Longo (notizie 1771)
notizie 1771

La mensa dell'altare, in marmo grigio scuro, è sostenuta dal paliotto in aggetto con volute laterali e un motivo ornamentale al centro, a forma di scudo; analoghe volute sostengono il piano superiore sagomato. Profili in metallo dorato compaiono sul ripano superiore, con piccoli svolazzi e cartocci ornamentali che sottolineano gli inserti dei marmi policromi. Sulle volute latereali del paliotto vi erano in origine elementi ornamentali, anch'essi in medtallo, di cui rimane solo un frammento sulla voluta laterale destra. Per il motivo centrale è stato scelto un marmo grigio e rosso ed uno grigio chiaro pedr la cornice; per iul pannello del paliotto il nero e verde profilato di un marmo ocra e bianco. Gli inserti del ripiano superiore sono in marmo rosso violaceo. L'apertura rettangolare sulla predeIla dell'altare del S.mo Rosario è chiusa da lastre di marmo che riproducono il disegno del pavimento della cappella, contrariamente agli altri altari dove l'apertura è chiusa da un asse di legno

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA marmo grigio/ intaglio/ sagomatura/ modanatura
    marmo/ modanatura/ sagomatura/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Longo (notizie 1771)
    Argenti Stefano (notizie 1785)
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La realizzazione degli altari si inserisce nel quadro di un'intensa attività decorativa all'interno della Parrocchiale, che va collocata, per quanto riguarda la messa in opera effettiva, fra il 1769 e il 1771. Le notizie relative all'impresa si ricavano dal Libro della Tesoreria degli anni compresi fra il 1761 e il 1800, che ne registra, seppur schematicamente, le varie fasi, dalla costruzione dei ponteggi per i pittori, che avrebbero rivestito interamente le pareti e la volta della chiesa di una decorazione ad affresco, ai pagamenti per stuccatori, intagliatori, doratori, conclusisi solo nel 1774. Fino a questa data proseguono anche le spese sostenute per i quattro altari di marmo; il primo acconto di 1000 lire, in data 8 settembre 1771, è a favore dei "signori Longo e Argenti" mentre i pagamenti successivi, 12 novembre 1771, 5 marzo 1773 e 29 novembre 1774, per un totale di 1400 lire, riguardano genericamente il marmorino, oppure il solo "signor Stefano Argenti". I pagamenti sono posteriori alla collocazione defgli altari, consacrati nell'agosto del 1771, con l'intervento del vescovo e di otto soldati per l'assistenza (Borgomanero, archivio Parrocchiale, Libro della Tesoreria della Chiesa Colleggiata insigne di S. Bartolomeo di Borgomanero, 1761-1800, foll. 56, 58, 62, 66).Nel corso dell'Ottocento si registrano le spese per alcune riparazioni negli altari: 55 lire e 5 soldi a Giuseppe Giudici Marmorino "per aver aggiustato gli altari" il 20 novembre 1826 (Borgomanero, archivio Parrocchiale, Giornale della chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo di Borgomanero, 1801-1873, fol. 82v). Nel 1881 il marmista di Arona Giuseppe Zini viene pagato "per rinuovazione di un pezzo di gradino delola predella dell'altare della SS. Annunziata" e, nel 1897 viene chiamato "per riparazioni alle balaustre ed altari in Collegiata avanti la Visita Pastorale" (Borgomanero, archivio Parrocchiale, Giornale Chiesa Parrocchiale di Borgomanero, 1874-1915). Gli altari settecenteschi sostituiscono quelli di legno innalzati nel secondo decennio del Seicento. Il passaggio dall'altare in legno a quello marmoreo appare un fenomeno diffuso nell'area occidentale della Lombardia intorno e dopo la metà del Settecento e nasce quasi sempre dalla necessità di sostituire un oggetto corroso dai tarli e dal tempo con uno nuovo, che restituisca dignità e splendore all'altare, rispondendo anche al murtamento delle concezini estetiche. In questo senso si può intendere anche il rinnovamento degli altari della Parrocchiale di Borgomanero, dov'era in atto un'opera di ridefinizine dello spazio interno basato su un nuovo impianto decorativo, che si sovrapponeva, almeno in parte, alle strutture barocche di fine Seicento. Probabilmente gli altari borgomaneresi si collocano nell'ambito produttivo lombardo, particolarmente attivo nel Settecento per l'estrazione e la lavorazione dei marmi, anche se nei conti non viene precisata l aprovenienza dell'Argenti, al quale è destinata la maggior parte dei pagamenti. Potrebbe trattarsi d un discendete di Carlo Gerolamo Argenti, attivo nella prima metà del XVIII secolo come intarsiatore in marmo e autore di numerosi altari e balaustre nelle chiese della Valsesia, dov'era nato, e soprattutto nel Biellese (C. DEBIAGGI, Dizinario degli artisti valsesiani, Varallo 1968, p. 6). Rispetto agli altri altari della parrocchiali, quelli in esame, pur uscendo dalla stessa bottega, sono caratterizzati da una maggiore bombatura del paliotto e da una tensine dei contorni che scavano profondamente la materia, con un effetto di mossa eleganza e di dilatazione nello spazio. A questo proposito si possono ricordare le Instructines di S. Carlo Borromeo relative agli altari, applicate ancora nel Settecento. In esse si fa preciso riferimento alle condizini di spazio, a volte ridotte al minimo, che l'altare deve comunque sfruttare per imporsi all'attenzione e dilatare illusivamente lo spazio circostante (per il trattato si veda F. BAROCCHI, "Trattati d'arte del Cinquecento", Bari 1962, V. III, p. 27). Gli altari sono confrontabili con l'altare maggiore della Parrocchiale di S. Martino ad Orsenigo (CO) del 1765 (M. L. GATTI PERER, Cultura e socialità dell'altare barocco nell'antica diocesi di Milano, in "Arte lombarda", 1975, XX, p. 49, figg. 47-48). Sugli altari si veda anche Borgomanero, archivio Parrocchiale, Memorie della Chiesa di S. Bartolomeo di Borgomanero, s.d., foll. 4r, 8v
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026862
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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