mozzetta di confraternita, serie - manifattura genovese (secondo quarto sec. XIX)

mozzetta di confraternita, 1825 - 1839

I tabarrini sono confezionati con un solo pezzo di tessuto, su cui è cucito il colletto rotondo. La fodera è in tela rossa. Armatura: Velluto tagliato unito, ricamato. Fondo nero. Ricamo realizzato in oro e argento filato, riccio, lamellare; imbottiture in cartoncino, tela, fili grezzi. Il ricamo è eseguito con fili distesi fissati con filo di seta giallo e bianco. Un sottil stelo con foglioline si snoda lungo il bordo del tabarrino, in una successione ininterrotta di volute ornata alle estremità da un anemone e una spiga di grano. Su questo motivo si inseriscono, intercalandosi a intervalli regolari, due tipi di mazzetti floreali: il primo, ripetuto tre volte, è composto da un fiordaliso, due spighe di grano e tre anemoni, legati con tre foglie di quercia; il secondo tipo, ripetuto quattro volte, è composto da tre anemoni legati con tre foglie di quercia. Un doppio giro di sottili foglie stilizzate orna il bordo esterno del tabarrino e il colletto

  • OGGETTO mozzetta di confraternita
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
    filo d'argento/ lamellatura
    filo dorato
    filo/ lamellatura
    seta/ ricamo in rilievo con imbottitura
    seta/ velluto liscio o tagliato
    seta/ velluto ricamo in argento
    seta/ velluto/ ricamo in oro
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Genovese
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I tabarrini di velluto nero ricamati in oro, indossati su cappe rosse, compongono l'abbigliamento tradizionale dei Confratelli delle Compagnie di S. Giovanni Battista e del S.mo Sacramento. Questa serie presenta la particolarità del ricamo realizzato non soltanto in oro, ma anche in argento, che facilita l'identificazione dei tabarrini fra quelli citati nei documenti della Confraternita. Alcune note del 1837 si riferiscono a spese sostenute dalla Compagnia del S.mo Crocifisso (Archivio) per tabarrini ricamati in oro e argento per i confratelli. C'è inoltre una lettera da parte del "sig. Matteo Grosso, ricamatore, residente nella città di Genova" il quale "colle convenzioni apparenti dalle due scritture private delli 16 agosto e 4 febbraio 1826...incaricato della formazione di 35 così detti tabarrini...di velluto nero in seta con ricamo in oro e argento", avendone già consegnati 15, vuole sospendere la fornitura degli altri, per mancato adempimento degli accordi di pagamento" (Archivio). La serie di 15 tabarrini ricamati in oro e argento, consegnati alla Confraternita del S.mo Crocifisso tra il 1825-26 e il 1839 (agli stessi devono riferirsi le spese annotate nel 1837) sembra riferibile alla nostra. La decorazione di questi tabarrini ben si colloca infatti nell'ambito di gusto di quegli anni, che riprende ancora volentieri motivi settecenteschi ma risente anche del passaggio dello stile Impero. E' indicativo il confronto con un tabarrino riprodotto in F. Franchini Guelfi, "La Liguria delle Casacce", catalogo della mostra, Genova 1982, datato ultimo quarto del XVIII secolo: la decorazione presenta infatti un'impostazione molto simile, con mazzetti di fiordalisi e anemoni alternati a mazzi di fiorellini; ma nei nostri esemplari i motivi floreali appaiono alquanto irrigiditi e stilizzati, mentre i nodi d'amore che legavano i mazzi sono sostituiti da tre foglie di quercia, e il nastro tortuoso che li collegava lascia il posto alle curve lineari dei tralci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034572
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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