altare maggiore, opera isolata di Solari Salvatore (attribuito) (metà sec. XVIII)

altare maggiore 1758 - 1759

L'altare, realizzato con marmi policromi, è collocato su tre gradini in marmo rosa variegato. Su un doppio zoccolo, a linee rette spezzate, poggiano quattro piedi trapezoidali; quelli anteriori sostengono la mensa, a forma di urna, decorata con intarsi policromi; al centro del fronte, spicca una cartella figurata. L'alzata, concava, h atre gradini d'altarecon cornici in marmo bianco; i contorni laterali sono definiti da 'cartouches'; la decorazione è completata da tarsie policrome. La base dell'alzata, che poggia sui due piedi posteriori, ha contorni sagomati, terminanti superiormente con volute a riccioloSul lato sinistro della mensa è applicata, con un gancio in ferro, una cartella marmorea a cornici bianche a volute, campita con stemma. Sul lato destro, è applicata una cartella analoga, con altro stemma, diverso dal precedente

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    MARMO ROSA
    MARMO ROSSO
    marmo/ scultura/ intarsio
    marmo verde antico
  • MISURE Altezza: 240
    Larghezza: 470
  • ATTRIBUZIONI Solari Salvatore (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE San Sebastiano Curone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sulla costruzione di questo altare un documento (cfr. P. Giani, "Cronistoria del Borgo di S. Sebastiano Curone", Casale 1925) fornisce indicazioni precise. Secondo alcune note dei registri parrocchiali (lasciate da P. Francischelli, Prevosto dal 1712) il Principe Doria, visitando la chiesa nel 1755, propose di concorrere alla spesa per rifare in marmo l'altare maggiore; nel 1758 furono presi gli accordi, per £. 1600 di Genova; l'anno seguente furono portati i marmi e iniziò la demolizione del vecchio altare (si noti che il territorio di S. Sebastiano Curone era feudo Imperiale, assegnato dall'Imperatore Carlo V ad Andrea Doria nel 1548; rimase dominio di questa famiglia fino alla fine del secolo XVIII). I caratteri iconografici e stilistici dell'altare, le cui forme eleganti corrispondono pienamente al gusto del Settecento genovese, non lasciano dubbi sull'identificazione con quello documentato nel succitato documento. Il Callegaris (R. Calligaris, "Il patrimonio artistico e prezioso delle chiese di S. Sebastiano Curone", in "Julia Derthona", 3, apr. 1979) ne attribuisce la lavorazione alla bottega del marmista genovese Salvatore Solari (non è riferita la fonte archivistica della notizia). Riferisce inoltre che fino alla metà del XX secolo, era collocato un grande Trono liturgico. Da un documento recente (Archivio Parrocchiale, "Risposte ai quesiti sulla Visita Pastorale", s.d.) risultano erette presso questo altare due Confraternite: quella del S.mo Sacramento e quella della Dottrina Cristiana. La prima, più antca, è segnalata già nella Visita Pastorale del sec. XVIII; come risulta da un "Libro dei Conti", datato 1607-1733 (Archivio Parrocchiale), in tale periodo la denominazione "S.mo Sacramento" subentrò a quella più antica di "Corpus Domini"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037849-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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