San Bernardo da Chiaravalle
statua,
1650 - ante 1689
La statua rappresenta S. Bernardo vestito da cistercense, con la veste bianca chiusa in vita e l'ampio manto bianco e nero che avvolge la persona formando un abbondante panneggio. I capelli, ricciuti, sono scuri, come gli occhi e le sopracciglia; la mano destra è in atto d benedire, mentre la sinistra rimane abbassata. Dalla lunga veste spuntano calzature chiuse. La statua è dipinta anche sul retro e poggia su un piedistallo trilobato
- OGGETTO statua
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella è menzionata per la prima volta in un fascicolo sciolto conservato nell'Archivio della Curia Vescovile di Casale, datato 1689: "Chiesa campestre di S. Bernardo la quale non è di patronato di alcuno nè so di che anno sia stata fondata". Lo stesso fascicolo, in data 1709, riporta: "La chiesa di S. Bernardo poco distante (...) ivi si celebravano messe, hor però diroccata la volta dell'altare, ho fatto realizzare le tre statue cioè la Mad.na, S. Bernardo e S. Lorenzo e sante elemosine. Non si potrà far accomodare in forma più propria". Inoltre la Visita Pastorale di Pietro Second Radicati, del 1723, ricorda: "Questa chiesa è della comunità. Si vede riparata di nuovo (...) porta nova et sicura con due finestrelle laterali con ferriato. Il pavimento è sodo ed unito, la chiesa resta fatta in volta. L'altare ha la faccia tutta di legno con tre nicchie, in quella di mezzo vi è la statua di M. V., nell'altra di S. Bernardo e nell'altra di S. Lorenzo. Vi è una croce, due angiolini e quattro candeglieri di legno, tavolette sufficienti", e ancora: "le suppellettili si conservano in casa di Stillio e sono le seguenti: un calice con coppa d'argento e pattena d'ottone dorati" (Radicati). La Visita di Girolamo Caravadossi, del 1730, riporta semplicemente: "S. Bernardo. Altare: tre nicchie con statue, croce, candelieri in legno" (Caravadossi). Infine, la Visita di GiuseppeLuigi Avogadro, del 1765, elenca con precisione: "un calice d'ottone con coppa di dentro dorata, con patena dorata, 4 candelieri di bosco coloriti indecenti, 1 tabernacolo di bosco indorato con croce di bosco colorita di negro usata e 3 tabelle di bosco colorite indecenti, 1 contraltare di scaiola" (Avogadro). Un documento trdo conservato nell'archivio parrocchiale cita semplicemente: "poco distante vi è la cappella di S. Bernardo Abbate. In detta cappella si celebra nel giorno di festa" (1818). Per quanto riguarda la statua, tenendo presente che la prima menzione della chiesa risale al 1689, possiamo riferire la datazione alla seconda metà o alla fine del secolo XVII. Si tratta di un tipo di opera molto diffuso, un esempio della vasta produzione plastica che ritroviamo in parecchie chiese piemontesi, appartenenti al XVII secolo, con caratteri ora più eleganti ora più correnti. Il panneggio morbido che segue l'andamento della figura e la posizione leggermente mossa trovano riscontro nell'Immacolata dei Gerbidi, chiesa di S. Michele e nel S. Francesco della chiesa di S. Francesco, entrambi databili alla seconda metà del secolo. Della maggior parte degli arredi elencati non è stata trovata traccia. Le visite consultare, riportandoci l'aspetto che la cappella aveva tra Seicento e Settecento, ci suggeriscono che le sue condizioni non dovevano essere molto buone. Attualm,ente l'interno della chiesa presenta cadute di intonaco ed è umido; la finestra è chiusa da scuri senza vetri; i muri laterali sono danneggiati da grosse crepe; la facciata è molto scrostata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033528
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0