servizio da lavabo, insieme - bottega torinese (primo quarto sec. XIX)

servizio da lavabo,

Brocca con piede circolare con palmette e raccordo baccellato; corpo ad anfora panciuta can fascetta decorata da motivo a palmette. Impugnatura mistilinea con terminazione a ricciolo con fiore centrale; becco svasato. Bacile di forma ovale con sottile tesa decorata da motivo a palmette e cavetto incassato e liscio

  • OGGETTO servizio da lavabo
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ fusione/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Torinese
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il punzone perlinato è assegnabile a Giuseppe Vernoni, nominato assaggiatore nel 1779, primo assaggiatore nel 1814 e giubilato nel 1824. Quello sul catinocon scudo sabaudo e indicazione D11 si riferisce all'argento di primo titolo, in uso durante la restaurazione fino al 1824 (A. Bargoni, Mastri Orafi e Argentieri in Piemonte, Torino 1976, pp. 14-15, tav. III, n. 5 - tav. X). Un'ulteriore precisazione circa l'oggetto viene dall'ordinato riferentesi al donativo di Vittorio Emanuele I al Santuario nel 1821 in cui si legge: "Nota di vari pezzi di argento destinati da S. M. il re Vittorio Emnanuele per servizio del Santuario di Nostra Signora presso Vico - 1821 - un raggio, un turibolo con navicella e cucchiarino, un catino ed aigniere en bougeoir, un campanello. Il tutto spedito dall'Avv.to Tesoriere segreto di Sua Maestà in agosto 1821". Segue la "Deliberazione della Congregazione del Santuario" (Vicoforte, Archivio Santuario, Congregazione Amministr. del Santuario di Mondovì - Ordinati (1816-1850), in cui si accetta il dono. In tale delibera è indicata nello specifico la base di un ostensorio raffigurante la Fede conservata nella cassaforte del Santuario. Dei donativi sopra indicati, sono reperibili finora solo gli oggetti in questione e la suindicata "Fede"; è solo ipotetica l'identificazione del turibolo in elenco con quello conservato nella sala 9 del Museo Ghislieri annesso al santuario. Il catino è pertanto databile al 1821 e da considerare come una donazione di Vittorio Emanuele I. Gli stessi punzoni si ritrovano su un ostensorio coevo conservato in sacrestia opera di Giovanni Duretti. Come impostazione il servizio da lavabo può essere avvicinao a molti esemplari in argento dell'epoca della Restaurazione conservati nei depositi di Palazzo reale a Torino e a Racconigi (E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, vol. II, p. 624). Caratteristici sono infatti i motivi a palmetta entro volute, a nervature, che si riscontrano anche su arredi coevi e trovano riferimenti con le decorazioni palagiane. Non è da escludere che l'ignoto argentiere possa identificarsi con l'autore della base di ostensorio raffigurante la Fede citata in precedenza, ossia Giuseppe Gallina, di cui è stata pubblicata una veilleuse con analoghi elementi decorativi (E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, vol. II, p. 627, fig. 679; A. Bargoni, Mastri Orafi e Argentieri in Piemonte, Torino 1976, p. 129)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030917
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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