Santa Giulitta

scultura, 1540 - 1560

La figura della santa si presenta panneggiata in una veste verde a fiori molto semplificati di colore bruno. Il capo risulta avvolto in un velo a righe sottili, tracciate su una fantasia floreale a fondo rosso. Un manto le gira dietro le spalle, scivolando su di un'anca, in un morbido avviluppo. Una gamba leggermente avanzata conferisce alla figura un atteggiamento meno statico. Nella mano destra, che scivola lungo il corpo, trattiene un volume, la sinistra è lacunosa. Manca l'aureola. Il retro non si presenta lavorato

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura
  • MISURE Profondità: 14
    Altezza: 75
    Larghezza: 30
  • AMBITO CULTURALE Bottega Della Valsesia
  • LOCALIZZAZIONE Boccioleto (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Indiscutibili elementi tecnici e stilistici avvicinano questa figura di santa alla Madonna della Rosa conservata nello stesso luogo, inserendola nel gruppo di statue appartenenti al complesso ligneo proveniente dall'Oratorio di S. Quirico a Palancato. Un vasto complesso, inserito in un'elaborata icona, ripartita in quattro colonne a torciglione, decorate a grappoli d'uva e pampini, definenti nicchie, in cui era collocata una serie di statue che sembrano accostarsi al clima culturale lombardo ricostruibile dagli inventari di P. Venturoli, Scultura lignea a Orta, in AA. VV., Atti del convegno di Orta, 1987, pp. 47-58 e di G. Romano e P. Venturoli in AA. VV., Zenale e Leonardo. Tradizione e rinnovamento della pittura lombarda, Milano, 1982. Di quest'ultima pubblicazione deve essere tenuta presente la parte IV. L'architettura delle pale d'altare, cui si rimanda per la definizione di alcuni problemi storici e compositivi nella ricostruzione delle grandi macchine d'arredo liturgico a più scomparti decorate da sculture. Si vedano anche gli interventi di G. Romano, Quattrocento novarese, e di P. Venturoli, La pittura novarese nella prima metà del Cinquecento, in Museo Novarese, Novara, 1987, pp. 226-229, 254-260 con le schede annesse che ben inquadrano le caratteristiche del classicismo milanese e lombardo cui partecipa anche il territorio novarese. La descrizione dello smembrato complesso di Palancato, terminante alla sommità in un timpano spezzato da due eleganti volute ed inquadrante le figure di Dio Padre, dello Spirito Santo e di due angeli tubicini, è possibile grazie ad una documentazione fotografica del Fondo Piolo, ora conservata presso l'Archivio Storico Diocesano di Novara, e all'ausilio di dati documentari reperiti presso il medesimo archivio. Nella visita pastorale del 1665 si è rinvenuta un'indicazione utile alla definizione del termine "ante quem" per la realizzazione del complesso ligneo: "Jcon adest decens varias continens statuas ligneas, qui inaurandus cum gradu pro candelabris" (Arch. stor. Dioc. di Novara, Acta Visitationum, t. 184 (1665), f. 135r, visita del vescovo Odescalchi). Nel 1665 quindi l'"icona" necessita ancora dell'intervento di doratura. Nella cartella n. 1 contenente documenti provenienti da Boccioleto, sempre presso l'Arch. Stor. Dioc. di Novara, sono inoltre stati rintracciati due inventari redatti dal notaio Giovanni Antonio Zacco, nello stesso anno 1697, i quali, con alcune differenze, forniscono una desrizione dell'iconografia del complesso. Si riportano di seguito entrambi. In una copia è detto: "...sopra l'altare vi è affissa al muro una Jcona di bosco con cinque figure di rilievo in mezzo et sopra un immagine della Madonna indorata col Bambino in braccio S. Cattarina S. Pietro S. Bernardo S. Julita et Dio Padre colo Spirito Santo indorata detta incona et colorita duoi angeli laterali in cima di detta Jncona una croce di legno". Nell'altra copia diversa appare l'identificazione dei santi: "...si scorge l'immagine della SS. Vergine col Bambino in braccio in una nizza con sua vedriata avanti et duoi Angelini di sopra sei statue di rilievo, corno dell'Evangelio: S. Pietro, S. Antonio Abbate, S. Cattarina, dall'corno dell'Epistola la Maddalena S. Gio Bapta S. Francesco nella sommità di detta icona vi è Dio Padre con duoi Angeli latterali et duoi vasi di fiori sopradorati..." (Archivio Storico Diocesano di Novara, Boccioleto, Cart. 1, Inventario dell'Oratorio di San Quirico a Palancato, 1697). La seconda versione riportata sembra più imprecisa nell'identificazione dei santi, che non corrispondono per numero ed attributi. Sicura la collocazione nella nicchia centrale superiore della Madonna col Bambino, sotto l'immagine di Dio Padre fra gli angeli tubicini. Chiara dal citato documento fotografico, l'identificazione, nelle nicchie di sinistra, di S. Caterina e di S. Pietro per l'evidenza dei rispettivi attributi, la ruota e le chiavi; nelle nicchie di destra, riconoscibile San Bernardo che trattiene il demonio incatenato e una santa che esibisce la palma del martirio e un libro. Tra i nomi proposti dagli inventari il più probabile appare, data l'intitolazione dell'oratorio di provenienza, quello di Giulitta. Il giovane santo che si differenzia dal gruppo delle precedenti statue per dimensioni, e collocato in evidenza nella nicchia centrale mentre mostra la palma e trattiene alla catena un cane (una raffigurazione del demonio?), potrebbe allora proporsi come S. Quirico, anch'egli martire e fanciullo, ritenuto figlio di Giulitta, piuttosto che come San Bernardo, già presente nella nicchia superiore destra, o S. Antonio, perchè non in veste da abate, santi nominati con S. Francesco nella seconda versione dell'inventario del 1697
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100035833
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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