mostra di nicchia, opera isolata - bottega piemontese (primo quarto, secondo quarto sec. XVI, sec. XIX)
La cornice è attualmente fissata con viti (8 nella base di legno grezzo, 4 per ogni parasta, 3 per ogni mezza centina) ad un telaio in legno grezzo con vetrata incernierato a parete. è costituita da dua paraste con intagli dorati a grottesche su un fondo dipinto di colore bruno scuro; i basamenti sono decorati a gocce con capitelli a foglie stilizzate, scanalature ed ovoli tutti intagliati e dorati. La centina ha profili lineari dorati ed una decorazione a rombi e cerchi dorati alternati che spicca su un fondo dipinto in bruno scuro. In chiave, una foglia d'acanto intagliata su un concio a voluta, entrambi dorati, maschera la giunzione tra i due semiarchi che presentano un sesto leggermente acuto. A 43 cm. dalla base, le due paraste sono tagliate orizzontalmente e la decorazione a palmette è revesciata. L'innesto della semicentina di destra non è in asse con la parasta corrispondente. Al di sopra della cornice è fissata al muro con due mensole in ferro un'asta, pure in ferro, per la tenda
- OGGETTO mostra di nicchia
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ doratura
legno/ intaglio/ pittura
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Incorniciava la tavola della "Genealogia della Madonna" (Immagine allegata in fotocopia alla scheda cartacea) che un'iscrizione attribuisce a Gaudenzio Ferrari, fino ai primi anni del Novecento quando, probabilmente in seguito alla sua presentazione in fotografia alla Esposizione Internazionale di Roma del 1904 (A. Massara, L'iconografia di Maria Vergine nell'arte novarese, Novara 1904, p. 70) si decise di darle la cornice attuale datata 28/04/1907. E' molto probabile che sia stata confezionata in occasione della donazione del quadro da parte del conte G. B. Viotti, nel 1830, con il quale fu quindi collocata dall'Ing. Stefano Melchioni sulla parete sinistra del presbiterio dove oggi la si ritrova adattata a mostra di nicchia. I caratteri stilistici la fanno sembrare coeva al dipinto, ma certamente non era la sua cornice originale: ne sormontava infatti il contorno coprendo parte della pittura nella zona superiore. La centina, i capitelli ed i basamenti delle paraste contrastano con le paraste stesse, le sole ad apparire coerenti all'epoca del dipinto e ad avere riscontri con analoghe cornici di opere di Gandolfino (al quale è stato poi attribuito il quadro). La centina è costituita da due semiarchi a sesto leggermente acuto, la cui giunzione è mascherata da un concio in chiave. Il suo aspetto fa pensare alla riduzione di una centina per adattarla al dipinto prima ed alla nicchia poi. I due semiarchi sono separati dalle lesene, come prova il fatto che quello destro non è in asse, nel punto di imposta, con la corrispondente lesena; lo era invece quando la cornice era adattata al dipinto. I cpaitelli maschererebbero la giunzione tra archi e lesene e pertanto si possono ritenere realizzati in occasione della costruzione della cornice, come deve essere successo per le basi delle lesene che fino a 43 cm. dal fondo hanno caratteri stilistici ed intagli diversi dal resto delle paraste. In particolare la palmetta intagliata è rovesciata per una ricerca di simmetria ed è lavorata diversamente. La cornice si presenta dunque come un assemblaggio di nove elementi diversi, di cui solo le paraste sopra la giunzione sembrano coeve al dipinto, oltre al basamento grezzo. Il tutto può essere opera di artigiani piemontesi (o anche locali dato che il Viotti aveva casa a Grignasco, dove il dipinto può essere stato conservato dall'ascquisto fino alla donazione alla chiesa) che, con il loro diretto intervento (basi a gocce con palmetta rovesciata, capitelli, modiglione in chiave) devono aver realizzato la cornice su commissione del donatore per avvalorare l'importanza della vantata attribuzione a Gaudenzio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033981
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0