ostensorio - a raggiera, opera isolata di Cropanese Carlo (secondo quarto sec. XVIII)

ostensorio a raggiera,

Piedistallo in forma di tronco di piramide a base triangolare, ha gli spigoli risolti con motivi a volute e poggia su tre piedini anche a volute. La faccia anteriore è cesellata con lo scudo con l'iscrizione al centro sormontato da una conchiglia. Il nodo, a forma di vaso, è riccamente cesellato con foglie d'acanto, ovoli e tondini con profili a volute come il corto stelo in cui si innesta il perno della raggiera dorata. Sulla raggiera sono applicate (su entrambi i lati) due lamine d'argento sbalzate a forma di nube. Quella anteriore è decorata con sei teste di cherubino ed è sormontata da una piccola croce cesellata con motivi vegetali che risvoltano alle estremità dei bracci e dell'asta simulando una croce lobata; quella posteriore presenta una decorazione meno ricca. Alla lamina anteriore sono saldati sei perni filettati che si innestano in altrettanti fori passanti nella raggiera e nella lamina posteriore e su cui si avvitano dal retro sei dadi a rosetta. Al centro della raggiera è la teca, decorata lungo il contorno da motivi ellittici, chiusa da due cristalli rotondi molati; lo sportello è incernierato da una parte e dall'altra ha un gancetto per il bloccaggio. All'interno della teca è la lunula dorata composta di due pezzi uniti da una vite uno [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo
    CRISTALLO
  • ATTRIBUZIONI Cropanese Carlo (1692 Ca./ 1773)
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' documentato per la prima volta nel 1731 come "raggio che serve per la Beneditione del SS.mo Sacramento d'argento col suo piede di stallo fatto à Treangolari pure d'argento scolpito ove vi sono le precise parole nell'piede Benefatori di Grignasco Habitante in roma 1729 d'altezza d'un brazza incirca, e di peso librette sei compreso li 2 cristalli" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventarium seu novum repertorium fact. per Ill.m et Ad R. D. Carolum Silanum Tartagliottum Archipresbit. terrae Grignasci, (19/05/1731), Cart. Legati Parrocchiali). Il documento citato è la registrazione di nuove opere e di arredi pervenuti alle chiese di Grignasco dopo l'inventario redatto dallo stesso arciprete Tartagliotti nel 1702, all'atto dell'inizio del suo ministero a Grignasco. L'ostensorio era collocato nella sacrestia dell'antica parrocchiale in un "credenzone inturato nell'muro" per l'argenteria. Negli anni compresi tra 1702 e 1729 avvenne una consistente dotazione di arredi in argento grazie all'intervento dei benefattori romani, tra cui vanno citati - oltre all'ostensorio in oggetto - quattro reliquiari, una "corona d'argento d'onze otto in circa con pietre di smalto d'intorno" per la Madonna del Rosario, sei candelieri d'argento, un turibolo, navicella e cucchiaio, un'aspersorio ed una cazzetta per il battesimo. Per tutti questi arredi - solo in parte ritrovati e identificati - si può ragionevolmente avanzare l'ipotesi di attribuzione all'argentiere romano Carlo Cropanese, autore accertato dell'ostensorio in oggetto e dei suddetti reliquiari. L'ostensorio è poi citato nel 1749 come "argenteum ostensorium in formam radii a Benefactoribus Romae degentibus dono datum" (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato Ghemme, Visita pastorale Sanseverino (1749), tomo 269), ma mancava allora dello "scudelino d'argento indorato" che si ordina di fare per non vietarne l'uso. Era ancora in sacrestia come attesta un documento dello stesso anno (Archivio di Stato di Novara, Inventarium Sacrarij Eccl.iae Paroch.lis Grignasci (07/08/1749), Notaio G. B. Preti, Grignasco, Minutario n. 4 (1748-1749), doc. 1063) e così nel 1763 (Archivio di Stato di Novara, Inventarium Ven. de Fabricae Ecclesiae Paroch.lis Terrae Grig.ci (30/05/1763), fondo notai, notaio G. B. Preti, Grignasco, minutario n. 12 (1763-1765), doc. n. 2427) quando il vescovo Balbis Bertone lo definisce "decens" (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1763, tomo 338) e lo nota ancora tra gli arredi dell'antica parrocchiale anche nel 1783 (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1783, tomo 358). E' logico pensare che due giorni dopo sia stato trasferito nella nuova parrocchiale con la solenne processione con il SS.mo Sacramento che ne precedette la consacrazione e dove è citato per la prima volta nel 1789 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Relazione fatta l'anno 1789, Arciprete L. Pitti, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali). Nel 1819 la lunula deve essere sistemata per facilitare l'estrazione dell'ostia e si ordina "d'indorare internamente lo scattolino d'argento che serve a contenere l'ostia grande consacrata", ordine eseguito (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Morozzo, 1819, tomo 372). A metà Ottocento, l'arciprete Stella lo descrive come "ostensorio d'argento in forma di raggio collelunette e rispettivo bacino d'argento dorato per le solennità" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Sostituì l'ostensorio ambrosiano seicentesco ed il rinnovo delle forme può anche essere interpretato in chiave di cambiamento di dipendenza culturale, amministrativa e politica: fu donato infatti negli anni immediatamente precedenti il passaggio del territorio grignaschese dal Ducato di Milano ai Savoia. Nella contabilità della parrocchia del XIX secolo sono indicati pagamenti per lavori di pulitura ed imbiancatura di oggetti sacri che, anche se non hanno un rferimento specifico all'ostensorio in oggetto, meritano di essere segnalati perchè citano i nomi degli argentieri che li hanno eseguiti: 25/07/1807: "alli argentieri Ughetti per...imbiancare l'ostensorio £. 11"; 15/07/1819: "alli argentieri di Novara per ripulire et imbiancare li reliquiarij, diversi vasi sacri, ostensorij, pisside, patena e calici £.30" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Attivo Passivo Chiesa parrocch.le fuori d'uso, spese dal 1803 al 1829); 05/06/1846: "all'argentiere Negri Vincenzo della Feruta per forbitura di reliquiarij con lastra d'argento" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Il punzone corrisponde a quello depositato dal Mastro Orefice e gioielliere romano Carlo Cropanese di Giuseppe attivo tra il 1723 ed il 1767 (C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, Roma 1958 [Continua in OSSERVAZIONI]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034032
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI Sul basamento - BENEFATORI/ DI GRIGNASCO/ ABITANTI IN ROMA/ 1729 - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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