reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega piemontese (ultimo quarto sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, 1775 - 1799

La base è rettangolare e leggermente modanata, il piede è formato da due motivi a voluta geometrica che delimitano al centro una specchiatura ornata da palmetta stilizzata; al di sopra, su un nodo modanato, si inserisce un grande elemento fitomorfo a tre foglie, una assiale e due laterali leggermente accartocciate da cui sboccia la mostra ovale ornata ai lati da due volute rivolte all'indietro e in alto da altre due appiattite che sostengono un motivo a foglie. Al centro della mostra la teca ovale e contornata da grosse perline, contiene le reliquie su un fondo di seta rossa; ognuna di esse è posta su piccoli rombi di carta bianca contornati da spirali di filo d'argento e da piccole ellissi di carta dorata. Il retro del reliquiario è laccato in avorio

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA carta/ doratura
    SETA
  • MISURE Profondità: 9.5
    Altezza: 32.5
    Larghezza: 15.5
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Santhià (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Reliquiario a ostensorio di S. Filippo Neri, S. Carlo Borromeo, S. Francesco d'assisi, S. Antonio da Padova, S. Chiara d'Assisi, S. Margherita da Cortona, S. Agata Vergine e Martire, S. Omobono, Veste della Beata Vergine Maria, S. Paolo Apostolo, S. Giovanni Evangelista, S. Pietro Apostolo, Colonna della Flagellazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Le schede che seguono riguardano tutte oggetti (reliquiari, croci) facenti parte dell'arredo della Chiesa Parrocchiale di S. Agata et attualmente conservati nella sua sagrestia. Per il loro studio si sono consultati documenti conservati a Santhià nell'Archivio Parrocchiale, di cui è data indicazione senza però specificare la cartella o il mazzo in cui si trovano, poichè l'Archivio è in via di ordinazione. Orientamenti bbibliografici per lo studio dell'arredo sacro in ambito piemontese: V. Viale (a cura di), "Mostra del barocco piemontese", catalogo della mostra, 3 voll., Torino 1963; AA.VV., "Arte e vita religiosa a carignano", catalogo della mostra, Pinerolo 1973; AA.VV., "Carignano, appunti per una lettura della città", Carignano, 1973-1980; AA.VV., "Sculture nell'età barocca nel fossanese", catalogo della mostra, Fossano 1976; A. Bargoni, "Mastri orafi e argentieri inPiemonte dal XVII al XIX secolo", Torino 1976; G. Romano (a cura di), "Arona sacra. L'epoca dei Borromeo", catalogo della mostra, 1977; G. Romano (a cura di), "Valle di Susa arte e storia dall'XI al XVIII secolo", Catalogo della mostra, Torino 1977; AA.VV., "S. Francesco in Cassine: sopravvivenze di un monumento gotico", Torino 1979; E. Castelnuovo-M. Rosci (a cura di), "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna: 1773-1861", catalogo della mostra, 3 voll., Torino 1980; A. Barbero-C. Spantigati (a cura di), "Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi", catalogo della mostra, 2 voll., Trino 1980; AA.VV., "Ricerche a Testona per una storia della comunità", catalogo della mostra, Testona 1980. Il reliquiario non è citato nè in "Deliberazioni ed inventaro dell'am.ne provvisoria 1806", nè in "Inventaro I Aprile 1812 della Chiesa Parrocchiale e Confraternita (Archivio Parrocchiale) e nemmeno nell'inventario "Sacre Reliquie che si conservano nella Parrocchiale e nelle chiese del territorio di Santhià", redatto nella prima metà del XX secolo; inoltre non si conserva il decreto di autentica per queste reliquie e sul retro del reliquiario non c'è alcun sigillo. In questo caso è impossibile non solo ricostruire la storia delle reliquie, ma anche quell adel reliquiario. Dal momento che quest'ultimo non compare neanche nell'inventario più recente si potrebbe ipotizzare che sia pervenuto alla Chiesa di S. Agata piuttosto tardi, ossi agià nella seconda metà del XX secolo, ma nulla lo comprova. Comunque è stato sicuramente realizzato verso l'ultimo quarto del Settecento, come dimostrano i motivi decorativi (la palmetta stilizzata, le volute geometriche del piede, le perline intorno alla teca); per i tratti, poi, rustici e piuttosto pesanti, può essere considerato opera di un intagliatore probabilmente originario della Val Sesia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039270
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI cartiglio - S. Pauli Ap - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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