Madonna Assunta con angeli
gruppo scultoreo,
La Vergine è presentata con lo sguardo rivolto al cielo e le braccia leggermente allargate con le mani aperte. Sulla veste indossa un manto che copre il capo e scende sulle spalle avvolgendola con un morbido panneggio. Ai suoi piedi due angioletti sembrano sostenerla e sospingerla verso l'alto. Gli angeli poggiano su una nuvoletta sul cui lato anteriore è intagliato un cherubino. La statua poggia su un basamento in marmo rossiccio leggermente sagomato. In alto due angeli in volo reggono una corona in metallo dorato con dodici stelle. La nicchia è marmorizzata e chiusa da una porta con cornice in legno dorato e vetro; intorno, una bordura in marmo grigio ornata da elementi in legno dorato (volute, foglie d'acanto e cartocci)
- OGGETTO gruppo scultoreo
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza di una statua raffigurante la Vergine collocata nella nicchia dell'altare del Rosario è già testimoniata dall'inventario del 1617, in cui si legge: "sopra l'altare del SS. Rosario vi è una niccia fatta nell'icona di stucco vi è una statua della B.V. di legno vestita con la corona in testa et il suo figliolino in brazzo et con la vitriata avanti" (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Inventario della Parrocchiale (1617), f. 8v). Non si trattava chiaramente dell'oggetto schedato, ma di una scultura lignea raffigurante la Madonna col Bambino, sostituita nel 1642 dall'immagine dell'Assunta scolpita in marmo bianco; lo testimoniano le note di spesa registrate il 23 settembre 1642 sul Libro della Tesoreria della Compagnia del SS. Rosario (Archivio Parrocchiale Borgomanero). La statua lignea fu donata alle suore Orsoline che la posero sull'altare della loro cappella (B. Faleone, Libro delle Memorie spettanti alla ven. Compagnia del SS. Rosario, 1647, f. 28v.). Le Orsoline avevano iniziato a radunarsi nel novembre del 1632, la chiesetta, adattata in locali preesistenti, fu consacrata nel 1636 e negli anni Quaranta la comunità era in espansione (P. Zanetta, Il Collegio e Convento delle Orsoline (1632) in Appunti di Storia religiosa Borgomanerese, 1984, III, n. 58, pp. 229-231). Il successivo inventario del 1698 descrive infatti la statua in marmo: "statua della B.V. di marmo bianco à rilievo con quattro Angioli, che gli fanno corona parimente tutti di marmo con suo telaro dorato, et vetriate et con altri varii cornici fatti à stucco et oro..." (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Inventario della Parrocchiale (1698), f. 2v). Nel 1880, il De Vit ricorda che la statua della Vergine fu realizzata in seguito alla predicazione del Quagliotti nel 1614 ed alle esortazioni di padre Egidio da Cremona l'anno successivo; però evidentemente non aveva avuto notizia della prima statua lignea, perchè riferisce soltanto di "una statua dell'Assunta eseguita in marmo di Carrara dal celebre scultore Annibale Fontana" (V. De Vit, Memorie storiche di Borgomanero e del suo Mandamento, Prato 1880, p. 168, n.1). In anni più recenti (1977), l'attuale parroco don G. Cavigioli, senza scartare completamente l'attribuzione, fa rilevare come lo scultore al quale il De Vit attribuisce l'opera visse solo fino al 1587 (G. Caviglioli, La cappella del S. Rosario, in "L'araldo", 1977, XXXI, n. 16, p.3); mentre Piero Zanetta, in un articolo del 1983 riprende e sostiene l'attribuzione al Fontana (P. Zanetta, La cappella del Rosario, in Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese, 1983, II, n. 47, pp. 185-187). L'opera è chiaramente ispirata alla statua dell'Assunta realizzata dal Fontana per l'altare di S. Maria dei Miracoli in S. Maria presso S. Celso, fra il 1583 ed il 1586, poco dopo quella eseguita per la facciata della stessa chiesa milanese (1583-1584). L'attribuzione al Fontana non pare però accettabile sia in termini cronologici sia in termini stilistici, nonostante il discreto livello qualitativo della scultura. Si tratta probabilmente di una copia eseguita da un artista milanese o pavese intorno al 1642, come testimoniano le note di spesa citate; viene detto chiaramente "denari spesi dal sig. dott. Gerolamo Torelli come priore della Compagnia per far fare et condurre la statua di marmo"; la statua fu trasportata in parte per via fluviale passando per la dogana di Pavia. La presenza di una copia di questo genere a Borgomanero on deve stupire ses si pensa all'interesse suscitato già dalla prima Assunta del Fontana, per la sua novità "che non sta solamente nell'essere scolpita in una posizione così transitoria, ma consiste anche e soprattutto nel valore devozionale dato alla sua figura...come tramite tra il fedele e la divinità" (G. Valsecchi, Il Seicento lombardo, catalogo della mostra, Milano 1973, Vol. II, p. 16). L'autore dell'opera di Borgomanero fa riferimento a questi dati, all'eleganza ed alla suggestione dell'immagine dell'Assunta, che nella seconda versione si fanno più complessi e si approfondiscono. La riproduzione del modello è fedele: l'atteggiamento di Maria, gli angioletti ai piedi ed i due che reggono la corona sono puntualmente ripresi, perfino il cherubino sulla nuvola in basso. Pur mantenendo la forte spinta ascensionale determinata dal panneggio avvolgente, il modellato sembra più morbido, o meglio, il panneggio è meno fitto ed il volto composto in una dolcezza più sfatta; anche le figurette degli angeli assumono forme piene ed aggraziate ed un'impronta più decisamente barocca. A testimonianza del prestigio e della suggestione esercitata dall'immagine, si può ricordare il dipinto del Cerano conservato alla Galleria Sabauda "La statua della Vergine di S. Celso venerata dai Santi Carlo Borromeo e Francesco" che sembra già eseguita alla fine del primo decennio del Seicento
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034036
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0