Immacolata Concezione
Raffigura la Madonna in piedi, con la gamba destra leggermente flessa: il velo bianco che scenda dal capo incornicia il volto pervaso da una tenera mestizia, con lo sguardo abbassato. Indossa una veste dorata con fiorami e mantello azzurro che scende dalla spalle panneggiato in morbide pieghe sulle braccia allargate. All'esterno il mantello è decorato da una fantasia di elementi fitomorfi e da una semplice ghirlanda di fiori che si snoda sul bordo; l'interno dorato è rivestito da una fantasia di fiori stilizzati ed un motivo ornamentale sottolinea l'orlo. In basso emergono dalla veste i piedi che calpestano il serpente, avvolto in spire su una semisfera azzurra circondata da una corona di nubi irregolari. Il capo è cinto da un'aureola metallica decorata da 12 stelle (oggi adattate ad uso elettrico). Il piedistallo è costituito da due piani semiesagonali sovrapposti, in legno marmorizzato nei toni del rosso (il primo) e grigio (il secondo). La statua è collocata in una nicchia con cornice centinata in marmo grigio; motivi ornamentali fitomorfi in marmo ocra con volute e cartocci sono posti agli angoli, al centro della centina e dei lati
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
legno/ doratura/ intaglio/ pittura/ scultura
METALLO
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ATTRIBUZIONI
Maioni (notizie 1859)
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare dedicato all'Immacolata Concezione, eretto nella parrocchiale nel 1486, fu trasferito dalla parete destra dell'ingresso al lato destro dell'altar maggiore "nei primi anni del Cinquecento", per passare, nel 1545, sul lato sinistro (P. Zanetta, La devozione mariana nel Quattrocento, in "Appunti di Storia Religiosa Borgomanerese", 1982, I, n. 12, p. 47); ivi si trova sicuramente nel 1580, quando viene visitata dal vescovo Bossi (Archivio di Stato di Novara, Vicariato di Borgomanero, Visita pastorale Bossi, 1580.Vol. 5). Col 1663, per ordine del vescovo Giulio Maria Odescalchi, il titolo venne mutato con quello di San Filippo Neri, ma in sostanza rimasero entrambi, tanto che nell'Inventario del 1698 si registra la presenza, sopra il quadro di San Filippo Neri, di "un'immagine dell'Immacolata Conceccione della B. V. fatta di rilievo con il suo quadro" (Archivio Storico Diocesano di Novara, Inventario della Chiesa Collegiata Insigne et Capitolo di Borgomanero (1698), f. 3v.). Nel 1770 fu aggiunto il titolo di San Bartolomeo (V. De Vit, Memorie storiche di Borgomanero e del suo Mandamento, Prato 1880, p. 132) e venne eseguita per l'altare una pala raffigurante il martirio del Santo Patrono. La pala, ancora in loco nel 1821, quando il vescovo Morozzo compie la visita pastorale, non compare più sull'altare nel 1866; l'atto di inventario della visita pastorale segnala la presenza di un altro quadro con il Martirio di S. Bartolomeo, che apparteneva alla parrocchiale fin dal 1715. I dati della Visita Pastorale non concordano con quanto si legge nel Giornale della Chiesa Parrocchiale per gli anni 1801-1873: "6 giugno 1858 - pagato al reverendo Signor Zapelloni per la nicchia di Maria Immacolata, lire 14. 11 novembre 1859 - Pagato al Signor sacerdote don Bartolomeo Zapelloni da darsi allo scultore Maioni pella statua di Maria, lire 49 e 37 centesimi" (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Giornale della Parrocchiale di San Bartolomeo in Borgomanero (1801-1873). Non trovandosi all'interno della parrocchiale altre statue dell'Immacolata entro una nicchia, l'annotazione va riferita all'oggetto schedato, la cui presenza non viene però registrata durante la visita del 1866 che rileva, al suo posto, la presenza di un quadro. In questo caso si possono avanzare due ipotesi: o si tratta di un errore di una delle due fonti, oppure di può pensare che il grande quadro con il martirio di San Bartolomeo fosse stato posto in evidenza sull'altare in occasione della visita pastorale, nascondendo agli occhi del visitatore la statua e la nicchia. Nell'Archivio parrocchiale si conserva un registro che reca sulla copertina questa iscrizione: "Conto oblatori per la nuova statua dell'Immacolata con premio della presente statuetta da estrarsi a sorte". I caratteri della scrittura sono ottocenteschi, purtroppo le prime tre pagine sono state tagliate e le altre sono in bianco, se si eccettuano due notazioni non pertinenti. E' interessante questo tipo di procedura che viene a confermare quanto già era emerso in altre occasioni, cioè il frequente ricorso durante l'Ottocento alla generosità dei benefattori per sostenere le spese della parrocchiale; purtroppo la mancanza dei fogli impedisce di verificare le ipotesi formulate per l'esecuzione della statua. Una datazione tra il 1858 ed il 1859 appare plausibile sul piano stilistico ed iconografico ed il rinnovarsi del culto per la Vergine Immacolata, con la ripresa dell'antico titolo mai dimenticato e la collocazione centrale della sua immagine sopra l'altare, va collegato anche alla proclamazione ufficiale del dogma l'8 dicembre 1854. La statua riproduce l'immagine divenuta consueta nel corso dell'Ottocento, caratterizzata da frontalità e simmetria, appena interrotte dalla leggera flessione della gamba. Tra Seicento e Settecento l'iconografia dell'Immacolata aveva elaborato un'immagine animata dal movimento "a spirale" costruito attraverso il panneggio della veste e del manto, il contrapposto delle mani giunte e del capo inclinato; con l'Ottocento si verifica un mutamento sotto l'influsso delle tendenze puriste e la ricerca, nell'ambito della produzione devozionale, di semplicità e levigatezza dei risultati. A confronto di questa voluta semplicità, unita all'umiltà dell'espressione e alla pietà del gesto della Vergine, la ricca ornamentazione delle vesti appare come un tributo della venerazione dei fedeli ed una manifestazione della regale dignità della Madonna. Non si hanno notizie dello scultore Maioni, autore della statua, e mancano dati relativi alla presenza ed all''attività di botteghe per la produzione di arredi sacri nell'area di Borgomanero. Si tratta comunque di un artista locale, che pur non manifestando doti inventive, si esprime ad un discreto livello formale e compositivo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030870
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0