angeli

decorazione plastico-architettonica, post 1683 - ante 1716

La ricca decorazione a stucco riveste l'intero catino absidale e si dispone intorno a due grandi affreschi laterali. collocati tra l'architrave e gli stalli del coro. Cornicioni spezzati, turgide volute vegetali su cui sostano, in equilibrio incerto, puttini aggraziati e ancora encarpi e conchiglie costituiscono le fastose cornici dominate da un violento plasticismo. Nel catino absidale lo svolgimento grafico della decorazione si fa più sottile: conquista la superficie con racemi, conchiglie, girali, cornici fitomorfe; si insinua negli strombi delle finestre, si ramifica nelle vele fino a segnare il contorno delle cartelle affrescate con putti paffuti su fondi azzurri avvolgendole con ampie foglie d'acanto che si attorcigliano o si dispongono sulla superficie come alghe mosse dalla corrente. Nelle due fasce che suddividono le vele laterali dallo spicchio centrale, cornici spezzate e cartelle mistilinee creano delle nicchie dove siedono angeli elegantemente ammantati che invitano il fedele, con il gesto e con lo sguardo, a rivolgersi alla zona presbiteriale e all'altare

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ modellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La bella decorazione a stucco dell'abside partecipa del gusto figurativo che ebbe ampia fortuna in Piemonte tra il Sei e il Settecento a seguito dei famosi cicli del Valentino e della Venaria, come ebbe a sottolineare Nino Carboneri nel 1964 (N. Carboneri, "Stuccatori luganesi in Piemonte tra Sei e Settecento", in "Arte e artisti dei laghi lombardi. Congresso sull'arte e gli artisti del Lerio e del Ceresio (Varenna 1955-56)", Como 1964, II). Gli esempi presi in considerazione dallo studioso e attribuiti a maestri luganesi, come Domenico Beltramelli che lavorò a Savigliano e in numerose altre località del Piemonte, presentano affinità con la decorazione della chiesa di S. Vincenzo. La mancanza di documenti a tal riguardo non consente di avanzare sicure paternità, ma il vigore plastico del modellato e l'eleganza del suo svolgimento grafico sembrano voler attestare la dipendenza da tale ambito. Il periodo in cui può con certezza essere circoscritta la realizzazione degli stucchi, vale a dire la durata del mandato di don E. Giaccone di Pamparato (1683-1716; Giuseppe Sardi, "Memorie storiche relative alla Parrocchia di S. Vincenzo in S. Damiano d'Asti", Torino 1902; F. Daneo, "Il Comune di S. Damiano d'Asti", Torino 1888) conforta pienamente la nostra ipotesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033917
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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