vaso a bulbo, serie - bottega savonese (prima metà sec. XVIII)

vaso a bulbo, 1700 - 1749

Vasi a boccia in maiolica ad impasto giallognolo e rivestimento bianco lucido con collo tozzo ed imboccatura leggermente allargata in corrispondenza dell'orlo. Il fondo, sotto il piede, è giallognolo e presenta, in colore azzurro, dei numeri. Nella fascia centrale una scritta in nero con contorni bruni indicante il contenuto del vaso, conclusa da un segno grafico a nodo di Savoia. La decorazione policroma, stilizzata, a motivi vegetali, si snoda su due fasce delimitate da linee azzurre. Sul collo tre linee azzurre, azzurri i rametti sottili, i riccioli e le foglie; gialli con contorni più scuri i fiori, ceh non presentano petali. Sulla fascia superiore in un ovale contornato da linee azzurre e gialle compare, in nero, la lettera A; sulla fascia inferiore la lettera B

  • OGGETTO vaso a bulbo
  • MISURE Altezza: 22.5
    Larghezza: 14
  • AMBITO CULTURALE Bottega Savonese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale dei SS. Antonio e Biagio
  • INDIRIZZO via Venezia, 16, Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le bocce appartengono al corredo della farmacia dell'Ospedale dei SS. Antonio e Biagio di Alessandria, istituita nel 1673 con le donazioni del canonico Giacomo Francesco Pomesano (Rogiti Tommaso Varzi). Nel 1675 fu ordinato l'acquisto di una serie di vasi: a questo gruppo appartengono i vasi recanti le effigi dei Santi titolari (cfr. schede precedenti). Anche la serie in esame fu probabilmente fabbricata per la Farmacia dell'Ospedale, piochè i vasi recano le iniziali dei nomi dei Santi titolari. La provenienza dei vasi dalla Farmacia del Convento di S. Croce di Bosco Marengo risulta essere una suppozione non confermata nè con dati storici nè con dcumenti d'archivio. Le bocce compaiono in numero di 36 in un inventario del 1710 riferito al 1707 e in numero di 35 in un inventario del 1718; tali inventari forniscono notizie sullo stato di conservazione dei vasi, dimostrando che a quella data, erano già in uso da tempo (ma solo per i vasi con le effigi di Santi). La forma, pancia e piede non troppo slanciati, e la decorazione stilizzata con largo uso di azzurro, li collegano alla produzione ceramica savonese della seconda metà del XVII secolo-prima metà del XVIII, di fattura dozzinale. Confermerebbe questa ipotesi la notevole somiglianza con la decorazione dei due grandi vasi con doppio manico ad ansa, recanti le effigi dei SS. Antonio e Biagio, di fabbrica savonese (cfr. L. Campanile, "Vasi da farmacia", Milano 1973) acquistati dal Museo Civico di Torino nel 1874. L'ipotesi che invece i vasi provengano da fabbriche piemontesi o venete (C. Pedrazzini, "La farmacia storica e artistica italiana", Milano 1934) non è suffragata da soddisfacenti confronti stilistici. E' comunque da notare come questa tipologia fosse, nella seconda metà del XVII secolo e nella prima metà del XVIII secolo, molto diffusa in Liguria come in Veneto ("Ceramiche. Dalle collezioni del Museo Nazionale - Ravenna", Bologna 1982; R. Drey, "Apothecary Jars", London 1978). Nel 1869 i vasi antichi si trovano nel magazzino della Farmacia. Nel 1906 l'Amministrazione dell'Ospedale approva la proposta di vendere alla Richard-Ginori gli antichi vasi e di acquistarne di nuovi, ma tale vendita non è poi avvenuta. In data 18/2/1925 in conformità alle deliberazioni dell'1/10/1924, l'Amministrazione delle Opere Pie Ospitaliere da in consegna al Comune di Alessandria 230 vasi in buono stato di conservazione,affinchè vengano collocati temporaneamente nel Museo Civico, rimanendo di proprietà delle Opere Pie Ospedaliere (L. Madaro, "La Biblioteca Civica, la Pinacoteca e il Museo di Alessandria", estratto dalla guida generale della Provincia di Alessandria, Alessandria 1925). Di questa consegna esiste una regolare ricevuta, firmata dal magazziniere municipale, nella quale però i vasi sembrano essere 231. Il 15/02/1932 il Museo Civico restituisce all'Ospedale 39 vasi per decorare la farmacia riordinata nel 1931 (Agapiti, "L'ospedale Civile di Alessandria", in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4). Rimangono quindi in deposito nel Museo Civico n° 191 vasi, e tale presenza è documentata fino al 26/09/1933 (Archivio Biblioteca e Ospedale). In data 08/07/1946 il Comune informa che risultano giacenti presso il Museo Civico n° 112 vasi, che vengono restituiti all'Ospedale il 02/04/1955
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030973
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI fascia centrale - A(QUA) AGRIMON(IAE) - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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