reliquiario - a ostensorio, opera isolata di Lorenzini Nicola (metà sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio,

La lamina d'argento è fissata ad un supporto ligneo, sbozzato con la stessa forma, per mezzo di 16 perni filettati fissati sul retro della lamina e trattenuti sul retro del supporto ligneo da dadi a rosetta. Il supporto è montato su una base di legno, con modanature ad andamento curvilineo sul davanti e sui fianchi e liscia sul retro, verniciata in marrone. Una maniglia cyrvilinea, spezzata al centro e terminante con una voluta, fissa sul retro il supporto ed una protuberanza della base. Il retro e i fianchi del supporto ligneo della lamina sono verniciati di verde. La lamina è decorata da motivi curvilinei a volute ch ricordano quelli dell'urna di S. Giustino. Ad esse si intrecciano motivi vegetali, specie attorno alla teca, mentre fra piede e nodo si ritrovano cornici mistilinee come anche entro il nodo e a coronamento della teca, attorno alla quale sono sbalzate quattro teste di cherubini grandi e due piccole. Alla sommità della lamina è sbalzata una corona da cui emergono due rami di palma e le lettere XP. La teca ha una cornice con baccellature, è chiusa con un vetro ovale ed è rivestita internamente con un fondo di tela beige cui è fissata la reliquia, costituita dall'osso di un dito con una sctiscia di carta iscritta. Continua al campo OSSERVAZIONI

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo
    legno, intaglio
  • ATTRIBUZIONI Lorenzini Nicola (1710/ 1767): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto non è elencato tra i reliquiari delle chiese di Grignasco nell'inventario del 1757 (cfr. Archivio Parrocchiale di Grignasco). Compare invece nell'inventario redatto il 30/5/1763 per ordine del vescovo Balbis Bertone fra i reliquiari pertinenti all'antica parrocchiale di S. Maria delle Grazie e collocati in uno dei depositi per le Sante Reliquie ricavati lateralmente all'altare maggiore di quella chiesa: è citato come "altro reliquiario d'argento con dito di S. Giustino Martire" (Archivio Storico Diocesano di Novara). Il suo arrivo a Grignasco è certamente collegato a quello dell'urna reliquiario di S. Giustino, dono dei benefattori di Grignasco abitanti in Roma, nel 1759 (cfr. scheda cartacea n° 20 della stessa chiesa). Infatti nei conti dell'esattore della Comunità di Grignasco per l'anno 1759 esiste la ricevuta di un rimborso di £. 9 Imperiali a favore di Gio. Batt. Marietta (per commissione del fratello Antonio Marietta Abitante in Roma) per l'acquisto di "altro reliquiario picciolo, nel quale pure si è riposto altra reliquia di S. Giustino che serve per benedire l'infermi e questo viene conservato dal nostro R.o Sig. Archiprete Terazza", unitamente a quella di £. 137.5 Imperiali per l'acquisto dell'urna reliquiario di S. Giustino (Archivio Comunale di Grignasco). Fu certamente trasportato nella nuova parrocchiale dell'Assunta dopo la consacrazione, tra il 21 e il 23 settembre 1783, con le altre reliquie (Archivio Privato Giongo Cacciami, Grignasco), dove lo si ritrova a metà dell'Ottocento (Archivio Parrocchiale di grignasco), probabilmente già collocato in sagrestia, nell'armadio a muro per le reliquie dei Santi, dove tuttora si conserva. L'autore del reliquiario è l'argentiere Nicola Lorenzini, identificabile dal punzone "N.L." che, sul reliquiario in oggetto, è abbinato al bollo camerale dell'argento (padiglione e chiavi incrociate) quando "primo bollatore" era G. A. Teoli, "secondo bollatore" B. Birelli e "terzo bollatore" P. De Alessandri (cfr. C. Bulgari, "Argenti, gemmari e orafi d'Italia", Roma 1958, voll. I e II). Nicola Lorenzini, maestro argentiere figlio di Giovanni Battista, nacque a Roma nel 1710, ottenne la patente di argentiere il 28/3/1756 ed è noto per aver eseguito tra il 1759 e il 1762 una famosa lampada per la chiesa della Consolazione a Todi, conservata al Museo Civico di Todi, e sulla quale fu rilevato lo stesso punzone del reliquiario in oggetto. Il Lorenzini morì a Roma il 30/6/1767. Per il sigillo in ceralacca cfr. L. Alberti, "Stemmi vescovili sulla Riviera d'Orta", in "Lo Strona", anno VI, n° 2, 1981; "La Riviera di S. Giulio e i Vescovi Conti. Un feudo millenario", in "Novara. Rivista della Camera di Commercio di Novara", n° 5, 1982
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037916
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI ricettacolo, cartiglio - S. Justinus M - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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