apparizione di Gesù Bambino a Sant'Antonio da Padova

dipinto, 1600 - 1649

Il Santo, che indossa il saio bruno dei Francescani, è inginocchiato davanti ad un tavolo. Il viso, di profilo, è rivolto verso l'apparizione; le braccia si protendono nella stessa direzione. Il Bambino, che indossa soltanto uno stretto perizoma, ha i piedi poggiati su nuvole e le mani protese verso il Santo. Intorno al Bambino sono disposti due gruppi di teste di cherubini. Sul tavolo, ricoperto da un drappo rosso, sono posati un libro, con un fiore di giglio tra le pagine, e un teschio umano. In primo piano si vede, di scorcio, una sedia a forbice in legno, cuoio e borchie metalliche. La luce si diffonde dall'apparizione verso il basso, lasciando in ombra il fondo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fiasella Domenico (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE San Sebastiano Curone (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tradizione locale attribuiva questo dipinto a Van Dick, ipotesi peraltro priva di fondamento, confutata anche in unrecente articolo (cfr. R. Calligaris, "Il patrimonio artistico e prezioso delle chiese di S. Sebastiano Curone", in "Julia Derthona", 3, apr. 1979), che indica invece come possibili autori Gian Andrea De Ferrari o, più probabilmente, Domenico Fiasella. Mentre concordiamo sull'attribuzione dell'ambito artistico in cui l'opera potè essere dipinta, cioè il gruppo di pittori attivi a Genova nei primi decenni del XVII secolo, ancora legati ad influenze toscane e sostanzialmente estranei alle novità apportate dai soggiorni di Rubens e di Van Dyck nella stessa città, non individuiamo invece nel dipinto caratteristiche tali da consentire un'attribuzione più precisa. Va notato anche che al Fiasella è attribuita un'ampia produzione, alquanto differenziata al suo interno, che non sempre è stata sottoposta ad un vaglio critico attento. La ricerca documentaria offre scarsi elementi per stabilire l'epoca entro cui il quadro fu collocato nella chiesa; possiamo soltanto rilevare che nel XVII secolo esisteva già un altare dedicato a S. Antonio da Padova, eretto a spese della comunità (Archivio Vescovile di Tortona, V. P. Mons. Settala, 1669); lo stesso altare è descritto in un Inventario del 1760, dotato di "Bellissima ancona e quadro" (Archivio Parrocchiale, Inventario, 1760). Il dipinto presenta ritocchi di colore in più luoghi, probabilmente risalenti ad epoche diverse. Sul retro della tela sono stati incollati pezzi di tela piuttosto rigida, in corrispondenza di lacerazioni e cedimenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037842
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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