reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega romana (prima metà sec. XVIII)
Su un piedistallo in ottone dorato a forma di tronco di piramide a base quadrangolare con contorno mistilineo e spigoli smussati decorati da quattro cgerubini in argento, poggiante su piedini a voluta, sta un angioletto lavorato a tutto tondo, cinto da un drappo dorato (avvitato con le ali al dorso) ed inginocchiato su una nuvola dorata, nell'atto di reggere a braccia levate la teca. All'interno di essa, la reliquia della S. Croce incastonata in un cristallo di Rocca sfaccettato in forma di croce, collocato entro una teca con il medesimo profilo cruciforme. La teca è ricavata dalla placca d'argento anteriore ed è chiusa da un coperchio della stessa forma, trattenuto da una placca posteriore fissata con quattro dadi a rosetta fissati con quattro viti filettate sporgenti sul retro da quella anteriore. La placca d'argento con raggiera ha tre cherubini sbalzati tra nubi e decorazioni rocaille ed è fissata alla testa dell'angelo. Dalla placca emergono dieci fasci di raggi: su quello superiore è innestata una piccola croce lobata mentre i due inferiori si incastrano in due sedi ricavate nelle mani dell'angelo. Il piedistallo è cesellato e sul basamento è incisa l'iscrizione. La reliquia è in forma di croce racchiusa tra due cristalli di rocca [Continua in OSSERVAZIONI]
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ fusione/ sbalzo
CRISTALLO DI ROCCA
Ottone
- AMBITO CULTURALE Bottega Romana
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono attualmente di pertinenza della chiesa parrocchiale una serie di oggetti ed arredi sacri datati o databili anteriormente alla costruzione della chiesa vittoniana. La loro storia si lega alle vicende di altre chiese grignaschesi, in particolare a quelle di S. Maria in bovagliano, l'antica pieve, di S. Graziano, sede delle Confraternita di S. Marta, e di S. Maria delle Grazie, sede della Confraternita del SS. Sacramento. La situazione di precarietà e l'inadeguatezza degli edifici di culto, più volte segnalate dai vescovi nelle visite pastorali, si risolse con la realizzazione della nuova parrocchiale che rappresentò anche la fine di un rapporto di dipendenza, spesso travagliato, della chiesa grignaschese dalla famiglia Durio che deteneva sulla chiesa di S. Maria delle Grazie oltre a riconoscimenti ribaditi e riconosciuti diritti di fondazione /1489) anche lo "jus patronato" di una cappella. In relazione alla presenza di questi arredi sacri provenienti da latre chese ed alla relativa scarsità di oggetti antichi è importante segnalare che le funzioni parrocchiali che in origine si svolgevano nella pieve di Bovagliano furono trasferite già nel 1590 nella chiesa di S. Maria delle Grazie - per comodità della popolazione - da cui, in almeno due occasioni (1617, per restauri e 1641-1645 per ampliamento) furono a loro volta spostate in San Graziano. Inoltre, in concomitanza con la consacrazione della nuova parrocchiale (1783) è documentato il trasporto di reliquie ed arredi da S. Maria delle Grazie, fatto che generò non pochi contrasti tra la comunità Grignaschese e la famiglia Durio, in relazione alla proprietà sia dell'immobile che degli arredi (P. Sitzia - G. Carpignano, La chiesa di S. Maria in Bovagliano, in "Boll. Storico della Provincia di Novara", anno LXXII, n.1, Novara 1981; G. e P. Sitzia, Vittone a Grignasco, in "Novarien", n. 12, 1982). recenti sono invece gli spostamenti di alcuni arredi sacri in casa parrocchiale per motivi di sicurezza. Il reliquiario in oggetto, descritto con precisione fra gli arredi di S. Maria in Bovagliano nel 1731 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1731), Arciprete C. S. Tartagliotti, cart. Legati Parrocchiali, doc.x), fu probabilmente donato alla chiesa dopo il suo radicale restauro del 1714 (Sitzia - Carpignano, 1981, p. 52). I punzoni confermano la datazione proposta: sono infatti il camerale riservato all'argento (padiglione e chiavi) e quello di un maestro romano non identificato (uccello e stella) che ha bollato vari argenti romani datati o accompagnati da bolli camerali del periodo 1716-1729, quando i bollatori erano F. Morelli, M. Raimondi, A. Politi e C. Modesti (C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, Roma 1958, parte prima, vol.I, p. 340, n. 569, n. 1136). Vista anche l'iscrizione sul basamento, si può affermare che l'opera sia stata donata dalla comunità grignaschese residente a Roma. La reliquia che inizialmente doveva contenere è identificabile con quella documentata nel decreto di riconoscimento del 15/05/1717 rogato a Novara dal notaio Applano alla presenza del Vescovo Cardinale Gilberto Borromeo. La reliquia era stata concessa in dono a Roma da domenico Zauli Vicario dell'Arcivescovo di Costantinopoli al sacerdote don Franco Milanoli per la chiesa di S. Maria in Bovagliano e fu presentata a Novara per il riconoscimento da Giuseppe Maria Negri. Nel documento è così citata: "parvam crystallinam Crucem, argento aurato circumdatam, ac filo serico rubri coloris colligatam, nec non sigillo solito ill.mi et rev.mi D.D. Dominci de Zaulis Archiep.i Theodosiae Urbis Vicesgerentis in cera rubea hyspanica impresso munitam, in qua dixit extare Particulas ligni S.S.mae Crucis D.N.J.Chr.i in forma Crucis aptatas". Il sigillo originario fu nell'occasione sostituito con quello della Curia vescovile di Novara tutt'ora intatto. e la reliquia riconsegnata a Giuseppe Negri con la copia del decreto che ne autorizzava la pubblica venerazione nella chiesa di Bovagliano (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Decreto di riconoscimento (15/05/1717). Nel 1757 il reliquiario non è più elencato tra gli arredi di Bovagliano; compare invece tra quelli di S. Maria delle Grazie, dove fu probabilmente trasferito per valorizzarlo, dato che lì si tenevano le funzioni parrocchiali (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1757/06/06), don Terrazzi, carte sciolte); qui lo si ritrova nel 1763 (Archivio di Stato di Novara, Inventarium Ven. de Fabricae Ecclesiae Paroch.lis Terrae Grig.ci (30/05/1763), fondo notai, notaio G. B. Preti, Grignasco, minutario n. 12 (1763-1765), doc. n. 2427). Fu quasi certamente trasferito nella nuova parrocchiale tra il 21 ed il 23 settembre 1783, dopo la consacrazione; lo elenca fra gli arredi della chiesa l'arciprete Stella nel 1846 ((Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Il dono del reliquiario è significativo se posto in relazione al fatto che [Continua in OSSERVAZIONI]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034034
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Sul basamento - HOC. PIA. ROMA./ DEDIT./ CHRISTI./ VENERABILE. PIGNUS - lettere capitali - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0