Madonna con Bambino

scultura, 1500 - 1549

La Vergine appare in posizione rigida e frontale, completamente avvolta da un mantello strutturato simmetricamente in pieghe simili a scanalature di colonna, che riprendono la ripartizione ritmica della veste sottostante. Il viso, largo e impenetrabile, è incorniciato solo dalla lieve ondulazione del manto. La corona, che sul retro continua in materiale metallico, propone frontalmente motivi romboidali in modo analogo a quella del Bambino che viene sorretto dalle mani della Madre mentre impartisce la benedizione. Strutturalmente anche la sua figura appare rispondere a principi di rigorosa stereometria. Il retro della statua si presenta non lavorato e predisposto per una collocazione aderente alla parete. Pochi i colori impiegati: la veste della Vergine appare di un rosso ormai sbiadito, il manto e la tunica del Bambino sono blu

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura
  • MISURE Profondità: 12
    Altezza: 49
    Larghezza: 16
  • AMBITO CULTURALE Bottega Della Valsesia
  • LOCALIZZAZIONE Boccioleto (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura si apparenta ad una serie di Madonne dalle caratteristiche tipologiche ed iconografiche ben definite, che, in Valsermenza, può contare come esempi la Madonna delle Grazie ora nella Chiesa dell'Annunziata di Boccioleto e quella ora nella Parrocchiale di Carcoforo (G. Testori-S. Stefani Perrone, Artisti del legno. La scultura in Valsesia dal XV al XVIII secolo, Borgosesia, 1985, pp. 313, 298). In questa scultura si ha comunque una visione ancora più severa ed arcaica, da cui traspaiono con maggiore evidenza alcune rigide asprezze dovute all'espressionismo di matrice alpina cui la scultura mostra di aderire. Si vedano come esempi di parallele formule di goticismo alpino le schede di G. Gentile e G. Romano per le sculture in Valle di Susa. Arte e Storia dall'XI al XVIII secolo (a cura di G. Romano),Torino, 1977, anche se, in tale area, più composite si fanno le interferenze, non solo svizzero-germaniche, ma anche borgognone, savoiarde e fiamminghe. Per la Valsesia resta invece valido punto di riferimento l'ambito culturale tardogotico di matrice lombarda che, a partire dal Quattrocento, informa di sè la Valle e che nel corso del Cinquecento, legherà indissolubilmente i percorsi artistici locali a quelli della capitale viscontea poi sforzesca. Per la definizione delle linee evolutive di questo fenomeno si rimanda a V. Bertone, Un codice miniato tardogotico nella Pinacoteca di Varallo Sesia, in AA. VV., Ricerche sulla pittura del Quattrocento in Piemonte, Torino, 1985, pp. 129-138; P. Venturoli, Scultura lignea a Orta, in AA. VV., Atti del convegno di Orta, 1977; G. Romano, Johannes de Campo, in AA. VV., Musei del Piemonte. Opere d'arte restaurate, Torino, 1972, sc. 13, pp. 61-62; Idem, Quattrocento novarese, e P. Venturoli, La pittura novarese nella prima metà del Cinquecento, in AA. VV., Museo Novarese, Novara, 1987, pp. 226-229, 254-260; oltre agli interventi di G. Romano e P. Venturoli in AA. VV., Zenale e Leonardo. Tradizione e rinnovamento della pittura lombarda, Milano, 1982. La figura appare impostata su di una ricerca plastica che predilige volumi sostanziali e masse compatte, appena animata dalle ritmiche scanalature che hanno qualcosa di saldamente classico, pur nell'ingenua popolarità che scaturisce dall'insieme delle scelte compositive, formali ed iconografiche. Un confronto per la tipologia del volto largo ed appiattito, dal naso pronunciato e dalla bocca diritta e lievemente aperta, può essere indicato nella S. Lucia della parrocchiale di fervento (G. Testori-S. Stefani Perrone, 1985, p. 306). Impossibile, data la scarsità di elementi descrittivi proposti dalle visite pastorali, indicare la probabile provenienza dell'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100035830
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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