battesimo di Cristo

macchina processionale, 1715 - 1715

La macchina è composta, anteriormente, dal gruppo del Battesimo di Gesù: S. Giovanni, sulla destra, accompagnato dall'agnello accovacciato ai suoi piedi, regge l'attributo della croce e, colla destra, la conchiglia colla quale sta battezzando Cristo. Questo, coperto di un perizoma bianco, incrocia le braccia sul petto. Dietro e superiormente, appoggiati a due tronchi nodosi, il Dio padre e la Colomba dello Spirito Santo, incorniciata da una raggera dorata, assistono alla scena. Su nubi sono presenti un cherubino e un angioletto

  • OGGETTO macchina processionale
  • MISURE Profondità: 169
    Altezza: 265
    Larghezza: 144
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Fasce Luigi (1695/ 1760)
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La più antica menzione di una "cassa" processionale dell'Oratorio risale al 1629, in occasione di una riparazione (Ovada, Archivio della Confraternita, Conti 1629, al 14 aprile 1629). L'anno successivo è documentato un pagamento di lire 58 "per far fare la casia indorarlla e portarla da Genova" (ID., 2 febbraio 1630). Nel 1641 altri pagamenti sono registrati "a S.r Gio Batta Puppo di Genova che ha fatto la Cassa di san Gio Batta" (ID, 18 marzo e 1 luglio 1641); si ricorda che Pippi erano chiamati, dal nome dell'iniziatore Filippo, tutti i membri della bottega genovese di Santacrece, di cui faceva parte anche un Giovanni Battista, morto nel 1659. Un altro pagamento di lire 56 è registrato nel 1715 "per prezzo di Cassia compra in Francavilla", cioè Francavilla Bisio, presso Novi Ligure, composto da più figure (Ovada, Archivio della Confraternita, Libro della cancelleria della Compagnia di S. Gio. Batta d'Ovada 1677-1723, al 18 gennaio e 29 luglio 1715); nel 1722 infine sono documentati diversi pagamenti "a maestro Luigi Fasci scultore a conto della cascia che deve fare sopra la seconda" (ID., 4 febbraio, 4 e 22 marzo, 21 agosto e 29 dicembre 1722). Queste due ultime documentazioni suggeriscono la possibilitò che ad un primo gruppo raffigurante il Battesimo di Cristo, sia stato aggiunto sette anni dopo la parte retrostante col Dio Padre e lo Spirito Santo. Contro questa ipotesi è però la stretta unità stilistica dell'insieme. La scultura nel suo complesso non sembra nata in area geografica strettamente ligure, ma molto probabilmente ligure-piemontese, come quella della zona di Novi. Se il tipo di panneggio del Battista ricorda esempi di scultura lignea ligure settecentesca, come le opere di Marc'Antonio Poggi ed Andrea Torre (G. GROSSO, Le casacce genovesi e la scultura lignea sacra genovese del seicento e del settecento, catalogo della mostra, Genova 1939, tavv. 15-16), l'anatomia del corpo di Cristo risente della meno caratterizzata arte piemontese dell'ambiente di Carlo Giuseppe Plura, verso l'inizio del Settecento (Sculture dell'età barocca nel fossanese, catalogo della mostra, Fossano 1976, pp. 50-51; A. Olmo, Arte in Savigliano, Savigliano 1978, p. 92). L'angioletto fa parte di una serie di tre che venivano adattati alla base della scultura di S. Giacinto. Nel 1836, a dieci anni dall'acquisto della cassa di A. M. Maragliano, la presente macchina venne ceduta alla Chiesa Parrocchiale, ma l'Oratorio dovette riappropriarsene, poichè nel 1854 ricorse contro una sentenza di restituzione della stessa (Ovada, Archivio della Confraternita, Registro delle Deliberazioni. Verbali 1830-1872, al 1836 e 1854). Successivamente la redazione della scheda, Cervini cita la macchina analizzata in questa sede e presuppone che il gruppo raffigurante Gesù e il Battista sia quello acquistato nel 1715, mentre la figura del Dio Padre sia da ricondurre a Luigi Fasce: la parte più antica risentirebbe di modelli vicino al Plura e potrebbe essere ricondotto ad ambito alessandrino e che "il modesto borgo di Francavilla" sarebbe semplicemente il luogo di consegna. Appare probabile che i confratelli, trovando inadeguata la "cassa", abbiano richiesto al ligure Luigi Fasce, seguace di Maragliano, aggiornato al nuovo linguaggio dell'artista (F. CERVINI, Il paradiso a nord del mare. Sculture d'oro e di luce per la comunità dell'Oltregiogo, in F. CERVINI, D. SANGUINETI (a cura di), "Han tutta l'aria di paradiso". Gruppi processionali di Anton Maria Maragliano tra Genova e Ovada, catalogo della mostra di Ovada, Torino 2005. pp. 56-57, fig. 29; D. SANGUINETI (a cura di), Luigi Fasce, in.in F. CERVINI, D. SANGUINETI (a cura di), "Han tutta l'aria di paradiso". Gruppi processionali di Anton Maria Maragliano tra Genova e Ovada, catalogo della mostra di Ovada, Torino 2005. pp. 117-118)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027540
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1715 - 1715

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE