatto con i seni nella mano sinistra e nella destra con la palma e lo stemma della città di Santhià. Continua al campo Osservazioni

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura
    carta/ doratura
    filo d'argento
    legno/ intaglio/ doratura/ verniciatura
    SETA
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Santhià (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le reliquie di S. Florio e di S. Liberata sono citate per la prima volta in "Testimoniali di ricognizione delle Sacre Reliquie", datato 2 giugno 1680: "... In quo Capitulo proponitu fuit debere procedi ad solemnem translationem sacrar. reliquiar. donataru a sopradictu a Carea dictae Collegiatae uidelicet sanctor. Martirus Floridi, Illuminati, Filippi Nery Theodori, e Liberatae...apperitione capsulae coopertae carta depicta, et sigillo Curiae Ep'lis Vercellens munitae,... at ab ead. capsula in alias duas factas expensis dictae caritatis ornamento argenteo, et conuenienter ornatas repositae sunt;...". Nell'"Inuentaro della Sacristia", datato 3 gennaio 1728 si legge: "...N° due reliquiarij o sijno cassette di legno, guernite di poco argento cioè la reliquia di S. Anselmo et quella di S. Florido Martire/. n° 4 statuine d'argento con due crocette d'argento da mettere sopra detti reliquiarij"; in "1730. Testimoniali di ricognizione e sigillamento delle SS. Reliquie esistenti nella chiesa dell'Insigne Collegiata di S. Agata in Santhià, fatta dal sig. Preposto D. Fran.co Cuzza per delegatione del Reud.mo Sig.r Vicario Generale Cap'lre Cantoni", si legge: "indi fatta estraher dal luogo predetto una cassetta di legno co suoi ornamenti d'argento, quali diligentemente uisitata per d.° Sig.r Prepostp delegato, e trouatasi sigillata in due luoghi con cera si Spagna rossa e sigillo ramostrante un'aquila attrauersata in petto da piccol fascia con tre lettere dicenti R.E.R se bene d.ta cassetta trouatasi alquanto rilassata in una piccol cornice a uetro, onde bisognosa di riparatione; quindi è che dissigillata per d.to sig.r Preposto delegato, si è ueduto, e trouato in essa le reliquie di S. Florido, altra di S. Liberata, con i suoi autentici delli 25 maggio 1676, et precedente la ricognitione d'esse fatta per il prefato sig.r Preposto delegato, riparato il rilassamento della cornice e uetro, si sono le med.me SS. Reliquie nouam.te riposte in d.ta cassa et quella sigillata al di dietro con cera rossa di Spagna e con l'impronto del Prefato sig.r Preposto delegato, ramostrante come sopra campo cane et stella e sue palme lateralmente...". Il reliquiario è poi citato in "Deliberazioni ed inventaro dell'am.ne provvisoria" (archivio Parrocchiale) come: " 22 la reliquia di S.t Florido Martire con foglia d'argento in cassetta", in "Inventaro I Aprile 1812 della Chiesa Parrocchiale e Confraternita": "Reliquie che si espongono... 24 S.ti Florido e Liberata", ed infine nell'inventario "Sacre Reliquie che si conservano nella Parrocchiale e nelle chiese del territorio di Santhià", redatto nella prima metà del XX secolo: "C - Reliquie riposte in reparti dell'armadio sovrastante il banco ove vestono i Sacerdoti in Sacrestia./ b) Reparto destro foderato in seta rossa. (...) 29° Ex ossibus S. Liberatae Mart. et S. Floridi Mart. (insigne?); in urna di legno colorato in nero con fregi in oro e lamina d'argento; vetro facciale; sigilli intatti al retro". In base ai dati che si ricavano dai documenti citati si potrebbe affermare che l'urna-reliquiario in esame è proprio quella realizzata nel 1680 in occasione della ricognizione delle reliquie, ma ad una accurata indagine questa, che dovrebbe fare coppia con l'urna-reliquiario di S. Illuminato (della fine del Seicento), si rivela un'opera composita: la struttura lignea è della fine dell'Ottocento - si noti lo zoccolo - i fregi in argento della fine del Seicento. Nella sagrestia della chiesa di S. Agata si conserva un'altra urna-reliquiario, contenente le reliquie di S. Placida e di S. Teodoro (in pessime condizioni), con struttura lignea molto simile a quella del reliquiario di S. Illuminato, però priva di fregi. In realtà sul coperchio a tetto e sulla facciata principale si vedono le tracce lasciate da questi e i fori dei chiodini che li tenevano fissati al supporto. Si potrebbe ipotizzare che verso la fine dell'Ottocento (la data è confermata dalla presenza dei quattro sigilli sul retro dell'urna in esame appartenenti a Celestino Matteo Fissore), Arcivescovo di Vercelli dal 1871 al 1889), nel corso di una revisione delle reliquie, si fosse notato che l'urna contenesse quelle di S. Florido e S. Liberata fosse in pessime condizioni e quindi si fosse deciso di costruirne una nuova uguale, utilizzando però i fregi in argento della vecchia, ossia di quella che attualmente contiene le reliquie di S. Placida e di S. Teodoro. Un'ulteriore conferma al fatto che la vecchia cassa fosse proprio questa è fornita dalla corrispondenza delle sue misure, soprattutto quele del coperchio a tetto, con queste della nuova. Nell'urna-reliquiario in esame, anche le cornici ferma-vetri non sono della stessa epoca del resto della struttura, e sono simili a quelle delle urne di S. Placida e S. Teodoro e di S. Illuminato; Continua al campo "Osservazioni"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039289
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI teca, su cartiglio - S. Floridi Mart - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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