reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega piemontese (metà sec. XVIII)
La lamina sbalzata e cesellata è costituita da due pezzi sovrapposti per circa un centimetro all'altezza della cornice curva sotto il nodo ed è fissata da chiodini al supporto ligneo, sui cui fianchi risvolta in parte. Il resto dello spessore del supporto è colorato in verde. Sul retro la scatola della teca è chiusa da un coperchio dal perimetro mistilineo, mentre un piede in legno perpendicolare al reliquiario ne garantisce la stabilità. Tutta la superficie del retro era rivestita da un sottile strato di gesso decorato da incisioni diagonali incrociate rettilinee e motivi vegetali e floreali (oggi quasi completamente scrostato), tecnica non presente negli altri reliquiari della chiesa. La lamina presenta nell'insieme piede e stelo a caratteri decorativi diversi rispetto alla parte superiore sia per quanto riguarda i profili curvilinei arricchiti da motivi vegetali e conclusi da volute, sia per lo stato di usura e di ossidazione. Una cornice curva separa l'insieme base-fusto (dove, entro una cornice curvilinea, spiccano un'altra cornice curvilinea intrecciata, una pigna e una conchiglia) dalla parte superiore caratterizzata da un nodo (che presenta entro due cornici curvilinee a volute contrapposte una corona con due palme) - Continua al campo OSSERVAZIONI
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
argento/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura
legno/ intaglio/ pittura
metallo/ filigrana
tessuto
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia, oggi mancante, è descritta nell'autentica come "particulam ex ossibus S. Paschalis Baylon intus parvam thecam crystallinam pluribus angulis in forma oblonga elaboratam, argento operis filogranae nuncupati circumseptam". L'autentica, firmata da Giovanni Battista Stampa, vicario Generale dell'Arcivescovo di Milano, è datata 25/6/1734. La ricognizione di numerose particole di Sacre Reliquie, tra le quali quella di S. Pasquale era avvenuta il 7/11/1730 "ad precesR. Fris. Francisci Mariae a' Cellio Ordis. Min. Ref. S.ti Francisci" nella Curia Arcivescovile di Milano. L'autorizzazione ad esporla alla venerazione dei fedeli è del Vicario Generale del Vescovo di Novara J. B. Zanotti, datata 28/4/1740 (Archivio Parrocchiale di Grignasco). La datazione del reliquiario si può quindi porre tra il 1740 e il 1749, data del primo inventario parrocchiale che lo nomina. Il reliquiario, abbinato ad un altro identico schedato nella stessa chiesa, è di raffinata fattura, e di esso contrariamente ad altri casi, non è documentata la donazione da parte dei grignaschesi di Roma: è possibile pertanto che sia stato commesso alla fabbriceria parrocchiale e dar credito all'ipotesi che l'autore sia da ricercare in ambito piemontese o lombardo. Citato per la prima volta nel 1749 insieme all'altro identico come "Altri due Reliquiarij più grandi uniformi d'argento. Nel primo S. Anna, S. Giuseppe da Leonessa. Nel secondo S. Pasquale Baijlone" (Archivio di Stato di Novara), collocato nella sagrestia dell'antica chiesa parrocchiale di S. Maria delle Grazie, nel 1757 e nel 1763 lo si ritrova, sempre accoppiato all'altro e descritti come nel 1749, nei depositi per le Sante Reliquie dalla parte dell'Epistola dell'altare maggiore della stessa chiesa (Archivio Parrocchiale di Grignasco). Trasferito certamente nella nuova parrocchiale dopo la consacrazione nel 1783 (Archivio Privato Giongo Cacciami, Grignasco), viene elencato nel 1846 fra i "10 reliquiari di legno con piastre d'argento" che formano parte degli arredi a servizio degli altari della chiesa arcipreturale (Archivio Parrocchiale di Grignasco). Sono testimoniate, anche se non con riferimento specifico all'oggetto, delle spese sostenute il 15/7/1819 "per ripulire ed imbiancare li reliquiari" ed il 5/6/1846 "per forbitura di reliquiari con lastra d'argento". Non sono stati osservati punzoni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037915
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0