ultima cena

dipinto,

I personaggi sono disposti attorno ad un tavolo quadrangolare, posto diagonalmente. Al centro è Cristo, fra due ali simmetriche di sei apostoli per parte, concluse in primo piano da due apostoli di profilo e contrapposti. La scena rappresenta il momento successivo alla rivelazione della presenza di un traditore: Giuda è chiuso in un cupo silenzio, Pietro riafferma la saua fedeltà, mentre S. Giovanni ha il capo adagiato sul petto del Redentore. Sono accuratamente descritti i cibi, le bevande e le stoviglie, così come gli intagli dei seggi. La scena è inserita nell'angolo formato da due pareti: quella di fondo presenta una finestra chiusa da una vetrata a rondelle, nella parete laterale, a destra, è aperto un vano sul quale è un vaso istotiato. L'artista impiega soprattutto colori fondamentali accostati senza passaggi o sfumature, servendosi del gioco dei contrasti per accentuare la luminosità del dipinto. Gli accostamenti più frequenti sono il rosso-blu, rosso-giallo, giallo-blu soprattutto per le vesti, mentre per gli elementi dell'arredo prevalgono le tinte naturali

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Gaudenzio, Maniera
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro venne commissinato nel 1537 per l'altare dello Spirito Santo al pittore Antonio Bugnato per iniziativa del curato Guglielmo Zerlia che impiegò a tal fine le elemosine. La notizia è ricavata dal Libro della Compagnia del Corpus Domini iniziato nel 1570, nel quale, accanto alle notizie relative alla vita della Compagnia, sono riferiti alcuni fatti notevoli accaduti nei decenni precedenti, a partire del 1486, riguardanti la Parrocchiale (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Libro della Compagnia del Corpus Domini, fol. 176v). Dalla stessa fonte si apprende che, in origine, oltre al Cenacolo, l'ancona comprendeva un'Ascensine e un coronamento, ma la reale configurazione del complesso non risulta molto chiara dal testo che si presta a diverse interpretazioni: "1573 Esso Messer Prete Gulielmo delle elemosine fece fare una anchona al altare de Sancto Spirito già constrtutto in detta giesia di Sancto Bartholomeo a mano dritta del altare maggiore et la fece dipingere Christo con li soy Apostoli alla mensa, in detta banda desso altare secondo Gesù Cristo montò in cielo et li Apostoli stavano a vedere et la (...) de sopra dipinta di turchino con li stelle doro et il tutto fu dipinto per Messer Antonio Bugnato dipintor di Borgomanero " (si veda,per le interpretazioni, L. CHIRONI, Un problema nella storia pittorica novarese della prima metà del'500: Antonio Zanetti detto il Bugnate, tesi di laurea, a.a. 1979/ 1980, Facoltà di Letter e Filosofia, Università di Torino). Nel 1617, quando il rettore Caninio redige l'Invenhtario della Parrocchiale, sull'altare è rimasta soltanto l'Ultima Cena, così descritta "Sopra l'Altare di Santo Spirito vi è una icona alta brazza sette etr larga brazza quattro e mezza tutta deppinta con le pilastrelle messe à oro et nel quadro di mezzo vi è dipinto Nostro Signore che siede à mensa con suoi Apostoli et un loghetto nel mezzo dove si conserva il Santissimo Sacramento con sua tenda gialla di tela sangale per coprir detta Icona" Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Inventario della Parrocchiale compilato dal rettore M. A. Caninio, foll. 8r.-8v). Il quadro fu spostato molto probabilmente nel 1677, quando l'altare del Santo Spirito venne distrutto e rifatto nell'ambito dei lavori di ritrutturazione e ampliamento della Parrocchiale (Novara, Archivio Storico Diocesano, Vicariato di Borgomanero, 1677, foll. 6-7). Nel 1698, quando i lavori erano oramai conclusi, l'opera non era ancora tornata sull'altare, tanto che il Vescovo Visconti esorta il Prevosto perchè "usi ognoi possibile diligenza di ritrovare il quadro, che prima serviva d'ancona alla seconda", cioè la cappella dello Spirito Santo, "essendoci stato supposto, che fosse d'assai buona mano. e prezioso, con farlo restituire alla Chiesa, il che seguito, si avvisi Noi subito per dichiarare il sito, in cui dovrassi esporre"; in margine all'ordine è annotato "1699 li 16 novembre è stato restituito il quadro" (Borgomanero, Archivio Parrocchiale, Visite Pastorali, Visconti, 1698, fol. 3). Sembra perciò strano che il Cotta nel 1701, a proposito del Cenacolo del Bugnate, riferisca che il dipinto "vedevasi" nella Parrocchiale borgomanerese (L. A. COTTA, Museo Novarese, Milano 1701, ed. accresciuta 1872, stanza IV, 686, p. 305). Forse lo storico visitò la chiesa o fu informato prima della restituzione del quadro, oppure l'opera sparì rapidamente dopo essere tornata sull'altare, o, ancora, le sue condizini non consentirono più l'esposizine al pubblico. Le successive Visite Pastorali non fanno più menzione dell'opera e il De Vit ci informa che nel 1770 l'altare venne dedicato a S. Nicola e vi fu collocato un quadro raffigurante il santo (V. DE VIT, Memorie storiche di Borgomanero e del suo mandamento, Prato 1880, p. 132, nota 1). Nel 1961, durante i lavori di restauro dell'edificio, venne ritrovato casualmente il Cenacolo, in pessimo stato di conservazione ed abbandonato in soffitta. Fu subito attribuito al Bugnate (Prezioso dipinto del "Bugnate" rinvenuto a Borgomanero, in "L'Italia", 8 luglio 1961; F. ALLEGRA, Un'altra opera del Bugnate scoperta nella Collegiata di S. Bartolomeo, in "Gazzetta del Popolo", 11 luglio 1961) perchè si era vconservata memoria nella storiografia locale del dipinto e dell'autore. Del pittore Antonio Zanetti detto il Bugnate sono rimaste solamente due lavori ad affresco: un S. Cristoforo sullafacciata e la Crocifissine nel transetto destro della Parrocchiale di Baceno (Ossola), firmata ew datata 1542. Il Cotta per primo lo ricorda come un allievo di Gaudenzio Ferrari e, anche se la critica, a partire dalla fine dell'Ottocento, non gli riconobbe questo ruolo, la sua personalità artistica continua ad essere discussa in ambito gaudenziano. E' soprattutto l'opera di Gaudenzio in S. aria delle Grazie e al Sacro Monte di Varallo ad influenzare l'attività del pittore borgomanerese, forse fin dal momento formativo, anche se di questa fase non restano tracce. CONTINUA IN CAMPO OSS
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026875
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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