reliquiario - a ostensorio, serie - bottega piemontese (metà sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, post 1753 - ante 1755

Su di una base elegantemente mossa e modanata appoggiano due piedini a zoccolo, di legno dorato, che reggono due grandi volute, fittamente ornate con conchiglie contigue, terminanti a doppio ricciolo e convergenti al centro in un bel motivo ornamentale a conchiglia concava e convessa. Dai riccioli delle due volute partono altre due a C arricchite da motivi fogliacei e convergenti in un altro a conchiglia concava. Il piede così descritto, nelle sue parti non ornate, è fittamente bulinato a al centro presentadue armi gentilizie. Su di esso si imposta il fusto che inizia con un piccolo bulbo baccellato culminante in due volutine a vaso che sorreggono il nodo a doppia voluta con al centro una conchiglia doppia rivolta verso il basso. La mostra raggiata nella parte superiore e adornata da festoncini di fiori e foglie in quella inferiore ha forma triangolare data da una serie continua di volute modanate aperte e chiuse ad andamento concavo e convesso culminanti in un motivo composto da due testine alate di cherubini su nuvoletta, sormontate da una piccola croce raggiata e gigliata. Continua al campo Osservazioni

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ cesellatura/ sbalzo/ bulinatura
    carta/ doratura
    filo d'argento
    legno/ intaglio/ doratura/ laccatura
    SETA
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Santhià (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In "Deliberazioni ed inventaro dell'am.ne provvisoria 1806" (Santhià, Archivio parrocchiale) è citata al dodicesimo posto la "reliquia di S. Filippo Neri con foglia d'argento", ma non quella di S. Sebastiano e così pure nell'"Inventario del I Aprile 1812 della Chiesa Parrocchiale e Confraternita" (ibidem), è elencata, fra le reliquie esposte, soltanto: "13 S.t Filippo Neri" (quella di S. Sebastiano non è nemmeno tra le "Reliquie che non si espongono per difetto d'urne"); invece nell'inventario "Sacre Reliquie che conservano nella Parrocchiale e nelle Chiese del territorio di Santhià" (ibidem), redatto nella prima metà del XX secolo, si legge: "A - Reliquie riposte in reparti nell'ipranoteca sovrastante il primo altare della navata sinistra. [...] 8° De tela imbuta sanguine S. Philippi Neri, in teca;; sigilli intatti; reliquiario con lamina facciale d'arg.; alt. cm. 35. - Manca decreto d'autentica./ 9° S. Sebastiano M.; teca con sigilli intatti in reliquiario legno con lamin facciale d'arg.; alt. cm. 35 - Manca dec. d'aut.". Nell'Archivio Parrocchiale non si conservano in effetti i decreti di autentica per queste due reliquie; i sigilli sulla teca di S. Sebastiano non sono visibili, mentre il sigillo su quella di S. Filippo Neri non è leggibile, quindi non è possibile ricostruire la loro storia. Comunque è strano che la reliquia di S. Sebastiano collocata nel reliquiario con una certa accuratezza, non compaia nei due inventari dell'inizio dell'Ottocento, mentre quella di S. Filippo Neri, collocata nel reliquiario in modo precario e custodita in una teca ovale troppo grande rispetto all ateca della mostra, risulti esposta fin dal 1806. Il fatto che nella teca di S. Filippo Neri vi siano due reliquie, anche se dello stesso santo, mentre nell'inventario del Novecento è indicata soltanto una, potrebbe dare adito ad una ipotesi: ossia che, dopo la redazione di questo, la reliquia della "tela imbevuta del sangue di S. Filippo Neri" sia atata unita all'altra in una nuova teca. Forse sarebbe più semplice ipotizzare che la teca con le due reliquie non si trovasse nell'attuale reliquiario, ma rimane il fatto che, in base all'inventario del 1806, una reliquia di S. Filippo Neri era collocata in uno "con foglia d'argento". Entrambi i reliquiari hanno, al centro del piede, due armi gentilizie appartenenti evidentemente alle famiglie dei loro committenti e donatori. Lo stemma a sinistra è dei Delle Lanze, linea di Santhià (cfr. A. Manno, "Il patriziato subalpino", dattiloscritto, dalle schede manoscritte conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, Vol. 15, p. 181: "D'azzurro a tre lance d'oro banderuolate di rosso una accanto all'altra, col capo dell'impero"), mentre non è stato possibile identificare quellodi destra. Comunque nell'Archivio Parrocchiale non si conserva nessun documento che comprovi la donazione di questi reliquiari. La marca di assaggio impressa su entrambi i reliquiari corrisponde a quella di Bartolomeo Pagliani della zona di Torino, padre di Francesco, di professione passamantaro che nel 1753 con R. B. alla Camera dei Conti venne proposto con G. B. Carron, come assaggiatore e nel 1754 ebbe la fissazione dello stipendio insieme a Giacomo Gattinara, Giuseppe Deriva e G. B. Carron; nel 1775 fu giubilato per cagionevole salute e sostituito dal figlio Francesco, già Assaggiatore in Sardegna (cfr. A. Bargoni, "Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo", Torino 1976, Tav. II, figg. 5-7, pp. 27, 190). Quindi i due reliquiari furono realizzati nel periodo compres tra il 1753 e il 1755 e d'altra parte una datazione di questo tipo si accorda perfettamente con le loro caratteristiche stilistiche. Di ottima fattura e di gusto raffinato questi reliquiari riuniscono armoniosamente caratteri decorativi sacri particolarmente numerosi (raggiera, teste alate di cherubini, croce raggiata e grappoli d'uva) e profani (festoni di fiori e foglie, conchiglie concave, convesse, doppie e motivi a loro affini) così che soprattutto la mostra (escludendo la parte superiore) può ricordare le piccole specchiere o le ventole dell'epoca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039276
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI reliquiario di S. Filippo Neri, ricettacolo, su cartiglio - Ex praec./ S. Philippi/ Ner. C./ De tela imbu/ ta sanguine/ S. Philippi N - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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