architettura illusionistica

decorazione pittorica, ca 1770 - ca 1772

L'artista ha realizzato illusionisticamente un ambiente a pianta centrale, coperto da cupola che si innseta su quattro archi. I due archi che si aprono sulle pareti laterali lasciano intravedere in profondità altri due archi con un effetto di amplificazione spaziale. All'interno di questa struttura ve n'è un'altra composta di due archi laterali che sostengono un arco trasversale, con un rosone di modulo quadrato in centro. Gli archi si innestano agli angoli dove, con illusionismo prospettico, spicchi ornati da conchiglie e sormontati da mensole. Collegati a questa struttura e sotto i due archi vi sono due balconcini: su quello di sinistra sono appoggiati una candela ed un messale, su quello di destra un'anfora ed un panno. La cupoletta è composta di spicchi ornati da cartocci, volute e grappoli fitomorfi. Alla base, in corrispondenza degli assi, ci sono delle cartelle ornamentali, mosse da volute e riccioli. L'arco trasversale poggia su due archi formati da due semiarchi saldati da un cuneo e due volute contrapposte. Superiormente, a formare una forma di fastigio, vi sono ancora volute fogliacee. Sulle pareti ogni sottarco è decorato da un rosone e fra lesene e cornici mistilinee è distribuito, con una certa sobrietà, il consueto repertorio decorativo [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Biella Felice (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'autore degli affreschi è Felice Biella che ha eseguito, con la collaborazione dei figli, anche la decorazione di volta e pareti della parrocchiale, fra il 1770 ed il 1772. Di quest'impresa, che doveva conferire dignità alla chiesa (di cui si mlamentavano le condizioni) e fornire una nuova immagine adeguata al gusto dell'epoca, rimane una discreta documentazione relativa alla fase di decisione ed attuazione del progetto (G. Caviglioli, Cenni storici sulla pittura della nostra Chiesa, in "L'araldo", 1979, XXXIII, p.3; G. Carpignano, La decorazione pittorica della volta della Chiesa Parrocchiale 1770-1772, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1983, II, pp. 141-143). Il Biella nacque nel 1702, probabilmente a Milano; le prime notizie della sua attività si hanno a partire dal 1741, quando lavora al Santuario di Vicoforte come aiuto di Giuseppe Galli Bibiena e qui lavorerà anche in seguito, a più riprese. Oltre a Borgomanero, dipingerà a Lodi alla Madonna delle Grazie (1759) e a Domaso (1768 ca.). Stilisticamente il Biella appartiene alla corrente quadraturista che si sviluppa in Lombardia verso la metà del XVIII secolo. Gli artisti che esrpimono questa tendenza, come i fratelli Galliari, i Longone, i Giovannini, i Pozzi sono attivi tra Lombardia e Piemonte ed hanno in comune la ricerca dell'illusione prospettico-architettonica ed il gusto della decorazione. Il Biella, uno dei primi quadraturisti in ambito lombardo, ma uno dei meno noti, non condivide però il gusto per gli sfondati e la prospettiva "celeste" che contraddistingue gli altri artisti. Mancano anch ele figure sacre, a testimonianza dell'autonomia che sta assumendo il genere delle quadrature rispetto alla funzione di supporto spettacolare o di raffinata ambientazione per scene sacre o rappresentazioni mistico celebrative. Questi aspetti si possono rilevare nella decorazione della parrocchiale, tutta risolta in un'articolata e fantasiosa struttura architettonica rivestita da una vivace e mossa ornamentazione fitomorfa e floreale. Gli stessi caratteri si ripetono nella decorazione della sacrestia: nonostante le dimensioni ridotte, il Biella imposta una solida struttura architettonica che tende a dilatare gli spazi in un gioco di piani ed approfondimenti. Il repertorio decorativo, che asseconda ed alleggerisce le architetture, è invariato: riccioli, cartocci, volute, conchiglie, ghirlande e cartelle. L'ornamentazione tende però a farsi più sobria, in qualche punto è appena accennata, ed in generale i toni sono più raccolti; quasi "intimistico" è il particolare con la candela ed il messale. L'effetto complessivo è in qualche modo contrastato dal forte rilievo cromatico e plastico che assumono gli armadi barocchi in noce; a confronto, l'aerea architettura del Biella appare ancora più improbabile ed un po'sbiadita, non solo per lo stato di conservazione. I due prevosti citati nelle iscrizioni sono G. B. Marola, che svolse il suo incarico nel periodo in cui la parrocchia fu eretta collegiata (1680), ed Antonio Nicolò Curti che fu il suo successore a partere dal 1717 e fece perfezionare le lampade d'argento, promosse la fabbrica dei candelieri d'argento con i bacili e lasciò come legato la confezione di tre piviali in broccato (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Memorie della Chiesa di S. Bartolomeo di Borgomanero, s.d., ff. 7-8). Il suo successore e nipote, G.B.Curti, fu invece uno dei committenti della decorazione eseguita dal Biella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034672
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Parete d'ingresso, sul cartiglio, a sinistra - ANT(ONIUS) NICOLAUS CURTI/ 2.VS (SECUNDUS) HUIUS INS(IGNI) COLLEG(IATAE) PRAEP(OSITUS)/ ZELO, PIETATE, DOCTRINA/ NON MODO HUIC POPULO,/ SED ET DIAECESI UNIVERSAE/ SPECTATISSIMUS/ OBYT DIE. 6. FEBR(UARII) 1752 AETAT(I) SUAE.77./ ECCLA (ECCLESIA) ET PAUPER(US) LEGATO DONATIS - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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