San Giorgio e il drago
Il frammento schedato fa parte di un complesso decorativo più ampio e si colloca in alto a sinistra, come documentato dal lucido allegato alla scheda cartacea precedente, relativa alla Santa Caterina d'Alessandria; è riconoscibile grazie al vessillo crociato ed all'iscrizione parzialmente cancellata a lato dell'immagine. Sono ancora visibili parte del volto, l'aureola, il busto e la mano che stringe l'asta, lo scudo e parte del capo del cavallo. La gamma cromatica è limitata a pochi colori fondamentali: il blu dello sfondo, che viene utilizzato anche per l'armatura; il bianco per il cavallo e le insegne, il rosso per la croce, il giallo per l'asta che viene rivolta in basso per colpire il drago - interamente perduto come la figura della principessa di cui si può ipotizzare la presenza sulla destra. In alto il riquadro è delimitato da una fascia bianca e rossa sulla quale era probabilemnte dipinta un'iscrizione e, forse, una data oggi praticamente illeggibile. La lettura delle cifre CIII è incerta e non fornisce alcuna indicazione
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il De Vit annovera fra le antiche cappelle della parrocchiale una cappella dedicata a San Giorgio, "fondata da Giorgio Visconti innanzi all'anno 1484" (V. De Vit, Memorie storiche di Borgomanero e del suo Mandamento, Prato 1880, p. 132). Lo storico non aggiunge altri dati, ma il ritrovamento di questo affresco fa pensare che la cappella si trovasse qui; d'altra parte la datazione al XV secolo concorda con i caratteri stilistici del dipinto. La scelta del soggetto e, per quanto si vede sotto le picchettature, una certa eleganza (l'atteggiarsi del personaggio, la definizione dell'armatura) rinviano ad un artista aggiornato sui modi e sulle tematiche del gotico cortese, che aveva in San Giorgio uno dei soggetti preferiti. L'affresco potrebbe essere datato intorno alla metà del XV secolo, poichè lo stile non sembra registrare le estreme elaborazioni del tardogotico ed il modello dell'armatura richiama la tipologia medievale. Tuttavia, tentendo conto della persistenza di iconografie e modi nelle aree marginali ai grandi centri, la datazioe potrebbe essere avanzata fino al terzo quarto del secolo. Come riferimenti bibliografici si segnalano inoltre: G. Caviglioli, Il restauro della Chiesa, in "L'araldo", 1961, XV, n. 19, p.3; G. Caviglioli, Il restauro della Chiesa, in "L'araldo", 1961, XV, n. 20, p.3; G. Caviglioli, Devozione dei santi nella storia della parrocchia, in "L'araldo", 1980, XXXIV, n. 3, p.3; P. Zanetta, La Terza chiesa: 1499, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 13, p. 49
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034044
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI In alto, a destra - GEORGIUS - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0