martirio di San Sebastiano

dipinto, 1700 - 1749

Il Santo è raffigurato eretto, con lo sguardo rivolto al cielo, le labbra dischiuse in atto di invocazione; intorno ai fianchi è annodato un ampio perizoma bianco, con un lembo svolazzante; i polsi sono legati con corde a due pali incrociati; tre frecce sono già conficcate nel corpo. Ai piedi del Santo di vede uno scudo metallico circolare, con la punta centrale ornata da un fregio. Di fronte, sono raffigurati due arcieri nell'atto di scoccare le frecce; indossano costumi romani (coturni, corte tuniche bianche, mantelline scure annodate in vita, elmi piumati e copricapo con turbante). Sullo sfondo, in basso, si vede un borgo addossato ad un monte. La parte superiore del dipinto è occupata da nuvole, dai cui squarci scendono due cherubini, che porgono al Santo ghirlande floreali e un ramo di palma, simboli del martirio. La cornice rettilinea, di legno dorato, è incassata nel muro, inserita in una composizione con motivi a volute, in stucco bianco e dorato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Genovese
  • LOCALIZZAZIONE San Sebastiano Curone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE R. Callegaris (cfr. R. Calligaris, "Il patrimonio artistico e prezioso delle chiese di S. Sebastiano Curone", in "Julia Derthona", 3, apr. 1979) suggerisce l'attribuzione di questo dipinto a Raffaele Badaracco, oppure a Paolo Girolamo Piola, entrambi pittori genovesi, attivi nella prima metà del secolo XVIII. Afferma inoltre che sul cartiglio dipinto nell'angolo destro inferiore del quadro, è leggibile la data 1747, la quale potrebbe riferirsi, piuttosto che all'esecuzione dell'opera, al suo acquisto e alla collocazione. Un'altra pubblicazione locale (cfr. P. Giani, "Cronistoria del Borgo di S. Sebastiano Curone", Casale 1925) sostiene che la tela fu posta nella parete del coro nel 1747, e che lo sfondo, raffigurante il borgo di S. Sebastiano Curone, venne sostituito a quello originario (Roma): il testo non cita però alcuna fonte. Benchè la data sul quadro risulti, allo stato attuale, di difficile lettura, dall'esame dell'opera sembra plausibile che essa sia stata eseguita intorno all'epoca indicata; in quanto all'autore, non ci pare che esistano elementi di analogia sufficienti per suffragara l'attribuzione ad uno degli artisti indicati dal Callegaris, pur concordando sull'ambito artistico in cui l'opera sarebbe stata prodotta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037845
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - SUMPTI(BUS) M. +c. 4/ COMMUNITATIS - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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