Santa Caterina da Genova

statua, 1700 - ante 1736

La statua poggia su una base parallelepipeda e raffigura la santa inginocchiata, col capo leggermente reclinato sulla destra e gli occhi rivoltri al cielo; il braccio destro è ripiegato per portare la mano al petto, quello sinistro scende lungo il corpo. Una semplice veste in diagonale di seta color senape ricopre interamente la figura, impreziosita, intorno al collo, da un colletto confezionato con pizzo a fuselli, altri pizzi sono applicati sull'orlo delle maniche e della veste. Il bordo inferiore e la veste sono impreziosite da applicazione a foglia, eseguite su lamina d'argento a sabalzo, con ciuffi di argento lamellare. Un gallone in argento lamerllare e filato funge da cintura, mentre l'attaccatura delle maniche è nascosta da lustrini metallici

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ lavorazione a telaio
    filo/ lavorazione a fuselli
    legno/ scultura/ pittura
    metallo/ argentatura/ laminazione/ sbalzo
    paillettes
    seta/ diagonale
  • AMBITO CULTURALE Bottega Ligure
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pur essendo lontano dall'incisività scultorea delle opere di Maragliano, la santa risente nella posa della sua ricerca di chiarezza. Per i tratti del volto e per l'uso della veste in tessuto, il riferimento è alla statuaria da presepe dell'area genovese, dove spesso ancora azzardate sono attribuzioni precise. Si sottolinea infine che da uno strappo della veste, all'altezza del petto, è visibbile la parte sottostante in legno, priva di pitture, che fa supporre l'esistenza di un manichino. La prima menzione dell'opera è del 1736, quando viene annottata la spesa di lire 11,8 per "vestire la statua della Beata Caterina in palmi 18 crespo" (Ovada, Archivio della Confraternita, Conti 1724-1736, al dicembre 1736). Il crespo, tessuto formato con fili di seta greggia fortemente torti, è quello che ancora veste la statua, anche se l'inamovibile vetratra rende impossibile un controllo ravvicinato. Tale data può essere indicare untermine ante quem per la datazione della scultura. Sebbene una "solenne funzione in Parrocchiale per la santificazione di S. Caterina Fieschi Adamo" venne celebrata l'11 novembre 1738, l'anno successivo a quello della sua canonizzazione (Ovada, Archivio della Confraternita, Libro dei Conti di S. Gio. Batta. 1737-1787, 11 novembre 1738), la fattura anteriore della scultura non deve stupire, essendo stato il culto riconosciuto già nel 1675 ed essendo la santa patrona di Genova fin dal 1684. La scultura è menzionata nell'inventario redatto nel 1910 (Ovada, Archivio della confraternita, Confraternita della SS. Trinità e S. Gio. Battista. Ovada. Inventario 1910, inv. n. 35)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027491
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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