Trinità e santi

dipinto, 1650 - 1699

La scena risulta affollata di numerosi personaggi; in primo piano, a sinistra, è S. Evasio e a destra S. Secondo recante un modellino della città di Asti, entrambi inginocchiati; tra di loro è visibile una piccola porzione di paesaggio collinare. Ai loro lati, in piedi, S. Carlo Borromeo (a sinistra) e S. Francesco d'Assisi (a destra). Superiormente il gruppo con il Padre Eterno assiso, con ampie vesti e mantello svolazzante, e reggente sulle ginocchia il figlio morto, magro ed emaciato. Intorno al capo del Padre il triangolo mistico con sovrastante colomba dello Spirito Santo. La scena si svolge nel cielo tra gli angeli e, più in alto, testine di cherubini. Le carni sono fredde e scolorite; gli altri colori verdi, rossi e gialli, su toni molto bassi. Lungo l'ovale della cornice dorata sono poste 32 lampadine

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull'origine dl dipinto tacciono le varie fonti manoscritte della Confraternita, che però citano sovente un'ancona e, di solito, per piccoli interventi di riparazione. Il primo è in un Libro di Conti a partire dal 1666 e riguarda (dopo il 1684) "chiodi di ferro per due chiavi da mettere dietro all'inchona", probabilmente ganci per appendere il quadro, se non una riparazione della cornice. E' quasi sicuro il riferimento al quadro presente, che doveva essere in possesso della Confraternita prima del settecentesco rifacimento della chiesa, e che dovrebbe essere databile alla metà del Seicento. Si tratta di un'opera in evidnte connessione con il titolo della chiesa; la composizione tuttavia risulta, tra i tanti personaggi, piuttosto affastellata. Le figure si affollano in un paesaggio di basse colline, di cui però è visibile solo una porzione molto piccola. La Trinità è rappresentata nella variante in cui la croce è soppressa e il Figlio riposa sulle ginocchia del Padre, con influenza del gruppo della Vergine della Pietà. E' possibile qualche generico accostamento con opere del Moncalvo non nell'insieme dell figure, qui piuttosto farraginose, mentre il quello risultano di solito lievi e di esile segno, ma piuttosto in certi profili caratteristici, quelli del S. Secondo e dell'angelo in alto a destra, giovanili e coi capelli a riccioli biondi, e nella gamma cromatica a gialli, rosa violacei, verdi. Il colore è qui però piuttosto annerito e indebolito, tanto da segnare una netta emergenza delle ombre. Nel 1758 l'ancona viene riverniciata a scopo protettivo da tale Pro Battaglia, che viene pagato Lire 11; nel 1841 si "aggiusta" l'ancona e si riargenta la cornice; nel 1911 l'indoratore De Martini "restaura" l'ancona della Trinità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034609
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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