Santa Caterina d'Alessandria
Il frammento schedato fa parte di un complesso decorativo più ampio pressochè impossibile da decifrare al momento della schedatura a causa del perssimo stato di conservazione. La Santa Caterina si colloca in basso a destra, come documentato dal lucido allegato alla scheda cartacea; è riconoscibile grazie alla palma del martirio, alla ruota ed alla corona. La santa indossa una semplice veste rossa. Più a sinistra è dipinta un'altra figura di cui s'intravvedono una mano ed un lembo della veste rossa; in alto, attraverso una lacuna di uno strato d'intonaco sovrapposto, parte del volto e del busto. Questa figura sembra seduta e potrebbe essere identificata con la Madonna. La scena è delimitata da una fascia bicolore di cui si vede un tratto dietro l'aureola della santa. Rappresentava forse il matrimonio mistico della santa o la presentazione di un qualche personaggio alla Madonna da parte di Caterina
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La parete sulla quale sono emersi i lacerti ad affresco apparteneva certamente all'antica parrocchiale, della quale rimangono scarse notizie. Il De Vit non ricorda un particolare culto verso Santa Caterina ed è comunque difficile risalire al ruolo ed al carattere originario dell'affresco schedato. L'andamento lineare del disegno, la foggia della veste, l'acconciatura con la corona calata sulla fronte fanno pensare ad una opera trecentesca, partecipe dei modi che la pittura gotica assumeva in area lombarda, tra gli influssi della miniatura d'oltralpe ed il diffondersi dei modelli gitteschi. A titolo di riferimento si può ricordare la Madonna con il Bambino della tomba Fissiraga in San Francesco a Lodi, datata 1327, oppure, in ambito novarese, la Madonna del Castello, attualmente conservata nel Museo Religioso di Oleggio, datata agli inizi del XIV secolo. L'affresco in questione potrebbe quindi appartenere alla decorazione pittorica eseguita probabilmente a seguito dell'ampliamento della chiesa originaria, avvenuto forse dopo il 1318, al termine di sanguinose lotte fra guelfi e ghibellini nel novarese (P. Zanetta, La seconda chiesa nel Trecento, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 5, p. 17). Alla scheda cartacea sono allegati n. 1 rilievo su lucido e n. 1 fotografia a colori dell'affresco recante sul retro il timbro: "BIBLIOTECA PUBBLICA E CASA DELLA CULTURA/ FONDAZIONE MARAZZA (BORGOMANERO)". Come riferimenti bibliografici si segnalano inoltre: G. Caviglioli, Il restauro della Chiesa, in "L'araldo", 1961, XV, n. 19, p.3; G. Caviglioli, Il restauro della Chiesa, in "L'araldo", 1961, XV, n. 20, p.3; G. Caviglioli, Devozione dei santi nella storia della parrocchia, in "L'araldo", 1980, XXXIV, n. 3, p.3; P. Zanetta, La Terzza chiesa: 1499, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 13, p. 49
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034042
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0