calice, opera isolata - bottega piemontese (metà, terzo quarto sec. XVII, sec. XIX)

calice,

Il calice è diviso in quattro parti: piede, nodo, sottocoppa e coppa. Piede dal contorno mistilineo suddiviso in sei scomparti alternati, tre con testa di cherubino e decorazioni a volute contrapposte e tre con motivi di volute e fiore al centro. Nel nodo si ripetono le sei scansioni del piede, alternativamente decorate da tralci di vite e rami con frutta. Anche il sottocoppa presenta sei scomparti - tre ellittici e tre trapezoidali - coronati da una decorazione a coppie di volute simmetriche legate in centro dei tre scomparti trapezoidali decorati con frutti. Nei medaglioni ellittici sono sbalzate tre figure: un frate con crocifisso (San Francesco?), la Madonna con il Bambino ed un papa con il triregno in capo, croce ed aspersorio in mano. La coppa, fasciata per circa metà altezza dal sottocoppa, è liscia, svasata verso l'alto e dorata. La coppa è saldata ad un perno filettato a cui si avvita, sotto il piede, un dado con rosetta ed interposto distanziatore in legno

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ argentatura/ fusione/ punzonatura/ sbalzo
    argento/ doratura/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nessun inventario lo descrive con precisione e l'identificazione è dunque problematica. Piede, nodo e sottocoppa appartengono probabilmente ad un calice seicentesco e ricordano nello sbalzo le decorazione della piccola pisside schedata in precedenza. L'oggetto è frutto di un assemblaggio di parti di epoche diverse dato che la coppa in argento è contrassegnata dal punzone per l'argento di 3° titolo (800/1000), uno di quelli entrati in uso con la regolamentazione per gli orafi ed argentieri piemontesi approvata con R.D.15/12/1872 (A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, tav. XVI). La coppa è stata quindi sostituita ed è ragionevole supporre che nella stessa occasione si sia saldato il perno filettato e realizzato il sistema di bloccaggio sotto il piede. La data 1935 potrebbe riferirsi ad un'argentatura successiva. L'iconografia non aiuta a riferirlo ad oratori o confraternite particolari. Forse è identificabile tra i calici della nuova parrocchiale elencati nell'inventario del 1846: "un calice d'argento cesellato con patena pure d'argento dorata per le solennità. Altro simile effigiato con patena come sopra per le feste di I^ e di II^ classe. Idem liscio con patena come sopra per uso dell'Arciprete. Due simili un po'più piccoli con patene d'argento per uso de'sacerdoti (indorare le coppe). Altro di rame argentato con piede di ottone argentato e patena dorata in ottone (indorare le coppe e inargentare il calice). Altro di bronzo dorato con patena d'ottone (inargentare il calice e cambiare la coppa)" (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Diamo di seguito l'elenco cronologico delle citazioni relative a calici dell'Antica Parrocchiale di S. Maria delle Grazie dal 1617 al 1763: 1617 - "uno calice con coppa d'argento con la patena di peso in tutto libre due in cerca"; 1665 - "due calici con piede intagliato a mezze figure con sue patene di ramme adorato e coppe d'Argento"; 1702 - due calici d'ottone adorati con coppa e Patena d'Argento. Più un altro calice d'argento con sua pattena di valore di trenta filippi"; 1749 - "due calici d'argento con sue patene. Tre calici d'auricalco adorati con sue patene, e coppa d'Argento, due altri usati et irregolari"; 1757 - "tre calici con sua patena, il tutto d'argento. due calici con sue patene d'ottone, e coppa d'argento. Due altri divenuti irregolari pure d'ottone, e coppa d'argento, piede lavorato e sue patene d'ottone"; 1763 - "un calice d'argento lavorato con sua patena. Altri due calici pure d'argento solj colle loro patene. Dua calici d'ottone con coppa d'argento e piede lavorato, colle sue patene d'ottone, oltre due altri solij, non usati, irregolari, ritirati". (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1617), curato Marco Vignolo; Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1665), curato G. Battista Gasparino, Cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali; Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1702), Arciprete C. S. Tartagliotti, cart. Censi Canoni Livelli Diritti parrocchiali, doc. (1702/07/03); Archivio di Stato di Novara, Inventarium Sacrarij Eccl.iae Paroch.lis Grignasci (07/08/1749), Notaio G. B. Preti, Grignasco, Minutario n. 4, doc. 1063; Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario (1757/06/06), don Terrazzi, carte sciolte; Archivio di Stato di Novara, Inventarium Ven. de Fabricae Ecclesiae Paroch.lis Terrae Grig.ci (30/05/1763), fondo notai, notaio G. B. Preti, Grignasco, minutario n. 12 (1763-1765), doc. 2427)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034031
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI All'interno del sottocoppa - 1935 - numeri arabi - A GRAFFITO -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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