architettura illusionistica con figure
Al centro della volta che copre la navata, c'è una finta cupola con un rosone di finto stucco in centro, percorsa da costoloni e spicchi decorati da motivi ornamentali in finto stucco. L'apertura attraverso cui si vede la cupola è innestata sulle reali strutture architettoniche che scandiscono la navata ed il persbiterio: si tratta degli archi corrispondenti ai pilastri e degli spicchi corrispondenti alle cappelle che sono rivestiti da una fitta ornamentazione di finto stucco composta da mensole, archi, pilastrini, cupolette e poi volutem cartocci, conchiglie, vasi con mazzi di fiori e fasci di foglie di pannocchia. Sopra il presbiterio si apre un'altra finta cupola vista di scorcio; sull'arco trionfale è dipinta una balconata con uno spazio prospettico retrostante; nella parte superiore dell'arco, attorno al crocifisso, vi sono i simboli della Passione, distribuiti in composizione con mensole e vessilli. Sulla parete a destra del presbiterio è dipinta una figura maschile con lo sguardo rivolto all'altare, collocato in uno spazio architettonico illusionistico. Sulla lunetta a sinistra dell'ingresso è dipinta un abalconata da cui si affaccia un personaggio aristocratico in piedi. In controfacciata - sopra la bussola - è dipinto uno stemma che potrebbe [Continua in OSSERVAZIONI]
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Biella Felice (1702/ 1786)
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della volta della parrocchiale, della sacrestia e di alcune delle pareti fu eseguita tra il 1770 ed il 1772 dal pittore Felice Biella. Fin dal 1769 due ignoti benefattori sono disposti a finanziare l'impresa della decorazione della volta, almeno sopra il coro e il presbiterio, purchè fossero confermati in carica i "fabbricieri ed il tesoriere uscente" (G. Carpignano, La decorazione pittorica della volta della Chiesa Parrocchiale 1770-1772, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1983, II, p. 141, doc. 3). Il prevosto G. B. Curti ed i fabbricieri s'incaricheranno della committenza che, ancora una volta, per un'impresa di rilievo si orienta verso l'area lombarda. L'esecuzione degli affreschi si inserisce in un'importante fase di ridefinizione dell'arredo e della decorazione all'interno della chiesa, perchè non apparivano più soddisfacenti, come si rileva dagli ordini della visita pastorale Balbis Bertone (1758), e non più adeguati all'eleganza ed al nuovo gusto settecentesco. La decorazione ad affresco veniva a colmare una grande lacuna, poichè la volta, le pareti e la sacrestia erano semplicemente imbiancate, ma contemporaneamente - e in armonia con la decorazione pittorica - furono rifatti gli altari e gli stucchi delle cappelle laterali. Il ponteggio per l'esecuzione fu montato nel 1770 ed i pagamenti al Biella e figli proseguirono fino al 1772, come si registra nel Libro dei conti, ma i lavori dovevano già essere ultimati nel 1771. Il Biella nacque nel 1702, probabilmente a Milano; la sua attività si conosce a partire dal 1741, quando lavora al santuario di Vicoforte come aiuto di Giuseppe Galli Bibbiena e compare ancor anel medesimo cantiere nel 1745 in collaborazione con Mattia Bortoloni per decorazione della cupola. Dipingerà anche nell'abside (post dicembre 1748), nel refettorio e nell'atrio del convento (1752). Tornerà a Vicoforte nel 1777, dopo aver eseguito la decorazione del coro e della volta della Madonna delle Grazie a Lodi (1759), la decorazione di Domaso (1768 ca.) e quella di Borgomanero (1770-1771), non ancora nota alle fonti bibliografiche. L'attività del Biella si inserisce nella corrente del "quadraturismo" sviluppatasi in Lombardia verso la metà del XVIII secolo. E' "un particolare linguaggio decorativo il quale, nei suoi più originali esponenti, può assurgere alla dignità di personale creazione fantastica...da un lato esso tiene dell'architettura...dall'altro scivola a poco a poco verso la decorazione astratta, priva di addentellati con l'illusionismo architettonico" (R. Bossaglia, Riflessioni sui quadraturisti del Settecento lombardo, in "Critica d'arte" 1960, n. 1960, p. 377). Questi caratteri sono comuni agli artisti che tra il Piemonte e la Lombardia sviluppano questo genere decorativo del quale ciascuno offre una personale versione, sostenuta dall'estro inventivo e dalla diversa sensibilità nel combinare finte architetture, elementi vegetali e figure. fra questi artisti possiamo ricordare i fratelli Galliari, i Longone, i Giovannini, i Pozzi. L'arte ed il repertorio del Biella non presentano sostanziali variazioni da Vicoforte a Lodi, a Domaso e Borgomanero: egli imposta la decorazione con un'ampia strutturazione architettonica che funge cupole, volte, archi, nicchie, finestre, ma comunque spazi chiusi, senza cioè sfondati di cielo e nuvole; a Borgomanero ha invece dipinto uno scorcio di case come se fosse un angolo della città visto da una finestra sopra la cantoria. Unita indizzolubilmante all'articolata e fantasiosa strutturazione architettonica, vi è una profusione di elementi decorativi: mazzi di fiori, volute, cartocci, riccioli sfrangiati, spighe, foglie di pannocchia; queste ultime "(peraltro molto presenti anche nei Galliari) sono una specie di motivo-firma per il Biella; foglie simili sono già presenti nella decorazione della cupola di Vicoforte, dove però il contributo del Biella è difficilmente isolabile" (Carpignano 1983, p. 148, n. 18). Secondo la Bossaglia questo repertorio di motivi ornamentali "svolge una parte secondaria nella concezione prospettico-decorativa". In effetti le invenzioni del Biella si applicano ad una struttura architettonica solida che a Borgomanero ha dovuto innestarsi ed adattarsi alla struttura barocca già esistente; ricorrente è l'uso in funzione decorativa e strutturale delle cornici che sottolineano e, in alcuni casi, accentuano l'approfondimento prospettico. Tuttavia anche gli elementi come i vasi, i mazzi ed i fasci di fiori e foglie contribuiscono a produrre un effetto illusionistico nel loro rapporto con gli elementi architettonici. La decorazione si sviluppa perciò in continuo rimando dalla complessa ed elegante strutturazione all'aerea e vibrante ornamentazione che in parte la dissolve e la riveste con ritmo inesauribile. Singolare è la presenza a Borgomanero di due figure, un borghese ed un aristocratico, dipinte rispettivamente sulla parete a destra dell'altar maggiore e sulla [Continua in OSSERVAZIONI]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034057
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI In controfacciata - vescovile - Stemma - Monsignor Balbis Bertone (?) -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0