Nella teca ovale, al centro, è conservato un frammenti di osso di S. Fortunato, come si legge nel cartiglio appoggiato al fondo rivestito di tessuto rosso. Attorno alla teca sono disposti cristalli colorati (rossi, verdi, blu, viola) e trasparenti, sfaccettati come gemme e incastonati in corolle e volute che compongono elementi ornamentali disposti radialmente. Al vertice c'è una crocetta che ha perso il cristallo incastonato al centro, ed è un po' piegata verso sinistra. La raggiera è sostenuta da un piedistallo con un nodo a calice in alto e pera strozzata più in basso, con motivi ornamentali di volute e palmette; sul piede, da un fiore cesellato, al centro di ciascuno dei tre lati, si dipartono due foglie d'acanto stilizzate che si appoggiano a due volute convergenti ornate da foglie d'acanto e palmette. L'oggetto è appoggiato, senza essere fissato, ad un basamento ligneo scavato lateralmente da modanature; solo sul lato frontale è rivestito da una lamina d'ottone che presenta un motivo ornamentale composto da una corolla e riccioli con palmette; al centro c'è un cristallo blu sfaccettato. Sul bordo superiore c'è una fila di astragali, su quello inferiore una fila di palmette
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
ottone/ doratura/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura/ fusione/ stampaggio
CARTA
tessuto
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il corpo di S. Fortunato fu acquistato dalla parrocchiale borgomanerese nel 1614, dopo l'autorizzazione papale per la distribuzione delle reliquie conservate nella cattedrale di Novara e giunte nel 1603 in seguito agli invii del sacerdote G. B. Cavagna di Momo che prestava servizio in casa Mattei a Roma (cfr. scheda 0100031217). Nel 1735 il corpo del martire, conservato in una cassetta di piomo e collocato in un'unra di marmo sotto l'altare maggiore, fu trasferito nel deposito delle reliquie sopra l'altare dello Spirito Santo, sul lato sinistro dell'altar maggiore. Dopo la "ricognizione" del 1735 ve ne furono altre tre: nel 1742, in seguito alla quale fu staccato un frammento d'osso del cranio per sistemarlo in un piccolo reliquiario; nel 1811 e nel 1884 il corpo fu trasferito e risistemato in nuove urne. È probabile che minuscoli smembramenti si siano verificati involontariamente o per ottenere frammenti da ricollocare in altri reliquiari. Le fonti documentarie disponibili non fanno menzione dell'oggetto in esame; si tratta, probabilmente, di una produzione ottocentesca realizzata in serie con la tecnica dello stampaggio. Lo stile baroccheggiante dell'insieme rinvia all'eclettismo ottocentesco che riassumeva e rielaborava forme e motivi dei secoli precedenti individuando spesso dei tipi facilmente ripetuti e standardizzati. Il reliquiario non è infatti un oggetto di notevole qualità e potrebbe appartenere ad un momento inoltrato dell'Ottocento (si ricordi l'ultima ricomposizione del corpo nel 1884), tenendo conto anche del fatto che nell'Inventario del 1866 non è citato
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031218
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI teca/ in mezzo - Ex oss. S. Fortunati Martyris - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0