reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega piemontese (metà sec. XIX)
Il reliquiario è costituito da un'anima in legno coperta sul fronte da un sottile foglio di lamina di colore rosso-viola, su cui è applicata a sua volta una lamina in rame argentato, sbalzato e cesellato. Su una base li8gnea dorata sul fronte si innestano due peducci con profili mistilinei, decorati sul fronte con ghirlande floreali e volute e con al centro il simbolo del Sacro Cuore. Analoghi motivi sono ripresi sullo stelo che congiunge il corpo inferiore alla mostra. Questa è formata da una corona di nuvole arricchita sui bordi da una raggiera e conclusa nella parte superiore da una crocetta con i bracci trilobati. Attualmente manca la teca per le raliquie, che doveva essere posta al centro, nrllo spazio a giorno definito da una cornice a volute
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Vescovo di Mondovì dal 1842 al 1873, il domenicano Tommaso Gilardi è già stato ricordato per i numerosi acquisti con cui tenta, proseguendo l'opera iniziata dal vescovo Vitale e quindi dal Buglione, di ricostruire il tesoro del Santuario andato quasi completamente disperso in seguito alle spoliazioni napoleoniche (cfr. A. Quazza, "Un tempo vescovo... ora patrono in cielo: mito e testimonianze ghisleriane a Mondovì", in C. Spantigati-G. Ieni (a cura di), "Pio V e Santa Croce di Bosco - Aspetti di una committenza papale", catalogo della mostra, Alessandria 1985; per l adispersione del tesoro del Santuario cfr. A. Michelotti, "Storia di Mondovì" Mondovì 1921). Non sono però note le circostanze in cui il reliquiario passò al Santuario dalla Confraternita di S. Filippo Neri, la cui sede era presso la parrocchiale di S. Donato di Vico (cfr. G. Casalis, "Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna", Torino 1842, vol. XXV). A Vicoforte il Vescovo è anche ricordato da un dipinto ad olio su tela firmato da un certo sacerdote Matteo Vachero e datato "Chiusa Pesio 1923", conservato nel museo del Santuario. Dal punto di vista stilistico il reliquiario ripropone alcuni motivi già diffusi all'inizio del secolo(per cui si veda ad esempio il reliquiario di Giovanni Riccardi del 1816 conservato nella Cattedrale di Mondovì e reso noto da A. Quazza (op. cit), alternati però ad elementi diversi, in una profusione decorativa caratteristica del gusto eclettico ottocentesco. Del tutto originale appare infine l'esecuzione tecnica, soprattutto per la presenza della lamina violacea che crea una bicromia per ora inedita nei repertori degli argentieri del XIX secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037827
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI base - DONO di Mons: Ghilardi V.o di Mondovì/ alla Cong.e di S. Filippo Neri di Vico/ 1850 - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0