candeliere da parete di chiesa,
Ciascun pezzo è composto da spranghe di fero a sezione quadrangolare che assumono un andamento curvilineo e sono completate da elementi fitomorfi. La candela veniva inserita al centro di un calice fogliaceo, sostenuto da una voluta, dalle quale pende una corolla formata da foglioline d'acanto. Lo stesso tipo di foglia completa l'ornamentazione dei riccioli e degli elementi curvilinei e si dispone alle estremità della sbarretta che fissa il candelabro al muro. Alcuni dei manufatti presentano piccole varianti
- OGGETTO candeliere da parete di chiesa
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In origine la serie doveva comprendere da 12 a 20 candelabri: ne mancano sicuramente due all'altare dell'Annunziata e uno presso quello di S. Carlo, dove sono ancora visibili le viti che li assicurano al muro, e forse altri otto distribuiti sui pilastri della navata, doves ono rimaste gropped i ferro conficcate nel muro. In seguito alla realizzazioned ell'impianto della luce elettrica nel 1900, le candele furono sostituite da lampadine con un piccolo supporto a forma di candela, attualmente in disuso. Non si conosce la data di esecuzione dei pezzi equindi non si può essere del tutto certi che vennero eseguiti cxontemporaneamente. Sebbene siano numerosi i pagamenti relativi alla manutenzine e fatture di lampade e candelieri, raramente sono accompagnati da una descrizione degli oggetti. Si può ipotizzare che la realizzazione sia avvenuta fra il 1769-1771, quando venne rinnovata la decorazione degli stucchi, come sembra suggerire la perfettamente combinazione fra questi ultimi e i candelieri. La lavorazione del ferro battuto è praticata nei centri della riviera d'Orta fin dal Seicento e si potrebbe ricondurre la serie ad una delle numerose botteghe attive tra Orta e Masino, come quella di Giuseppe Pangelino, autore della griglia dell'Ossario di Carcegna (1747), oppure del Florio e del Tonetti di Orta, del Castignoli di Miasino, attivi per la Parrocchiale di Miasino fra il 1719 e il 1756 (C. NIGRA, I ferri battuti del lago d'Orta e suoi dintorni, in "Bollettino storico per la Provincia di Novara", 1937, XXXI, fascc. 2-4, pp. 280-285). La formulazione degli oggetti in esame che "si arricchiscono di fogliami trattati con speciale maestria, dove la lamiera innestata alle volute assume forme di frangia e di rocaille" (ID., p. 284), va a favore di unadatazione al Settecento, come sembra suggerire il confronto con griglia dell'Ossario di Carcegna (ID., fig. 36bis)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026861
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0