reliquiario antropomorfo a braccio,
Ciascuna delle due braccia è avvolta in una manica morbidamente panneggiata. La mano semichiusa tiene un ramo di palma dipinto di verde, con bacche dorate; il ramo del reliquiario di S. Romano ha le punte spezzate. Il braccio poggia su un basamento circolaree con tre fasce: quella in alto è decorata da una fila di perle, quella al centro, più alta, presenta una fila di semisfere, in basso c'è una fascia modanata su cui è dipinta un'iscrizione con il nome del santo. Il basamento è sostenuto da due piedini tondi. La manica e il basamento sono dorati; in alcuni punti emerge la preparazione rossa della doratura o l'imprimitura
- OGGETTO reliquiario antropomorfo a braccio
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia del martire S. Sulpizio appartiene al gruppo di reliquie "riportate à casa sollenemenete dal Clero, et populo di Borgomanero" da Momo l'8 agosto 1599. I sacri resti che il sacerdote G. B. Cavagna di Momo aveva inviato da Roma a Novara e in seguito distribuiti in altre chiese della diocesi, erano giunti il 26 luglio del 1600. La data 1599 fornita dall'Inventario della parrocchiale borgomanerese potrebbe essere errata, dal momento che "non si è potuto trovar lo instromento" relativo alla consegna; diversamente si può pensare che "queste Reliquie siano relative ad un precedente invio del Cavagna (cfr. A. Papale, Le Reliquie conservate in S. Bartolomeo di Borgomanero. Note e documenti, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1982, I, nn. 8 e 9, p. 31). Nell'Inventario della parrocchiale del 1617 il reliquiario è così descritto: "Osso di S. Sulpitio martire posto in un vaseto d'argento et rinchiuso nel bracchio sinistro di legno dipinto et indorato.". La reliquia di S. Romano giunse a Borgomanero per un'acquisizione successiva e di notevole consistenza nel 1614: si trattava ancora di reliquie inviate dal Cavagna con una seconda spedizione (1603) e conservate sotto l'altar maggiore della cattedrale novarese (per i problemi relativi all'autenticità e all'autorizzazione si veda Papale, op. cit., pp. 32-34. Il 21 novembre 1614 il primo coadiutore della parrocchiale, Giacomo De Carlini, ricevette dal Signor Canonico Archidiacono Michel Angelo Marches, delegato da Monsignor Vescovo, alcune reliquie in "capsulis argenteis" fra le quali le "Sacrae Reliquiae Sancti Romani Martiris" (A.M.B., C. A. Molli, Abbozzo di memorie per compilare la Storia di S. Fortunato Martire e delle SS. Reliquie che si venerano in Borgomanero, s.d., inv. 121). Pur essendo giunte in tempi diversi, le reliquie sono state collocate in due braccia di identica fattura; il braccio di S. Sulpizio deve quindi aver fornito il modello per quello successivo di S. Romano. La morbida e naturalistica riproduzione della mano, il panneggio avvolgente della manica riflettono alcune tendenze della pittura e della scultura dei primi decenni del Seicento che si andavano definendo nei cantieri dei Sacri Monti (Varallo, Orta) e da qui si diffondevano nelle aree limitrofe ad opera di artisti come i fratelli d'Enrico o il Morazzone. La decorazione della base e l'impiego dell'oro rinviano agli esiti della scultura lignea valsesiana nelle grandi carpenterie e possono essere confrontati con l'ornamentazione un po' greve dei busti-reliquiari della stessa parrocchiale (cfr. schede cartacee nn. 55, 56, 57, 58, 59, 60). Si può quindi avanzare l'ipotei che i busti e le braccia siano opera di una stessa bottega di cui però non si hanno indicazioni nei documenti disponibili e nella letteratura artistica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031213
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI basamento/ primo esemplare - S. SULPITIO - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0