Trinità

dipinto,

Su uno sfondo grigio perlaceo, il dipinto ritrae Dio Padre, seduto sulla destra, con il braccio destro levato, e, accanto, il Figlio. In alto, tra le due figure, c'è la colomba dello Spirito Santo, che sembra librarsi dalla mano del Padre. Sulle nubi si vede il globo terrestre, dipinto nei toni dell'azzurro. Il drappo che avvolge la figura del Cristo è costruito con un intenso chiaroscuro giocato sui toni del bianco e del grigio, in tutto simile a quella panneggiato sulla veste del padre, di un rosso rosato. Il dipinto è inserito in una semplice cornice in legno dorato, intagliato a modanature e leggermente centinata lungo il lato superiore

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Mazzucchelli Pier Francesco Detto Morazzone (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza del quadro con la Trinità viene segnalata per la prima volta nell'Inventario del 1866, dove si legge: "sopra il detto quadro ve ne ha altro piccolo portante l'immagine della SS.a Trinità (Archivio di Stato di Novara, Vicariato di Borgomanero, Visita pastorale Gentile, 1866. Atto d'inventario, p. 3). Il dipinto non è certo opera ottocentesca, ma non ne viene indicata la provenienza. Nella scheda della mostra del 1962, la Gregori attibuiva alla cerchia del Morazzone questo quadretto (M. Gregori in Il Morazzone, catalogo della mostra, Varese 1962, pp. 87, 174). Tenendo conto del livello qualitativo del dipinto e dello stretto rapporto iconografico che si può stabilire con opere di questo autore come la tela raffigurante la Trinità e angeli della chiesa della Trinità di Como (post 1608) e soprattutto con la SS. Trinità affrescata sulla volta della cappella della Buona Morte in San Gaudenzio a Novara (1620), si ritiene probabile un'attribuzione a favore dell'stesso Morazzone. Potrebbe forse trattarsi del quadretto eseguito dal Morazzone nel 1620 per completare l'ancona di San Carlo Borromeo collocata sull'altare dell'omonima cappella della parrocchiale di Borgomanero fin dal 1617.In quel periodo, l'artista lavorava a Novara in San Gaudenzio per gli affreschi della cappella della Buona Morte; nel "Libro delle ellemosine" relativo alla Cappella di S. Carlo si legge che in data 16 agosto 1620 vengono pagate £.72 "al Moraccione per il quadretto dell'Icona di S. Carlo" e in data 18 agosto 1620 "vengono spesi £.1 e 5 soldi per far portare da Novara il quadretto dell'Icona" (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Libro de le ellemosine della Chiesa Parochiale Capella di S.to Carolo di Borgomanero (1615), f. 52 r). Purtroppo non si parla del soggetto raffigurato ed il "quadretto" non viene descritto negli inventari dell'epoca; tuttavia si può osservare che il soggetto della Trinità potrebbe essere adatto a completare la raffigurazione di San Carlo Borromeo in gloria. Sono interessanti anche i riscontri cromatici con la pala di San Carlo: il rosso della veste del padre si può confrontare con la veste dell'angelo alla sinistra di San Carlo e, in generale, il sapiente ed intenso chiaroscuro, i valori luministici giocato sui toni del grigio, si veda il manto del Cristo, la morbidezza del disegno, non escludono l'intervento del Morazzone. Convincono anche i confronti con la cappella della Buona Morte a cui il Morazzone stava lavorando nel 1620; si vedano le tipologie e gli atteggiamenti delle figure e l'organizzazione della composizione (per quanto la tela sia ovviamente di dimensioni ridotte). Se confrontiamo la tela con la pala sottostante del Bustino, risulta difficile stabilire un legame stilistico tra le due, per quanto siano cronologicamente vicine. Se quest'ipotesi è esatta, è probabile che il dipinto sia stato spostato dalla cappella di San Carlo nella seconda metà del XVIII secolo, quando dall'interno delle cappelle furono eliminati gli stucchibarocchi, rifatte le cornici delle pale e sosituitti gli altari lignei con quelli marmorei
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034039
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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